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Non so quanto tempo effettivamente sono dentro la mia auto parcheggiata dentro il viale di Cameron. So solo che i miei sensi di colpa, la mia impossibilità nel dire qualcosa che realmente va detta, mi stanno iniziando a lacerare il cuore e la mente.

Vorrei urlare si, vorrei anche piangere dopo se è il caso. Ma non mi va affatto bene stare zitta, non dire ma fare solo. Vorrei poter abbandonare il mio lavoro ma so per certo che se vado via tutto un mondo dietro comincerà a crollare, sgretolando la mia vita in mille pezzi.

Ho bisogno di una pausa, ma non una qualsiasi, non di pochi giorni solo per andare a trovare la famiglia. Avrei solo bisogno di una spina tolta, un vuoto e un ricominciare da capo, di nuovo, meglio di adesso e di prima.

"Merda è inquietante" sento un boato fuori e mi costringo a girarmi "Io non capisco che cazzo ci fai qui fuori" afferma Isabelle urlando per farsi sentire.

"Non c'è bisogno di urlare Belle, ti sento" apro lo sportello e lo richiudo alle mie spalle chiudendo cosi anche il resto dell'auto "Quale buon vento ti porta qui?" affermo parando il mio corpo di fronte a quello suo.

"Credimi se ti dico che è meglio tornare dentro e se ti siedi" dice chiaramente a disagio. Senza sentire altro mi dirigo verso la porta dell'ingresso, alzo il tappeto e apro "Davvero molto astuto il nostro Cameron nel farsi fottere la villa in tempo record" scoppia a ridere entrando e rimanendo a bocca aperta.

"Chiudi la bocca e anche la porta" faccio un segno e fa come ho detto "Quale buon vento ti porta qui?" ripeto manco fossi un disco ripetitore altrettanto rotto.

"Ok non voglio allungare il mio discorso ma non so effettivamente come dirtelo" afferma immediatamente seria "D'accordo non fare quella faccia" sbuffa sonoramente.

"Non mi piacciono i giri di parole e lo sai perfettamente Isa" affermo continuando a guardarla male.

"È arrivato il questore di Cameron in città" il mondo mi sgretola completamente l'anima e il corpo. Sono cosi spaventata che mi tremano le gambe di quanto si sono fatte molli. Il mio pensiero immediatamente mi porta a lui, a sapere come sta, se lo sa, a cosa sta pensando.

"Ok, sai che vuole? Perché è qui?" sbotto impacciata " Oddio, Cameron lo sa?" continuo facendo avanti e indietro dalla sala con le mani tra i capelli.

"Come sempre farà in modo di creare caos, ma il problema vero è come farai a dirgli che al  momento non hai nulla in mano di concreto" afferma seria e pallida in viso.

"Il problema grave è come gli spiego che sto a casa del figlio del mio capo" scoppio a ridere pensando ad una sua possibile smorfia "Posso impazzire" continuo a ridere e sento aprire la porta di casa. Il ridere penso che sia esattamente un modo nervoso per non pensare.

"Tanta gioia e spensieratezza mai sentita da quando ti ho incontrato" lo guardo storto e mi ricompongo guardando immediatamente Isabelle.

"Lui ti potrebbe aiutare" sbotta urlando e indicandolo sotto lo sguardo interrogativo di Cameron.

"Ma non se ne parla minimamente!" comincio a pensare che sia un idea sbagliata aver raccontato tutto a Isabelle " Non posso mettermi nei guai per lui " affermo ancora portando le braccia verso l'alto.

"Belle donzelle, raccontatemi tutto" si lecca le labbra e gli tiro un cuscino facendolo ridere e sedere sul divano. Non smetterò mai di dire che è un ragazzo totalmente affascinante e tutto ciò che si mette addosso gli fascia a pennello il corpo tonico e palestrato "Vedo che non sono l'unico a pensare cose abbastanza fantasiose" mi schiaccia l'occhiolino facendomi rimanere paonazza e facendo ridere la mia amica.

"Smetti di fare il pervertito Cam" mi mordo il labbro spostando lo sguardo verso il tavolo di fronte a me. Quei suoi maledetti occhi verdi sono così belli che potrei perdermi dentro.

emptystreetsWhere stories live. Discover now