"Anch'io mamma, ci sentiamo." dissi attaccando.

Aprii la valigia e cercai dei vestiti formali con cui essere presentabile il primo giorno.

Ne tirai fuori una giacca di pelle leggera color marroncino, un paio di jeans bluastro, e una camicia. Completai il tutto con un cappello bianco, che si sposava alla camicia bianca anch'essa, con una fascia dello stesso colore delle scarpe, nero.

Mi guardai allo specchio e fui soddisfatta.

Uscii dalla stanza.

"Grazie." disse una donna bionda platino dietro al bancone una volta che le porsi le chiavi della stanza.

Alzai la mano per fermare un taxi ma qualcuno mi si avventò alle spalle.

"Certo che il mondo è piccolo Mare." disse qualcuno accarezzandomi una spalla da dietro.

Dall'espressione Mare capii di chi si trattava. Mi girai e lo guardai negli occhi grigi.

"Mister Gray." lo salutai scherzosa.

"Oh chiamai pure Ethan..." rispose con fare altezzoso.

"Capito." risposi io.

"Allora dove vai meraviglia?" mi chiese sorridendo.

Con quel sorriso perfetto, capii che forse dovevo ricominciare proprio da lì, dal sorriso, dall'essere spensierata.

"Alla Borrison, mi accompagneresti?" gli chiesi fiduciosa in una sua risposta positiva.

"Stavo ritornando anche io lì, ero uscito a fare colazione." disse aiutandomi a prendere la valigia.

"Quindi dove andiamo?" gli chiesi seguendolo.

"La mia macchina." disse indicando una BMW nera, parcheggiata davanti a un negozio di scarpe.

"Um.. Può andarmi bene una BMW, mi accontenterò." dissi ripetendo a mia volta il suo fare altezzoso.

"Ci conosciamo da una notte eppure è sempre uno scherzare con te." dissi sincera sorridendo mentre Ethan si fermava nel parcheggio della Borrison.

"Sei strana." rispose fissandomi prima si scendere dall'auto.

"Strana in che senso?" chiesi confusa.

"Strana diversa." rispose.

Salimmo le scale della Borrison e ci dirigemmo in segreteria.

Una signora dai capelli ramati e il fisico minuto ci accolse e mi informò della quale sarebbe stata la mia stanza e come avrei fatto per i corsi.

"Nell'ala Est." disse porgendomi la chiave della mia stanza.

"Grazie mille." dissi esuberante.

"Nulla, e benvenuta alla Borrison." rispose sorridente.

"E anche tu sei dentro." disse Ethan dirigendosi con me verso la mia stanza.

"Già." dissi ridendo. "Eccola!" gridai agitata come una bambina.

"Lo ripeto, sei strana." disse scandendo le parole.

"Eddai.." gli diedi una gomitata.

Sulla porta c'erano due targhette con scritto M.Rootham e R.Fullence, probabilmente il nome delle mie compagne di stanza di cui mi aveva avvertito la signora in segreteria.

Bussai e ad aprire la porta fu una ragazza alta.

"Si?" disse lei con gli occhioni color miele.
"Oh, piacere Sam, la tua... vostra" dissi cambiando aggettivo possessivo quando alle sue spalle apparve una ragazza castana. " la vostra nuova compagna di stanza." porsi la mano.

"Margarethe e Rose Marie." disse indicando prima se stessa poi la ragazza mora.

"Rosy." disse la ragazza mora dando una gomitata a Margarethe.

"Uh, e tu dovresti essere il suo ragazzo, piacere Margarethe." disse sorridendo.

"Oh, no no. Ci conosciamo a mala pena da un giorno." dissi io imbarazzata.

Mi voltai e vidi Ash... Ma che cazzo dico, Ethan sorridere timido.

"Si. Ma lei è la donna della mia vita." disse lui riprendendosi serio.

"Tutta tua." disse Margarethe alzando le mani in segno di arresa. "Allora Sam, entri, o vuoi stare lì?"

"Arrivo." dissi seguendola.

Una volta entrati in stanza Rosy chiuse la porta alle nostre spalle e le ragazze mi mostrarono la stanza.

"Beh, io vado, Mare." disse Ethan dirigendosi alla porta.

"Aspetta, il numero di telefono." gli dissi sorridendo. "E ti costa molto chiamarmi Sam, o Samantha? Ma sempre meglio Sam." chiesi.

Ci scambiammo i numeri di telefono.

"Mare è più bello." disse facendomi l'occhiolino e uscí.

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