Capitolo 4

27.7K 329 4
                                    

<<Ashley, posso chiederti un favore?>>
Mi bloccai a metà tra la cucina e l'entrata del soggiorno dove era solito lavorare e che quella mattina avrei dovuto pulire.
<<Sì?>> gli chiesi senza girarmi per non ricadere in quello stato di imbarazzo da cui ero appena riuscita a riemergere con difficoltà.
<<È difficile da spiegare. Vedi, mia madre ha un cancro terminale>>
Sentii un brivido percorrermi la schiena. Avevo già capito che, qualsiasi cosa mi avesse chiesto, dopo questa confessione non avrei potuto rifiutare.
<<e i dottori dicono che le resta meno di un mese da vivere, per questo ha organizzato un ultima cena con tutta la famiglia, per salutarci tutti un ultima volta prima di andare in un posto migliore. Ecco, io non mi sono mai ufficialmente fidanzato perchè sono un tipo che preferisce la solitudine e, bhe, il sogno più grande di mia madre sarebbe sapere che ho trovato qualcuno di speciale>>
La situazione stava degenerando e io non prevedevo nulla di buono.
<<Quello che volevo chiederti è se potessi venire con me alla cena, fingendo di essere la mia ragazza. Solo per una sera, e poi basta. Non ti fare strane idee, non sto cercando di chiederti di uscire o cose del genere; vorrei solo rendere felice mia madre. Ovviamente, non sei obbligata...>>
<<Accetto>>
Quelle parole mi erano uscite spontanee e, per un momento, avevo perfino pensato non le avessi dette io.
Non perchè il mio subconscio aveva accettato senza neanche darmi il tempo di pensarci su. Probabilmente la storia di sua madre mi aveva impietosita tanto da spingermi ad accettare qualcosa che normalmente avrei rifiutato perfino se mi avessero pregato.
<<Sei sicura?>>
Sospirai. Ormai non pitevo più tirarmi indietro.
<<Sì, ti ho già detto che va bene. Quando sarà questa cena?>>
<<Giovedì sera>>
<<Cioè domani?>> chiesi sbigottita.
Lui annuì un po' imbarazzato.

"<<Sì, certo, mi ricordo>>
<<Sì, come avevo anticipato, intendo esserci>>
<<Ah, giovedì sera. Perchè è stato anticipato?>>"

Questa volta me ne andai dalla stanza il più velocemente possibile per evitare che mi venissero chiesti altri favori attraverso cui il mio istinto mi avrebbe messo in situazioni spiacevoli senza avvertirmi.

Quella conversazione era stata un pugno nello stomaco e, per quanto provai tutto il giorno a pensare ad altro, non ci riuscii neanche una volta.
Quando salii in camera dopo aver pranzato, mi distesi sul letto ed accesi subito il cellulare. Hannah avrebbe dovuto essere la prima a saperlo, in modo che mi desse consigli, soprattutto su come comportarmi.
Lei aveva presentato più di un ragazzo e anche alcune ragazze ai suoi genitori dopo essersi fidanzata con loro e, in quel momento, poteva essere il mio unico sostegno.
All'inizio non ci credette neanche lei. Pensava che la stessi prendendo in giro e che fosse tutto uno scherzo di pessimo gusto.
Quando, finalmente, iniziò a capire che le stavo dicendo la verità e che, anzi, avevo bisogno della sua opinione, mi rispose francamente che mi ero cacciata in una situazione a dir poco disastrosa.
All'inizio non ci avevo pensato ma, come Hannah mi fece notare, non avrei solo mentito alla madre di uno sconosciuto fingendo di starci insieme, ma anche a tutta la sua famiglia e tutte le persone che avrebbero partecipato a quella cena.
Mi resi conto solamente in quel momento di quanto quella scelta fosse stata veramente pessima e, per un momento, credetti perfino di rimangiarmi ciò che avevo detto e spiegare le mie ragioni che, sicuramente, sarebbero state comprese.
Non potevo.
Non me la sentivo.
Sua madre stava per morire e l'ultimo  suo sogno era di vedere il figlio con una brava ragazza.
Agli altri partecipanti sarebbe stato compito del Signor Cooper spiegare la verità (o, nel caso, continuare a mentire raccontando una falsa rottura).

Il mio capoWhere stories live. Discover now