Capitolo 9 - Blake

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"There's no way I can save you

Because I need to be saved too"


Ayla si era rinchiusa nella stanza e non ne era più uscita, chi poteva biasimarla?

Tutto quello che aveva sentito doveva essere particolarmente scioccante, ma erano passate diverse ore e io dovevo sapere che stesse bene.

Non riuscivo a spiegarmi perché me ne importasse qualcosa, ma avevo smesso di farmi quella domanda alla quarta volta che ero passato "per caso" davanti alla sua porta solo per sentire se arrivavano rumori dall'interno.

Bussai, nessuna risposta, bussai di nuovo, ancora nessuna risposta.

Al diavolo, avrei buttato giù la porta se necessario.

« Ayla apri subito questa porta! »

Nessuna risposta, inspirai bruscamente.

« Se non apri subito questa porta giuro sugli Dei che la butto giù »

Sentii i suoi passi leggeri dall'altra parte, la chiave girò nella toppa e aprì solo un piccolo spiraglio, ragazzina furba.

« Cosa vuoi? » mi accorsi subito del fatto che avesse ancora gli occhi gonfi e rossi.

« Non chiudere mai più questa porta a chiave »

Lei alzò il mento fiera « Altrimenti? »

Inspirai di nuovo cercando di mantenere la calma.

« Altrimenti la scardino, cosi non avrai più una porta da chiudere a chiave »

Lei fece per sbattermela in faccia ma io la bloccai con la scarpa.

« Oh hai capito veramente male ragazzina »

Con una sola mano spalancai la porta e lei indietreggiò, strinse le braccia al petto tenendomi testa. 'Veramente?'

« Mi sembrava di aver capito di non essere una prigioniera ma un ospite »

Aveva un bel caratterino, questo dovevo riconoscerglielo, il mio sguardo la percorse dalla testa ai piedi, la vidi arrossire.

« Proprio perché non sei una prigioniera non dovresti essere chiusa a chiave non trovi? »

« Se non sono prigioniera sarò padrona di scegliere per i fatti miei, non trovi? »

Mi aveva veramente appena scimmiottato?

« Non mi piace questo tono ragazzina.. »

« E a me non piace essere chiamata ragazzina! »

« Non comportarti da tale allora! »

Alzò gli occhi al cielo e per un attimo persi il punto del discorso, questa cosa mi faceva tanto incazzare quanto eccitare.

« Hai appena alzato gli occhi al cielo? »

Lei fece spallucce « Non lo so capo, l'ho fatto troppo ad alta voce? »

Serrai la mascella « Te lo ripeterò solo una volta Ayla, non chiudere a chiave questa fottutissima porta »

Feci per andarmene, poi mi fermai per guardarla un'ultima volta « E la cena è pronta.»

Uscii sbattendo la porta, ero pieno di rabbia, frustrazione e un'altra sensazione che non riuscivo a spiegare.

Mettermi a tavola con gli altri non era il caso, Ben e James avrebbero continuato a rifilarmi quelle occhiate strane, e Ayla, beh le sue emozioni continue erano una distrazione.

Continuai lungo il corridoio ed entrai nell'ultima stanza.

L'aria fresca mi colpì la pelle, la finestra era stata lasciata aperta, il mio sguardo percorse tutta la stanza.

I materassini blu a terra, lo specchio che copriva tutta la parete a sinistra e la rastrelliera piena di armi sulla destra.

Ignorai tutto e mi concentrai sul sacco appeso in fondo alla sala, mi sfilai la maglia, la lanciai a terra e iniziai a sfogare tutta quella frustrazione repressa.

Non so quanto tempo fosse passato quando sentii la porta aprirsi, ero completamente zuppo, quindi dovevano essere passate almeno un paio d'ore ma sentivo di non essermi sfogato neanche un po'.

« Allenamento serale? »

Vidi Ben passare la mano distrattamente sulle armi appese alla rastrelliera, mi chinai a recuperare la maglia e me la infilai senza rispondere.

« Se il sacco non ti da soddisfazione, mi rendo disponibile »

« Sono a posto così » risposi secco passandogli accanto ma lui mi bloccò dal braccio.

« Si può sapere cosa ti passa per la testa? » 

Ignorai la sua domanda « Ha mangiato? »

Lui mi guardò come se avessi appena confermato tutte le sue assurde ipotesi.

« Forse, chissà, perché non vai a chiederglielo tu stesso?»

« Non credo che le faccia piacere »

« E da quando ti interessa?»

« Hai ragione, infatti non mi interessa »

Feci per tirare via il braccio dalla sua presa, ma lui strinse più forte.

« Puoi prendere in giro te stesso Blake, ma non puoi prendere in giro me »

Gli afferrai a mia volta il braccio « Sai cosa? » sorrisi « Effettivamente il sacco non mi ha soddisfatto »

Sferrai un pugno che gli spaccò il labbro, Ben iniziò a ridere con il sangue che gli colava sul mento e indietreggiò.

« Questo conferma solo quello che penso »

« E cos'è che pensi esattamente? » sputai fuori.

Lui alzò il suo sguardo nel mio « Penso che quella ragazza abbia un effetto su di te »

« Oh sì che ce l'ha, mi infastidisce! »

Lui rise di nuovo « Non credo che sia quello l'effetto che ti fa »

Gli diedi le spalle e feci per uscire dalla stanza, intento ad andare a caccia di qualche bestia su cui sfogare veramente la rabbia repressa, ma lui continuò.

« Non mi interessa come gestisci i tuoi sentimenti Blake, ma evita di fare lo stronzo con lei, sta soffrendo » 

Mi voltai « I miei sentimenti? » scossi la testa mentre ridevo e i capelli bagnati di sudore mi si appiccicarono sulla fronte.

« Quali sentimenti? »

Mi chiusi la porta alle spalle lasciando Ben in piedi al centro della palestra.

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