Capitolo 3

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Oltre che essere uno dei ragazzi più belli del mio branco, era anche un perfetto gentiluomo, tratto raro per un lupo.

La maggior parte di loro erano rozzi, superficiali e soprattutto dei veri donnaioli.

Tutto ciò che ho sempre detestato in una persona.

Ma per mia fortuna, Jack era tutto l'opposto.

Aveva dei sani princìpi che seguiva felicemente.

Non gli interessavano le altre lupe, ma aveva occhi solo per me e soprattutto, non era il classico spaccone con una nocciolina al posto del cervello.

"Jack, sono pronta! Come sto con questo vestito?" ammiccai in modo volutamente poco sexy.

Ero solita prendermi in giro e fare la scema in sua compagnia.

Il bello di questa nostra relazione era anche questo...potevo essere me stessa perché tanto lui mi aveva già vista in tutte le situazioni...o quasi.

"Ti trovo così sexy che a stento riesco a reggermi sulle gambe...forse dovresti portarmi in spalla fino al bar" lui ridacchiò divertito immaginandosi la scena e io colsi l'occasione per dargli una leggera gomitata nello stomaco...era il mio modo per dirgli 'scordatelo'.

"Dai, andiamo, sto morendo di fame" lui mi sorrise nel modo più dolce che potesse esistere e insieme ci fiondammo nel primo bar aperto che trovammo.

Il mio stomaco brontolante non mi concedeva troppa autonomia.

Andammo in uno dei bar in città, l'ambiente era calmo e rilassante... tutto il branco era alle prese con il summit e quindi di gente in giro ce n'era davvero poca.

Una cosa veramente molto piacevole per me.

Di solito farmi vedere in pubblico non faceva altro che rendermi irritabile.

Tutti mi guardavano con quell'espressione piena di pena mista a tristezza e questo non faceva altro che farmi innervosire.

Ma oggi, tutto era calmo, tranquillo e privo di occhiate tristi rivolte a me.

Anzi, le poche persone presenti non mi degnavano quasi di uno sguardo.

Un vero e proprio sogno.

Forse questo Summit non era venuto per nuocere.

Forse questo cambiamento iniziava a farmelo apprezzare un pochino di più.

"Senti, Claire...credi dovremmo davvero andare al summit? E se ce ne andassimo lontano? Solo io e te" sembrava quasi spaventato, forse aveva paura di perdermi...ma perché ultimamente tutti ne erano convinti?

Non potevano infilarsi in quel piccolo cervello che io non avrei mai trovato il mio compagno?!

Inoltre, scappare via da tutto e tutti per una sciocca festa era un ragionamento assurdo.

"Jack, sai benissimo che devo andarci, mia mamma andrebbe su tutte le furie se saltassi il summit proprio quest'anno che c'è il nostro re...e poi ad essere onesta, sono davvero curiosa di vedere che aspetto abbia"

Lo vidi irrigidirsi e iniziai ad innervosirmi.

Era il suo primo Summit, avrebbe dovuto essere felice all'idea di partecipare per la prima volta...ma dal suo sguardo potevo percepire tutto l'opposto.

La sola idea di andarci lo irritava.

Ma non ne capivo il motivo.

Dal momento che si teneva nel territorio del re alpha era assolutamente obbligatorio partecipare.

Non c'erano scuse, non c'erano paure.

Una rinuncia avrebbe significato gravi conseguenze di certo.

Ma nessuno parlava in modo chiaro di questa storia.

Tutti noi sapevamo di dover presenziare, il contrario non era neanche pensabile.

Nessuno poteva evitare di prendere parte all'evento... tanto valeva che se la vivesse bene invece di comportarsi come un bambino capriccioso.

"Jack, sai benissimo che voglio stare con te, non hai motivo di preoccuparti e comunque, non troverò mai il mio compagno predestinato quindi stai tranquillo"

Bevve la sua cioccolata senza dire più nemmeno una parola, quasi ignorando anche le mie.

Nonostante io negassi l'idea di volere un compagno vero, nel profondo una vaga e remota speranza c'era...mi sarebbe piaciuto sperimentare questa cosa del legame di cui tutti parlano, vedere quanto forte potesse essere, scoprire se tutto ciò che mi è sempre stato raccontato corrisponde a verità...ma siamo realisti, non l'avevo trovato fino ad ora, figuriamoci a questo assurdo summit.

Erano due anni esatti da quando la verità si era abbattuta su di me in modo devastante.

Due anni da quando ho capito con certezza che non esiste al mondo alcun compagno destinato a me.

Due anni da quando ogni mia più romantica illusione si è frantumata come un sottilissimo vetro.

Era dura fingere, anche con me stessa, che tutto questo non mi facesse soffrire.

Ma ammetterlo, anche solo per un istante, avrebbe compromesso tutto il lavoro fatto fino ad ora per restare a galla.

Per non farmi abbattere da questa delusione.

Ormai il mio cuore era in pace, Jack riusciva a darmi sollievo, facendomi dimenticare di tutto il resto.

Ormai mi ero arresa, rassegnata all'idea di non meritare niente più di questo.

E se mai fosse accaduto per qualche scherzo destino, prima o poi, avrei trovato il modo di fuggire.

Un po' per dispetto, un po' per amor proprio.

Terminammo la nostra colazione nel silenzio più assoluto.

Non mi piaceva questo.

Accadeva ogni volta che veniva nominato il Summit...e beh, accadeva molto spesso ultimamente.

Mi riaccompagnò a casa e mi diede un tenero bacio sulle labbra, io ricambiai e con un sorriso tornai dentro la tana del leone pronta a subire un quarto grado degno della CIA.

Il Summit degli AlphaWhere stories live. Discover now