Capitolo 28

765 52 17
                                    

Caleb pov's
Bellezza. Tutta la nostra vita è vincolata alla ricerca della bellezza, ogni vincolo che ci poniamo è dato dalla spasmodica caccia all'estetica.

 
Da Sirase non me ne ero mai preoccupato, conscio del fatto che nessuna mi avrebbe mai guardato come una persona, ma che semplicemente si sarebbe fermata a quell'odioso tatuaggio che porto sulla schiena o al marchio impresso a fuoco sul mio polso. Lei no. Al non ha mai giudicato la facciata che ho sempre mostrato, per lei non esiste solo questo ma c'è di più.

Mi ha scavato dentro, insinuandosi con una calma disarmante nel mio corpo, prendendosi ogni centimetro di pelle solo con lo sguardo, senza giudizi. 

Per lei non sono un pezzo di carne come per gli istruttori, ne uno spaccone come per gli altri componenti della guardia reale, ne un semi amico come per Clark.

Per lei sono una persona, un essere vivente che ha il diritto di vivere fino al suo ultimo respiro ed io ho pensato, stupidamente, che la sua vita non valesse niente.

Ho i suoi capelli morbidi tra le dita, li intreccio lentamente giocandoci, lei si è addormentata, è esausta. Continua a mormorare delle parole che non capisco, starà sicuramente sognando. Ha la testa appoggiata sulle mie ginocchia ed ora mi ha afferrato la mano con sicurezza stringendosela sul petto.

Alexander. Continuo a ripetermi quel nome come se potesse magicamente venirmi in mente un volto. Avevo sentito parlare della strage nella foresta di Linton, ma la cosa non mi ha mai spaventato. 

La foresta era stata chiusa e proibita agli avventori senza addestramento, come mercanti e viaggiatori, ma quando ci avevano parlato di cosa era successo tutti si sono guardati bene dal dirci che quegli sfortunati a non essere tornati erano soldati, esattamente come noi.

Guardo quel casale che è fatiscente esattamente come lo ricordavo, ma è una benedizione per quelli come noi. I Sirase sono odiati in tutta la terra di Solten, più di cento anni fa un gruppo di Sirase si è schierato dalla parte della Grande Linca, un regno al di là della foresta. Facendo questo sono morti migliaia dei nostri compatrioti per mano loro. Da allora nessun Sirase è ben visto, puoi essere nella guardia del re, puoi essere la persona più fedele del mondo, per loro sarai sempre un bastardo, orfano, senza ideali e pronto a fare qualunque cosa per denaro. Per un venticinque percento è una descrizione adeguata, i Sirase sono tutti orfani, ci raccolgono per strada, per il resto però non è così.

<<Alec...>> apre piano gli occhi e si sposta con velocità.

<<Buongiorno...fai piano.- si guarda intorno come se fosse piombata qui da un'altra dimensione. -Hai dormito sei ore, dobbiamo rimetterci in marcia se te la senti.>> annuisce appena e si mette in piedi. I suoi piedi camminano veloci e leggeri su quel pavimento scricchiolante, si veste con una repentinità disarmante. Mette lo zaino in spalla e mi segue senza dire nemmeno una parola.

Non so come rompere questo silenzio, quando ho deciso io di mantenere le distanze, è stato tutto più semplice, adesso, invece, mi sembra di avere un'opportunità e di non saperla sfruttare.


Oggi il terreno è pianeggiante e facilmente percorribile, lei ha le mani che tengono le cinte dello zaino e si guarda intorno con aria rapita. Quegli occhi catturano ogni particolare del panorama. L'erba verde e rigogliosa, gli alberi da frutto praticamente privi di foglie, quando nota che la sto guardando abbassa lo sguardo sui suoi piedi e deglutisce imbarazzata.

<<Ci sono i segni del carro, non siamo lontanissimi. Probabilmente Clark ha fatto rallentare il gruppo.- lei annuisce e torna a guardare in basso. -A breve ci fermiamo, non voglio farti esagerare.>> alza la testa di scatto.

<<Ce la faccio...sto bene.>> la voce non è più quella di Al, dal giorno che l'ho scoperta, si è alzata. Ora è morbida, delicata, quasi un sussurro. Mi chiedo da allora quanto si sia esercitata per abbassare così tanto il suo timbro.

<<Cosa succede Althea?>> lei schiude le labbra.

<<Mi stavo chiedendo...-respira profondamente-...mi stavo chiedendo se Dan sarà ancora mio amico quando saprà che sono una donna. Immagino che lei lo dirà al gruppo quando saremo arrivati li.>> è visibilmente a disagio e sta provando a mettere distanza tra noi, passando dal tu al lei. Era una cosa a cui non avevo minimamente pensato. Ora è lei ad essere in attesa di una mia risposta.

<<Althea, i motivi per cui hai fatto questo gesto, sono tra i più nobili che io abbia sentito. Hai superato un addestramento molto impegnativo e duro, vincendo tutte le prove d'immunità che ti ho proposto. Sei un mio soldato a tutti gli effetti e nessuno può mettersi contro il mio parere. Nessuno oltre a noi due saprà di questa cosa, ovviamente Li ne è già al corrente.- lei annuisce ed io sento salire in me di nuovo quell'ondata di gelosia. -Immagino che sarà felice di rivederti.>> lei sorride.

<<Sì, ma non nel senso che pensi tu.>> ci fermiamo sotto ad salice e le passo le gallette.

<<Per averti seguito in questa cosa deve essere molto innamorato.- commento aspramente -Io lo farei solo per quello.>>

<<Sì...Li ed Alec stanno insieme da dieci anni, non lo sa nessuno al villaggio, anzi, per anni mi sono finta la fidanzata di Li, per non alimentare le male lingue...sai cosa significa essere omosessuale per una persona come lui.- sono sorpreso da quelle parole -Io lo faccio per amore di mio fratello, perché non ho nessuno da cui tornare. Non è lo stesso motivo che muove voi Sirase?>> sorrido.

<<Noi siamo mossi dall'odio Althea...una cosa che tu non puoi capire.>> lei si rimette in piedi.

<<Mi hai detto che volevi sincerità no? Ho commesso un omicidio prima di venire qui, prima di iniziare l'addestramento. Quell'uomo, quello che è entrato nel nostro villaggio ed ha fatto una strage era un Ramiz. L'ho visto entrare in una locanda e senza pensarci l'ho ucciso, perché per colpa sua sono morti i miei genitori, per colpa sua mio fratello è partito per l'addestramento e per colpa sua sono morta anch'io.- la guardo a bocca aperta -Caleb, te ed io, non siamo tanto diversi. Rimettiamoci in marcia, questo posto non mi piace.>>

La guardia del reWhere stories live. Discover now