"Taylor?!" Esclama il riccio sussurrando, quando si accorge che qualcuno di media statura gli è venuto addosso in modo non proprio soave.

Non ci posso credere. Non ho il tempo nè la voglia nè la forza di considerarlo.

Mi allontano poco da lui e subito vorrei sprofondare in un abisso infinito. Nonostante il buio è inevitabile che abbia visto il mio viso pieno di lacrime e la mia espressione sconvolta.

Non so come esprimermi e deglutisco ossessivamente, come se la cosa potesse aiutarmi.

"Che succede?" Domanda con atteggiamento preoccupato e vedo deglutire anche lui qualche volta più del necessario.

Siamo nel bel mezzo della notte, al buio e temo di stare per crollare sui miei stessi piedi. Se parlassi a voce troppo alta tutti si sveglierebbero e mi vedrebbero così, non posso nemmeno tirare fuori un'altra scusa, non dopo che ha visto qualcosa di così evidente.

Lentamente abbasso lo sguardo, mi guardo le mani fragili e tremanti come foglie, le gambe che a stento stanno su da sole ed il petto che si alza ed abbassa troppo velocemente.

"Non lo so" dico mentre mi si spezza la voce e l'ultima sillaba esce carica di dolore e disperazione. Mi lascio andare sul suo petto senza nemmeno domandarmi perchè lo stia facendo, dal momento che non ho altra via di scampo.

Lui mi accoglie mettendomi una mano dietro la testa e sospira, come per prendere la forza necessaria per sopportare un'altra volta questa crisi, insieme a me. È proprio questo che odio, lasciare che si lasci tirare da me.

"Andiamo in camera mia" dice e mi accompagna piano piano chiudendo poi la porta alle sue spalle. Mi siedo sul suo letto mettendomi a gambe incrociate e appoggiandomi alla testiera, mentre lui si siede sul bordo.

Ci guardiamo per diversi secondi senza dire nulla, sapendo entrambi che c'è qualcosa da dire ma senza sapere come esprimerlo.

"Non..so cosa mi succeda" cerco di spiegare, sapendo però di non avere il coraggio nè la forza di raccontargli tutto.

"Cosa significa...perchè piangi..e..tremi?" Chiede non sapendo che fare.

"Ho...ho fatto un incubo. Mi sono svegliata ed ero sudatissima e tremavo tanto...troppo. Mi sono sentita in percolo allora ho iniziato a piangere e mi è venuta l'ansia come se stesse per accadere qualcosa di terribile...ho...non riuscivo a calmarmi e.." mi fermo vedendo la sua espressione sconcertata, per paura che possa mandarmi via.

"Scusa non.." inizio a giustificarmi ma non finisco la frase, lui continua a non dire niente. Pochi istanti dopo prende un respiro profondo e si decide.

"Non devi scusarti..nono affatto, è solo che...mi dispiace vederti così. Non so davvero cosa fare io...non so cosa ti succeda" afferma a sua discolpa.

Annuisco appena sollevata dal semplice fatto che si stia preoccupando per me, mi fa sentire protetta.

"Ora stai già un po' meglio vedo".

"Si...piano piano" rispondo imbarazzata continuando a fare dei grandi respiri di tanto in tanto, per non rischiare di restare senza ossigeno.

"Ok, senti ce la fai a stare da sola qualche minuto? Vado sotto a prepararti una cosa e torno in men che non si dica".

"No ti prego, gli altri potrebbero sentirti".

"Non ti preoccupare nessun si accorgerà di nulla, ci impiegherò due minuti promesso".

Annuisco sperando che nel frattempo nessuno entri nella stanza o che Hailey si svegli e non vedendomi mi venga a cercare. Inizio a fare lunghi e profondi respiri per rallentare il battito cardiaco. Dopo letteralmente nemmeno cinque minuti rientra Shawn in canottiera e pigiama, con una tazza da tè bianca e verde in mano.

Dreamtime's overWhere stories live. Discover now