Capitolo 4 - Ayla

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"We're just two lost souls

Swimming in a  fish bowl"


Arrivai al locale decisamente non pronta alle pacche sulla spalla e le condoglianze che sapevo sarebbero arrivate.

Alle occhiate che tutti mi riservavano da tutta la vita ero preparata, a quelle no.

Il locale era pieno e dopo aver ringraziato Dom per avermi fatto rimanere a casa qualche giorno, presi il mio solito posto dietro al bancone per evitare altri sguardi impietositi dal resto dello staff.

Quello in cui lavoravo era il secondo locale più grande della città e c'era sempre musica dal vivo, per questo era molto frequentato.

Ero al quindicesimo cocktail servito quando vidi Oliver dirigersi verso di me tenendo per mano un ragazzo alto e affascinante, i capelli biondi ricadevano sulla sua fronte e due occhi nocciola mi scrutavano da lontano, gli sorrisi e preparai due shot.

« Ciao zuccherino! Dave, lei è Ayla, Ayla lui è Dave »

Mi fece l'occhiolino quando finì le presentazioni e allungai una mano per presentarmi al suo aitante accompagnatore, ma appena la mia mano sfiorò la sua, una sensazione di disagio mi investì.

« Olly, posso parlarti un secondo? » mi avvicinai all'orecchio di Oliver mentre continuavo a sorridere a Dave.

Oliver alzò gli occhi al cielo « Non di nuovo Lay, corro i miei rischi stasera »

La musica era alta quindi solo io riuscii a sentire il mio amico che parlava vicino al mio orecchio.

Mi era successo altre volte di conoscere le conquiste di Olly, e quando avevo sentito quella sensazione, si era sempre trattato di veri coglioni, ma se voleva rischiare che facesse pure, alla fine era lui a credere che io fossi sensitiva.

Non sapevo spiegare quelle sensazioni, era come se riuscissi a percepire le emozioni delle persone, uno strano sesto senso.

Sarebbe stato sicuramente più interessante se fossi stata in grado di prevedere i numeri della lotteria, invece no.

La serata continuò e nonostante lavorassi già da un anno nel locale, continuavo a non sopportare lo stare in mezzo a così tanta gente, mi faceva sentire esposta e a disagio.

Tuttavia avevo bisogno dei soldi, quindi dovevo farmelo andare bene per forza.

Stasera però la sensazione di disagio che sentivo era diversa dal solito, più forte.

Oliver si sedette su un divanetto in disparte con la sua conquista e io non riuscivo a smettere di tenerlo d'occhio.

« Posso avere qualcosa da bere? »

Una donna si sedette al bancone del bar davanti a me interrompendo il mio contatto visivo con il divanetto dove si trovava Olly e non riuscii a non notare quanto fosse bella.

La carnagione chiara e i capelli color grano erano lunghi fino all'incavo della schiena e incorniciavano un volto dai lineamenti perfetti, naso all'insù, bocca carnosa e due occhi di un azzurro intenso, il suo sguardo mi rese nervosa.

« Certo, cosa ti preparo? » lei si aprì in un sorriso mozzafiato.

« Non saprei, cosa prendono le persone qui di solito?» era tanto bella quanto strana.

« Mah dipende, un po' di tutto, le ragazze di solito prendono un Cosmopolitan o un Sex on the Beach » Lei sgranò gli occhi « Di certo non quello con il sesso! »

Aggrottai le sopracciglia « Ok, vada per il Cosmopolitan allora! »

Iniziai a preparare tutto mentre lei continuava a fissarmi, il disagio iniziò ad arrampicarsi sulla mia pelle.

« Lavori qui da molto?»

« No un anno circa »

Versai la Vodka e poi il Cointreau mentre continuavo a sentire i suoi occhi fissi su di me.

« E ti trovi bene? »

Cosa voleva da me questa donna?

« Si, la maggior parte delle volte » alzai le spalle e aggiunsi il succo di lime e quello di mirtillo rosso.

« La maggior parte delle volte...» ripeté mentre continuava a fissarmi.

Posai una fetta di lime nel bicchiere e glielo passai sul bancone sperando che il cocktail la tenesse impegnata. « Ecco a te »

Lei avvicinò il bicchiere alle labbra, bevve un sorso e strizzò gli occhi come se fosse la prima volta che beveva qualcosa di alcolico in tutta la sua vita.

« Non ti piace? Vuoi che te lo rifaccio?»

Lei sorrise « Oh no sei molto gentile ma non ce n'è bisogno, diciamo che non sono un amante dell'alcool»

Sorrisi anch'io e posai entrambe le mani sul bancone. « Che ci fai allora in un locale notturno seduta al bancone di un bar? »

Inaspettatamente lei posò la sua mano sulla mia e sentii una strana sensazione di calore partire dalla sua mano e salire lungo le mie braccia.

Mi ritrassi di scatto, lei mi guardò negli occhi e potei giurare di averli visti illuminarsi per un attimo.

« E' stato un piacere conoscerti, Ayla »

Rimasi per un attimo immobile mentre realizzavo che mi aveva appena chiamato per nome, non feci in tempo a risponderle che si alzò e sparì tra la folla.

« Avevi ragione come al solito, un vero coglione!»

Oliver si lasciò cadere sullo sgabello del bar che quella strana donna aveva appena lasciato libero davanti a me con la testa fra le mani, io continuavo a fissare il punto in cui era appena sparita.

« Ehi! » Oliver mi schioccò le dita davanti.

« Capisco che hai già visto questa scena milioni di volte ma potresti anche fingere di considerarmi! » mi voltai a guardare Oliver.

« Scusami è solo che... » scossi la testa mentre lui aggrottava le sopracciglia « Niente...Comunque non dirò te lo avevo detto, perché in realtà non te l'ho detto »

Olly sorrise e mi strinse la mano da sopra al bancone.

« A volte vorrei non essere gay per poterti amare in un altro modo »

Gli strinsi la mano e sorrisi anch'io, poi gli feci l'occhiolino.

« Nah non saresti il mio tipo, non mi piacciono i biondi! » gli arruffai i capelli mentre versavo due shot di vodka.

Mi guardai intorno per accertarmi che Dom non fosse nei paraggi, non voleva che i dipendenti si facessero shottini durante il turno di lavoro.

Fanculo, ne avevo bisogno anch'io!

Buttammo giù tutto d'un sorso e ridemmo.

Oliver era un bel ragazzo, alto biondo e con un bel paio di occhi azzurri, per questo attirava molti uomini, peccato che fossero tutti dei grandi idioti.

« Sono contento che tu sia tornata al lavoro Lay.. temevo di non riuscire a tirarti fuori da quella casa » abbassai gli occhi.

« Mi dispiace averti allontanato, avevo bisogno...di tempo »
Lui mi sorrise comprensivo « Se dovessi spiegarmi il perché delle tue azioni penserei che non siamo poi così amici »

Non sapevo cosa avessi fatto di buono nella vita per aver trovato Oliver, ma ero grata di avere un amico come lui.

« Tra quanto stacchi? » guardai l'orologio appeso alle mie spalle.

« Un'oretta massimo! »

« Ti aspetto e ti accompagno a casa.»

The Star WolfWhere stories live. Discover now