Capitolo 15

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Entrai nell'atrio e aspettai che chiudesse la porta. Sentii il rumore delle chiavi posate sul mobile e poi lo cercai nell'oscurità che infestava la casa.
<<Che cazzo ti è venuto in mente?>>
Mi aveva presa per i polsi e mi aveva strattonata fino a spingermi contro la parete.
<<Io? Chi cazzo era quella nel tuo letto?>> iniziai ad alzare anche io la voce.
<<Dovevo trovare un modo per farti distrarre dalla tua festicciola>>
<<Portandoti una prostituta nel letto?>>
<<Stai zitta! Volevo farti ingelosire ma mi hai ingnorato per stare insieme a quel deficiente col ciuffo sul naso>>
Non risposi. Avrei voluto ma un groppo mi bloccava la gola.
Mi alzò le braccia fino a bloccarle contro il muro alle mie spalle.
Si avvicinò di più a me col viso ed iniziò a baciarmi il collo.
<<Sei mia, cazzo>>
Provai a spostarmi ma non ci riuscii; era troppo forte rispetto a me.
Bloccò con una mano sola entrambi i miei avambracci mentre l'altra la portò all'altezza delle mie coscie, appena sotto la fine del vestito.
La sua mano salì sotto la mia gonna e mi provocò un brivido ma, per la prima volta, quella sensazione non fu per niente positiva.
<<Ti prego, fermati>> implorai a denti stretti.
<<Zitta. Ti voglio, ora>>
Quelle parole mi sconvolsero. Mi aveva sempre trattata con rispetto e, fino all'ultimo, aveva sempre chiesto il mio permesso mentre, ora, voleva solo giocare un po' con me.
Mi alzò il vestito fino a portarlo sull'addome e mi sollevò una gamba sopra la sua anca.
Era così vicino che potevo sentire il suo odore. Odore di alcool.
Aveva bevuto anche lui ed era chiaramente ubriaco come lo ero io.
E, come se non bastasse, eravamo arrivati fino a casa con lui alla guida in macchina.
Respirai profondamente mentre un Alex che non conoscevo e che avrei preferito non conoscere mai mi toccava dovunque.
<<Sei mia, capito? Solo mia>>
Mi prese in braccio ed iniziò a salire le scale.
Provai più volte a fargli perdere l'equilibrio ma era stabile e pronto come sempre. Non sarei riuscita a farlo cadere.
Mi buttò sul letto e mi tolse il vestito di dosso, lasciandomi solo con l'intimo a coprirmi.
Mi fece girare e, senza preoccuparsi di come mi stessi sentendo io, lo sentii entrare dentro di me.
Un dolore incommentabile mi colpì istantaneamente, un po' nel ventre ed un po' nel petto. Sapevo che mi stava usando come una bambola e, forse, la consapevolezza di questo era peggio del male fisico.
Non provavo sentimenti per quell'uomo ma quel comportamento mi aveva portata ad essere delusa. Prima mi aveva stuzzicata facendomi credere che si fosse scopato qualcun'altra - e il dubbio mi era comunque rimasto nonostante le sue parole - e, ora, si stava facendo me senza preoccuparsi di quello che mi stava facendo passare.
Non sentii piacere neanche per un momento ma, dopo qualche minuto d'inferno, smisi anche di sentire dolore fisico. Pensai che il mio cervello avesse deciso di smettere di recepire quella tortura per proteggersi e per proteggere me.
Lasciai cadere la testa tra le lenzuola e, semplicemente, aspettai che finisse.
Non si preoccupò neanche di uscire da me quando arrivò all'orgasmo. Si, stavo prendendo la pillola ma lui non ne aveva idea. Non glielo avevo ancora detto.
Si sdraiò sul letto di fianco a me e sembrò addormentarsi subito, ancora vestito.
Io scoppiai in lacrime. Finalmente riuscii a lasciarmi andare dopo aver sofferto tanto.
La mia mente andò al ragazzo a cui Alex aveva rotto il naso per portarmi via, ad Hannah che non mi aveva più vista e che aveva soltanto visto il mio messaggio, ad Alex. Mi dispiaceva anche per lui, per averlo fatto arrabbiare tanto.
Cercai in tutti i modi di dirmi che non fosse stata colpa mia ma non riuscii a trovarmi altra spiegazione.
Passai la notte più brutta di tutta la mia vita, tra pianti e sensi colpa, senza riuscire a prendere sonno e senza muovermi per la paura di risvegliare l'uomo che dormiva profondamente di fianco a me e che avevo paura di affrontare; ma con la consapevolezza che, prima o poi, sarebbe arrivata mattina e avrei dovuto avere a che fare con lui.

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Spazio autrice:
Questo capito è stato un po' difficile da scrivere anche per me. Ci tenevo ad affrontare questo argomento, in modo da portare un contenuto che non fosse completamente "rosa e fiori" e su cui si potesse riflettere.
Non so quanto potrebbe essere utile, ma, sapendo quello di cui ho parlato, mi sento in dovere di lasciar scritto il numero telefonico da usare in caso di stupro.
Comunque, ci tengo ad augurarvi un buon proseguimento di lettura.

Numero telefonico utilizzabile in caso di violenza e/o stalking: 1522

Il mio capoWhere stories live. Discover now