10 agosto

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Pov Alex

Fissavo il soffitto del salone alla ricerca di qualcosa che mi permettesse almeno un po' di riposare, non era neanche mattina e dalla veranda s'intravedeva ancora la luna che illuminava un po' il salotto.
Erano passati quattro giorni dallo scontro con i vampiri e da quando avevo subito le torture di Kaleb.
Tutti da quella notte erano diventati strani, non è che non lo fossero già da prima ma adesso erano diversamente strani e non mi sapevo spiegare il motivo.
All'inizio pensai che avessero scoperto tutto, dei miei poteri eccetera, ma tutti negarono promettendo anche di avermi detto la verità; io mi fidai sulla parola, soprattutto su quella di Rufy.

Rufy non sa mentire, giusto?

Cercai una posizione più comoda per stare sdraiata sul divano dato che il tatuaggio sulla mia schiena aveva preso a bruciarmi a causa delle ferite non ancora del tutto guarite.
Mi massaggiai gli occhi provando a far alleviare l'emicrania, avevo proprio bisogno di una bella dormita.
Erano due fottutissimi giorni che il mio sonno mi aveva abbandonata per andare a farsi una vacanza chissà dove.
Ogni volta che provavo a dormire ricordavo il terrore provato nel vedere Law quasi in fin di vita e la disperazione provata mentre Kaleb con le sembianze di Marco e Law mi torturava.

Che qualcuno lo uccida a quel fottuto stregone.

Dio, mi aveva davvero traumatizzata e ridotta davvero male quel stregone, nonostante le cure ricevute da Malik ancora le ferite non si erano rimarginate e non riuscivo neanche a vedere Law, dannazione, appena lo sentivo parlare mi venivano i brividi, neanche nel nostro primo incontro ero così traumatizzata nel vederlo.
Strozzai un urlo di frustrazione contro il cuscino.

Voglio dormire! Ne ho bisogno!

Conta le pecorelle!

Si, sto cazzo conto.

È sempre qualcosa...

Ormai rassegnata che non avrei dormito più anche oggi, allungai la mano verso il tavolino, presi telefono e cuffiette, le misi e feci partire la riproduzione casuale della mia playlist fregandomene di quale canzone partisse.
Chiusi gli occhi cercando di rilassarmi appena partì la parte strumentale del brano dei The Cranberries Zombie.
Pian piano sentì tutti i muscoli del corpo rilassarsi uno ad uno e un gran senso di pesantezza mi cadde addosso.

Another head hangs lowly, child is slowly taken and the violence caused such silence. Who are we mistaken?

Non mi muovevo, non riuscivo più a farlo, la verbena mi aveva indebolita lasciandomi senza energie, non riuscivo più a sentire la voce di Kiby che cercava d'incoraggiarmi a resistere, pure lei si era indebolita.
Qualcuno alle mie spalle parlava mentre sentivo qualcosa di estremamente freddo tagliarmi la pelle della schiena, sembrava che un coltello stesse ricalcando le linee del tatuaggio.
Improvvisamente sentì quel coltello sfiorarmi una guancia, vi posai gli occhi ed intravidi sulle dita che reggevano il coltello delle lettere tatuate.
Sgranai gli occhi terribilmente terrorizzata trovandomi improvvisamente davanti agli occhi Law.
Era lui! Era lui che mi stava torturando, la mano destra reggeva il coltello insanguinato e con lo sguardo da sadico mi sorrideva divertito, stava letteralmente godendo nel torturarmi.

-Alex-ya svegliati!

Una voce che mi parve essere lontana mi stava ordinando di svegliarmi, ma io ancora in preda all'incubo non l'ascoltai.
Sentivo ancora le braccia incatenate al lampadario mentre lui maneggiava quel coltello come se fosse un bisturi.
Cercavo in tutti i modi di liberarmi ma il mio corpo non rispondeva agli impulsi.

"Non respiro..."

Uno schiaffo mi riportò bruscamente alla realtà, i miei occhi misero a fuoco la figura del chirurgo della morte sopra di me, mi teneva ferma al divano tenendomi per le braccia mentre le mie mani artigliavano letteralmente la sua maglietta all'altezza delle spalle.
Il mio sguardo rimase fermo su di lui senza capire o rendermi conto di quello che stava succedendo.
Ero ancora troppo stordita e confusa tanto da non accorgermi del dolore alla schiena.

La strega e il chirurgoWhere stories live. Discover now