Ayla

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Entrai nella mia stanza come una bomba ad orologeria pronta ad esplodere, mi sfilai la maglia e la lanciai dall'altra parte della stanza.

Quale diavolo era il suo problema?

Se il suo intento era quello di farmi incazzare ci era riuscito benissimo.

Lasciai a terra quello che restava degli indumenti sportivi e mi infilai in doccia sperando che l'acqua calda mi aiutasse a rilassarmi, ma non riuscì neanche la doccia a farmi rilassare, ero un fiume in piena di rabbia.

Mi vestii velocemente e senza asciugarmi i capelli mi lanciai sul letto.

Il mio sguardo cadde sulla foto mia e di Oliver sul comodino e stendendomi su un lato lasciai che i miei pensieri si riempissero di Oliver annebbiando l'immagine di Blake nella mia testa.

« Mi manchi cosi tanto »

Il leggero bussare alla porta mi fece ricomporre, asciugai la lacrima solitaria alla quale avevo permesso di scendere lungo la mia guancia. « Avanti »

Tutto potevo immaginare tranne di vedere la personificazione della mia rabbia varcare la soglia della mia stanza.

Mi tirai su di scatto in allerta.

« Vengo in pace » alzò le mani e con lo sguardo mi fece un cenno al letto come a chiedere il permesso di avvicinarsi.

Annuii senza distogliere lo sguardo dai suoi movimenti, lui si sedette ai piedi del letto, posò gli avambracci sulle cosce e si protese in avanti guardando davanti a sé come perso nei suoi pensieri.

Rimase in silenzio per un po', poi la sua voce risuonò bassa.

« Mi dispiace per quello che è successo in palestra »

Alzò il suo sguardo su di me « Mi dispiace per quello che ti ho fatto »

« Perchè lo hai fatto? »

Lui aggrottò le sopracciglia e allontanò di nuovo lo sguardo, come se non si aspettasse una risposta del genere da parte mia.

« Non farlo Ayla »

« Non fare cosa? »

Lui alzò di nuovo i suoi occhi d'ambra nei miei « Non cercare la luce dove c'è solo oscurità »

Abbassai lo sguardo sui suoi polsi e su quei strani bracciali che non toglieva mai.

« Forse sei solo troppo egocentrico da vedere oltre »

Si voltò di scatto verso di me sollevando leggermente l'angolo della bocca.

« Mi hai appena insultato ragazzina? »

« Ti ho già detto di non chiamarmi cosi »

Le sue labbra si piegarono in un sorriso amaro « Siamo opposti Ayla, lo saremo sempre »

Abbassai lo sguardo sulle mie mani sentendo il suo fisso su di me, come se volesse leggermi dentro, rimasi in silenzio.

« E' proprio per questo che posso proteggerti, perché sono disposto a fare quello che c'è da fare, senza rimorsi, senza emozioni »

Lo guardai di nuovo, il suo profilo perfetto, quella ruga sulla fronte per via della sua espressione sempre indurita.

« Senza emozioni.. sembra una vita davvero infelice Blake »

Lui sussultò leggermente, poi si alzò dal letto e subito una sensazione di vuoto mi attanagliò lo stomaco.

Lo vidi avvicinarsi alla finestra e guardare fuori con sguardo serio.

Mi alzai lentamente e lo raggiunsi spinta da una forza che non riuscivo a spiegare, nonostante fossi arrabbiata con lui, quell'attrazione verso di lui sembrava non volerne sapere.

« Nessuno è veramente senza emozioni Blake, puoi nasconderle, costringerle nell'angolo più remoto della tua mente, ma sono sempre li »

Lui si voltò di scatto e mi inchiodò sul posto con i suoi occhi che presero improvvisamente a brillare.

« Tu non sai nulla di me Ayla »

« Aiutami a capire »

Senza rendercene conto ci eravamo avvicinati pericolosamente l'uno all'altra, sentivo il suo profumo scuotermi dall'interno.

Vidi il suo volto cambiare come attraversato da pensieri contrastanti, come se una consapevolezza avesse appena illuminato la sua mente.

Un lampo di luce passò nei suoi occhi, ma fu un attimo, scosse la testa e tornò come prima.

Alzò la sua mano e la posò delicatamente sul mio viso, chiusi gli occhi al suo tocco ruvido.

« Non farlo Ayla, non assecondare queste sensazioni » strinsi più forte gli occhi alle sue parole.

« Io sono solo oscurità »

The Star WolfWhere stories live. Discover now