The interrogation

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Liis pov's

Nei giorni a seguire la casa di Lydia venne ispezionata da cima a fondo dallo sceriffo Stilinski e, come avevamo già detto io, Theo e Scott, di quell'incendio non c'era traccia, se non cenere, ovunque. Non c'era traccia di tentata irruzione e porte, finestre e portefinestre non mostravano segni di forzatura, per cui, qualcuno deve aver per forza agito dall'esterno della casa. Non ero pazza, davvero, io l'incendio l'ho visto, eppure c'era chi continuava ad interrogarmi da 4 giorni impedendomi di tornare a casa; 4 giorni che stavo da Stiles, sì, Stiles. Potevo stare a casa di Scott o da qualche altra parte, ma lo sceriffo ha preferito che restassi sotto la sua supervisione fino a data da definirsi. Non potevo vedere nessuno al di fuori di Stiles e suo padre, ancora meno Scott e Theo, e la scuola? 4 giorni che non ci andavo.

Non avevo prove per provare la mia innocenza, eppure, una quantità di cenere di quella portata, come me la sarei procurata? Che motivo avrei avuto per inscenare un ipotetico incendio? Sarebbe da stupidi. 

Era il quarto giorno di interrogatorio e uno dei sottoposti dello sceriffo non era intenzionato a volermi lasciar andare. Erano interrogatori interminabili, inutili, davo sempre la stessa risposta: Non sono stata io. E puntualmente si ricominciava. In questi 4 giorni avevano interrogato anche Theo e Scott anche come miei testimoni, ma essendo arrivati solo più tardi a "incendio terminato", le loro dimostranze non mi creavano un alibi solido e quindi li lasciarono andare a differenza mia. L'unica disgraziata che si trovava da sola in quella casa, ero io. Eppure sapevo che non era così. Percepivo qualcuno ma dove fosse non so dirlo, ma se lo avessi detto probabilmente mi avrebbero chiuso in qualche struttura psichiatrica per schizofrenia, non era il mio intento, di certo non con questa qui. 

-Se non fornisci una prova valida sulla tua innocenza siamo costretti a tenerti qui, dentro una cella- fece la donna davanti a me che continuava a picchiettare col dito sulla superficie del tavolo spazientendosi. Stava mettendo a dura prova il mio autocontrollo, ma non volevo andasse come l'ultima volta. 

-Le ripeto per la milionesima volta che sarebbe da imbecilli inscenare un incendio in una casa così grande. Come avrei fatto a procurarmi così tanta cenere da ricoprire ogni millimetro della superficie di mobili e pavimenti?- 

-Ci fosse stato l'incendio avresti presentato delle anomalie fisiche o quanto meno respiratorie, ma dagli ultimi controlli non risulta niente- fa lei sbattendomi per l'ennesima volta la cartellina clinica sotto il naso.

-A maggior ragione--

-A maggior ragione, devi dimmi da dove viene quella cenere e cosa ne è stato di questo ipotetico incendio. Eri o no l'unica in quella casa alle ore 18?-

-Si ero da sola! Oh signore! Ma lei crede davvero che da sola sarei stata capace di fare una cosa simile e così stupida da inscenare un incendio!? A quale scopo!?- Dissi alzandomi di scatto dalla sedia, al che, un altro di loro mi si avvicinò e mi rimandò col sedere sulla sedia con una spinta sulle spalle.

-Non è autorizzata ad alzare il tono con me- quanto avrei voluto sbatterle violentemente la testa contro la scrivania. No Liis, autocontrollo, respira -Ha inscenato tutto per permettere a qualcuno di entrare in casa durante la sua assenza?- 

-No. Lei ha trovato finestre aperte o forzate?- ribattei guardandola.

-Qui le domande le faccio io-

-Oh per la miseria, non è morto nessuno e non è sparito niente da quella casa!- 

-Abbiamo delle deposizioni dalla signorina Martin-

-Quindi è sparito qualcosa?-

-Ripeto che qui le domande le faccio io, le deposizioni che ho non sono cose che le riguardano-

Teen Wolf - Mermaid🐚Where stories live. Discover now