Sul prendere decisioni e su quanto sia difficile

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- Tranquilla, non lo dirò al tuo ragazzo.

Giulia gli fa un sorriso forzato.
- Forse è meglio che me ne vada.
- Forse.

Silenzio. Carlo la guarda.
Giulia è come pietrificata. Vorrebbe muoversi, vorrebbe scappare, tornare di corsa da Andrea e Davide, tornare al sicuro della sua vita tranquilla, fatta di cose previste e conosciute.
Ma non ci riesce. 

Rimane lì, incapace di muoversi e di pensare.
Incapace di ammettere che una parte di lei vuole restare, da quel Carlo che non conosce ma che la affascina.
Quel Carlo che sa di cose nuove, forse proibite, quel Carlo che sa di scoperta e avventura.
Lui le si avvicina.
- Sembra proprio una di quelle situazioni in cui devi scegliere.

Già. Cosa scelgo?
La via dritta, chiara, definita, già scritta?
O la via nuova, tutta da esplorare, che non so dove mi porterà?

Le tornano in mente le poche volte in cui ha scelto, in cui non si è fatta cadere le cose addosso, in cui non ha preso quello che veniva e basta, senza stare a farsi domande, senza porsi interrogativi. In realtà di interrogativi se ne pone anche troppi, ma sempre dopo, sempre a cose fatte, sempre quando le sembra che ormai le cose non si possano più cambiare.

Nota autrice e/o me stessa;
Chiedo scusa se a livello di virgolette nei dialoghi la storia dovesse risultare non perfetta, l'editing non è il mio forte, né lo è il modo di scrivere i dialoghi 😅

Storia di straordinaria normalità.Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon