14.

25 11 6
                                    


Non riesco a contare le volte in cui ho toccato i capelli nervosa e quante occhiate ho buttato sopra la figura snella di Cameron che adesso indossa uno smoking elegante. Ho ricevuto una chiamata da suo padre stanotte informandomi che oggi stesso arriva il Questore di Cameron. Abbiamo passato 5 giorni a capire cosa dire, quando dirlo e ad organizzare l'ambito lavorativo una volta arrivato anche lì il Questore. Se sono preoccupata? parecchio. Questo ne fa della mia professione un punto critico. Da questo momento in poi, un passo falso porta al fallimento il mio lavoro con la conseguenza di ricevere l'esclusione dall'albo degli avvocati. 

Ho il nervosismo a fior di pelle.

"Ma la vuoi smettere di dimenarti in quel divano?" accenna alzando un sopracciglio "Se continui non so in che modo ci trova tuo Questore" afferma serio. E non so come mai lui sia cosi tranquillo, pacato. 

"Vaffanculo Cam" sbotto alzandomi e tirando giù il vestito nero attillato "Perché cazzo mi hai fatto indossare sto vestito?" urlo esasperata. Si avvicina e passa una mano sulla mia faccia " No seriamente, non iniziare a toccarmi adesso. Siamo ancora soli" sbotto allontanandomi di qualche passo.

"L'ho visto mentre tornavo e mi sarebbe piaciuto vederlo addosso a te" mi schiaccia un occhiolino e si allontana come se si fosse bruciato. E so cosa è quella sensazione, la pesantezza all'altezza del cuore, la testa in confusione per i pensieri. So cosa significa stare dentro un caos, con la consapevolezza di stare davvero tanto male " Ma chi ti sta toccando!" continua spostando lo sguardo lungo tutta la mia figura.

"Sei proprio un pervertito" borbotto senza imbarazzo. Inizio a smanettare col cellulare e noto che mi sono arrivati un sacco di messaggi da Ethan, il ragazzo accanto al mio ufficio.

"Con chi messaggia la mia ragazza?" lo guardo schifata e ritorno sul mio cellulare "Guarda che mi offendi, sto per essere tentato dal rifiutare" azzarda a dire facendo una faccia da cane bastonato. Inutile dire che aprire una discussione con lui è già persa in partenza.

"Ti metti a minacciarmi, amico?" ammicco sorridendo "Ti sta riuscendo davvero male. Vedi che io ho accettato tutta questa cacata per non mettere ancora di più a repentaglio il tuo futuro" ammetto tornando seria. Scoppia a ridere e mi si riempie il cuore. In un altro pianeta forse sarebbe andato tutto bene, se solo non avessi sbagliato dal principio. 

"A che pensi, amica?" si siede accanto a me con una sigaretta tra le labbra "Sai che con me puoi parlare" accavalla le gambe e si mette di profilo. Sto andando a fuoco. Non è possibile che questo ragazzo mi fa un effetto diverso da quello che mi fanno gli altri. 

E vorrei dirgli che no, non posso parlare di tutto con lui. Che certe cose le tengo dentro da anni per paura che lui possa tornare a soffrire di nuovo, come un tempo. Che certe cose forse non andranno mai dette. Che vorrei tornare al passato, per non fare l'errore più grande della mia vita.

"Non mi sembra il caso di parlare di certe cose con te" accenno a dire sorridendo appena. Veniamo interrotti da un campanello e mi agito "porca troia" sbotto alzandomi scordando che ci sia la signora che si occupa di svolgere queste mansioni invece del sottoscritto "In una prossima vita scomodati ad alzarti per aprire ad una cazzo di porta" dico piano.

"Non ci penso neanche, i soldi a che cosa servono altrimenti?" saetta il suo sguardo su tutto il corpo fermandosi in un punto indefinito. Allontano l'istinto di saltargli addosso e commettere chissà quanti errori andando incontro al Questore.

"Signor Peter" sorrido porgendole la mano " che piacere vederla" continuo" con un finto sorriso. Un uomo di un metro e ottantanove circa, con il corpo definito ma non troppo in tutta la sua bellezza fasciata da un vestito nero lucido. Odio ammetterlo ma è affascinante a modo suo, per i suoi modi garbati e placati, per la sua non curanza dei dettagli. Ma odio ammettere ancora di più il fatto che sia troppo stronzo. 

emptystreetsTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon