CAPITOLO 5 : IL BOSCO

197 12 2
                                    

Charlotte e Jonathan avevano appena lasciato Nancy fuori casa dei Wheeler, era abbastanza tardi ed era arrivata l'ora di tornare a casa per i ragazzi.
charlotte aveva proposto ai due di tornarmene insieme con l'auto del ragazzo mentre lei sarebbe andata a recuperare la sua bicicletta al centro, ma Nancy si era mostrata così contraria alla cosa che l'aveva quasi costretta a salire in macchina con lei e Jonathan.
ora il silenzio regnava sovrano in auto, tra i due ragazzi, Charlotte era seduta sui sedili posteriori e johnathan aveva lo sguardo che vagava avanti a se con entrambe le mani sul volante, erano ancora fermi con l'auto spenta fuori al viale di casa Wheeler.
entrambi aspettarono che Nancy entrasse in casa prima di incrociare i loro sguardi attraverso lo specchietto retrovisore dell'auto.

"vuoi- ecco, vuoi venire avanti?"

Charlotte abbozzò un sorriso, che probabilmente non mostrava ciò che realmente un sorriso dovrebbe significare, ma uscì comunque dal lato di dietro per mettersi al posto in cui prima c'era Nancy.
Chiuse la porta con un sospiro e come abitudine, senza rendersene conto, si girò verso jonathan che per sua sorpresa era anche lui girato verso di lei.

"non credi che- "
"dovremmo parlare?"
"già."

Charlotte abbassò lo sguardo, si stava torturando le mani dall'ansia, non sapeva da cosa iniziare e cosa dire per prima, aveva così tante cose da dirgli e non riusciva a mettere a posto i suoi pensieri.

"credo che la cosa più giusta da dirti adesso è che mi dispiace "
"sei stato un- un vero stronzo Jonathan"

Charlotte da un lato fu sollevata dal fatto che Jonathan avesse finalmente capito il suo errore e che si stesse scusando, ma restava il fatto che l'avesse accusata della sparizione di Will e ci mancava poco che accusasse Charlotte di averlo ucciso, per uno stupido fraintendimento.

"si- si lo so, e mi dispiace per questo davvero, scusami è che ero completamente sconvolto è arrabbiato, e poi mia madre è letteralmente impazzita Charlotte"

Jonathan sussurrò l'ultima parte come se ci fossero altre persone ad ascoltare oltre charlotte, come se avesse paura di dire quelle cose ad alta voce.
charlotte lo guardava, aveva gli occhi fissi su di lui e si muovevano ad ogni suo movimento.

" lo so Johnathan, e io potevo esserci per te in quel momento avrei fatto di tutto per te e per Joyce, no, io ci sono e farei di tutto per te e Joyce ma tu hai deciso di buttarmi fuori e dare a me la colpa di tutto, quando sai bene che non è così, cazzo, è- è una cosa grossa questa mi hai accusato della sparizione di Will!"

"lo so! lo so! cazzo! sono davvero un idiota, so che non è colpa tua da quando hanno trovato il corpo di Will ho capito tante cose e, e ho avuto tempo di restare da solo e pensare a tutto quello che era successo. non dico di aver già accettato la sua morte, anzi ma è come se- "

"quello non è Will, Jonathan"

Charlotte non riusciva più a trattenersi, specialmente dopo quelle parole, come poteva lasciar credere a Jonathan che suo fratello fosse morto quando non lo era, come poteva lasciare che si illudesse e disperasse per una tragedia mai avvenuta?
era il momento giusto.

"cosa- cosa stai dicendo?"
"sono seria Jonathan, quel corpo- quel corpo non è di Will, will è vivo non so dove sia, non so se stia bene ma è vivo e- "
"charlotte no! cazzo! ho visto il suo corpo, ho organizzato il suo funerale per domani, la bara, la lapide, la cerimonia e tu- tu mi stai dicendo che non è realmente morto? c'è un corpo cazzo! "

"ehi ehi!"

Charlotte allungò una mano su quella di Jonathan stringendola, stanca di continuare a litigare, prima di continuare aspettò una sua reazione a quel contatto, che non avvenne, così lasciò la sua mano sulla sua, Jonathan era al limite e lo sapeva.

died in your arms Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora