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Scuoto leggermente le lenzuola e noto l'odore fresco di rose, un classico ammorbidente utilizzato dai tipi ricchi come lui. D'altronde cosa ci si può aspettare che usi? Sposto la testa di lato ridendo e mi volto a guardare verso la grande finestra che mi si trova accanto.

Non mi sono mai definita come la classica ragazza, ho fatto anch'io molti errori in passato. L'aggettivo che spesso hanno utilizzato sul mio conto è sempre stato "onesta"

Ad oggi però di onesto non ho nulla. Ho nascosto la mia gravidanza a Cameron, ho nascosto a lui nostra figlia per quattro lunghissimi anni. Rabbrividisco al pensiero di lui che sa la verità. In quel momento, sicuramente, la mia vita prenderà un altra piega sbagliata.

Sarà facile dire che la colpa è di suo padre, che mi ha obbligato a non dire niente solo per il suo bene. Mi ha posto di fronte ad una scelta e io non ho scelto sicuramente quella più facile ma solo quella più felice. Ma sarà difficile guardarlo in faccia e pronunciare tutto.

"Tutto bene?" Sussulto a quella voce roca e tranquilla voltandomi "Effettivamente ora che ci penso, ho perso troppo tempo per una doccia" pone le braccia una sopra l'altra incrociandole " ti stavo aspettando" continua con aria maliziosa.

"Cameron!" Sbotto avvicinandomi a lui " sei veramente un pervertito" l'odore di menta si sente fino a chilometri di distanza. Segno che ha appena finito di fumare una sigaretta. Lo guardo velocemente, uno sguardo fugace. La tuta che sta indossando, fascia a pennello le sue gambe sode. Ora che lo guardo meglio non indossa neppure la maglietta.

"Hai finito di mangiarmi con gli occhi, piccola debs?" sussurra avvicinandosi lentamente "non so perché quando ti ho vicina , la mia testa ragiona meno" sorride.

"La mia non ragiona proprio quando ti ho vicino perché mi fai infuriare tanto" ammetto sinceramente " dovrei prenderlo come un complimento il tuo?" Gli sorrido.

"So cosa stai facendo Deborah, ho imparato a conoscerti" sorride alzando un lembo della bocca "mi stai facendo impazzire" continua " in fondo a te piace, non è cosi?" Si avvicina togliendo una ciocca di capelli portandola dietro l orecchio. Rabbrividisco a quel tocco e noto con grande rammarico che si è accorto di questo gesto.

"Posso chiederti una cosa?" Dico guardandolo dritto negli occhi " cosa intendevi dire che ricordi poco?" gli getto cosi. Ho paura di scoprire che lui sappia? Si. Ma tanto vale finire questa agonia il primo possibile.

" tu sai che sono stato in come per mesi no"? si allontana di poco tanto da avere il totale controllo su di me " per me tornare è stato un incubo. La mia convalescenza è stata devastante. Mi sono ritrovato solo con i miei demoni, con le mie paure e le mie ansie" lo guardo stupita " Deborah, sono cosi solo per l'ho voluto io. Non ti credere che io sia sempre stato un duro, forte. Nella mia vita non hai neppure l'idea di quante volte io sia caduto" so perfettamente tutto ciò che sta dicendo , ho consapevolezza di ogni cosa detta. Lui non sa che io so, e al momento, mi sta pure bene cosi. Non voglio che il suo malessere prenda di nuovo il sopravvento per colpa mia.

" sei veramente un cascapalle ma non penso che tu sia senza sentimenti, altrimenti non sarei qui" affermo seria e lo penso veramente.

"Dovrebbe essere un complimento?" Scoppia a ridere " Tornando a noi. Mi sembra tanto familiare il tuo viso, spesso mi riaffiorano dei ricordi ed il tuo viso è sempre li" sussurra "e come se ci conoscessimo da sempre" continua grattando un accenno di barba e il mio cuore si sgretola totalmente.

Non voglio che ricordi adesso, in questo momento. È un periodo abbastanza brutto per lui, dopodomani ci sarà l'udienza ed io ho cosi tanta paura che lui possa sapere e fare qualche cazzata. Perche si, è da lui. Avrà modo di sapere, di conoscere. L'ho promesso a me stessa e l'ho promesso a lui. Saprà di sua figlia e , se lo vorrà, saprà anche perché ho voluto fare questa scelta.

" non ci siamo mai visti Cameron" gli sorrido dolcemente " quando si esce dal coma si hanno sempre ricordi confusi, magari mi scambi con qualcuno" gli tocco il braccio e sento i suoi muscoli rilassarsi.

"Mi stai facendo impazzire lo stesso" ammette ad alta voce " non voglio che nessuno ti tocchi, che nessuno ti guardi" continua avvicinandosi " perche sei andata da mio fratello?" Dice ancora. E no, non ci siamo piu.

"Stai di nuovo prendendo il discorso di Kevin?" Sbotto già rossa in viso " Cameron sei assurdo! Con te o si litiga o si litiga. Non ci possono mai essere delle mezze misure" continuo allontanandomi. Apro la porta della mia camera camminando lungo il corridoio. Apro la camera di Cameron e mi ci fiondo all'interno.

"Non voglio litigare" sbotta anche lui guardandomi serio. Apro qualche cassetto nella vaga ricerca di un pigiama o qualcosa " Deborah" mi ferma da un braccio costringendomi a guardarlo " voglio solo sapere perché sei andato da lui anziché venire qui, dove dovresti stare" dice imbronciato. Sembra un bambino.

"Cameron, devi smetterla" dico rassegnata " sono stata da Kevin poiché era l'unico che mi offriva un tetto. Sarei dovuta andare da qualche amico per caso?" Comincia a muoversi dal nervosismo. Segno che ho fatto centro.

"Ma dai!" Sbotta alzando le braccia "mi stai fottutamente provocando e non mi piace proprio" apre l'armadio e caccia fuori una camicia abbastanza lunga "tieni metti questo" continua avvicinandosi per darmela.

"Cam dai!" Sbuffo "sei proprio un bambino" scoppio a ridere quando mi guarda ancora con aria imbronciata " tra me e kevin non ce stato nulla Cam" dico rassicurandolo " non che debba importarti qualcosa" sorrido ricevendo in cambio uno sguardo tagliente.

"Deborah" mi richiama mentre sto uscendo dalla stanza " dormi con me questa notte?" E adesso non è ubriaco, non vuole me per aiutarlo a vomitare. È lucido, mi guarda e sorride a questa strada situazione che si è appena creata.

Vorrei potergli correre in braccio e stringerlo tra me come facevo spesso. Vorrei che lui fosse diverso da come è adesso, ma va comunque bene cosi. Dopo quello che ha passato è comprensibile.

Ma a dire la verità a me, dopo anni, continua a battere il cuore quando lo vedo. Continuo ad avere le gambe molli, la testa fuori uso e la gabbia toracica che mi chiede pietà per fare stare calmo il suo piccolo amichetto posto al centro.

"Se mi prometti che non tocchi nulla del mio corpo , dormo con te" dico scoppiando a ridere ricevendo un alzata di mani con le dita incrociate.

"Non ti prometto niente , ma ci posso provare" sorrido e gli invio l'ultima occhiata prima di chiudere la porta alle mie spalle. Mi chiudo in bagno e comincio a fare un bagno caldo. Penso che l'unica cosa per alleviare il mio nervosismo sia proprio questo.

Perché lui non ricorderà, ma io ricorderò sempre lui.

emptystreetsWhere stories live. Discover now