Cuore in arresto, favorisca i sentimenti.

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Non avevo la più pallida idea di cosa fosse successo dopo che percepì la mano del chirurgo sulla mia prima di sprofondare in un sonno calmo e tranquillo. Ignara del quasi infarto che avevo causato ai miei amici, a mio fratello e soprattutto a Law avevo dormito talmente tanto bene dall'aver fatto un sogno che di razionale e normale non avesse nulla.

Io ero Cenerentola, Usop e Sanji i topolini, Zoro la fata madrina, Rufy e Sabo le sorellastre e Traf il principe azzurro.

Dai! Solo uno di quei punti era alla norma!

Chi?

Traf!

Ma anche no, non glielo vedo in quelle vesti!

Con ancora nella testa l'immagine del chirurgo in veste di principe azzurro aprì gli occhi notando la stanza del citato ragazzo ancora immersa nel buio, lentamente spostai lo sguardo ad osservare l'enorme finestra alla mia sinistra, il cielo era scuro e le stelle non si vedevano a causa di alcune nuvole che coprivano anche i raggi lunari.
Chissà per quante ore avessi dormito, mi chiesi mentre osservavo qualcosa illuminarsi sul mio collo, lì per lì non afferrai subito la causa di ciò, poi finalmente ci arrivai: era la mia gemma. Ricordavo che qualcuno me l'avesse messa al collo ma avevo molta confusione nella mente a causa degli eventi vissuti il giorno precedente: ricordavo d'essermi svegliata e aver subito parlato con un Trafalgar restio ad aver un contatto con me, poi d'aver pranzato con Michael e subito dopo aver vomitato e da lì in poi tutti i ricordi parevano sfogati, come se in quei momenti non fossi stata lucida.
Malgrado la confusione mentale che mi stava portando a provare un emicrania allucinante finalmente sentivo il mio fuoco scoppiettare dentro di me e la magia fluire nelle mie vene.
Mi sentivo bene.

Scusami Alex, ho combinato un gran danno, scusami. Ho calcolato male la dose, non pensavo...

Interruppi il vociare interno della mia coscienza.

Non è colpa tua. Sapevamo entrambe come sarebbe finita. Non avevi altra scelta.

Law mi ucciderà per quanto l'ho fatto penare.

Divertita dal tono rassegnato ed impaurito che Kiby avesse emesso nella propria frase mi ero rigirata nel letto stracolmo di coperte e trapunte diverse volte, poi avevo sollevato le palpebre che avevo chiuso mentre parlavo con lei in un tentativo di ritornare a dormire, sbuffando subito dopo.

Sto morendo di caldo!

Mi stavo giusto chiedendo quando te ne saresti accorta.

Con affare disperato scostai le coperte che mi avvolgevano rendendomi conto di oltre a quelle il mio corpo era stato coperto dal mio pigiama rosso in pile con gli orsetti.

Altre quattro cose perché no?

Perché indossi un pigiama natalizio? Siamo a Settembre non a Dicembre!

Che ne so io!

Mi misi a sedere sul letto e solo dopo aver schioccato le dita per spogliarmi di quel pesante pigiama scorsi nella penombra della camera il chirurgo della morte dormire in una posizione a mio parere troppo scomoda sulla poltrona. I piedi nascosti da delle sneakers erano uno sopra l'altro posati su uno scrittoio, le gambe lunghe coperte da un pantalone di tuta dividevano la distanza da esso alla poltrona, il busto era disteso sui cuscini di essa coperto da una semplice maglia a maniche lunghe ed infine un libro aperto gli nascondeva il viso.

Sicuramente starà sentendo freddo con solo quella addosso.

Già, sappiano che ha le difese immunitarie di un bambino. Shachi e Penguin potrebbero farti fuori se gli venisse qualche malanno.

La strega e il chirurgoOnde as histórias ganham vida. Descobre agora