Capito 30 -Esisti solo tu-

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"Siamo la favola più bella che non avrà mai una fine." (Green eyes -capito 30-)
L'indomani mattina mi sveglio in un posto sconosciuto, ma non tanto sconosciuto da non conoscerlo. Di certo questa non è la mia camera, ma ho qualche vago ricordo di ogni particolare di questa stanza.
Mi alzo leggermente, la testa fa male e tutto quello che è attorno a me si muove.
-Maledizione che mal di testa- mi lamento massaggiando le mie templie.
-Buongiorno!- esclama qualcuno accanto a me. Mi volto per trovarmi davanti un Andrea sorridente mentre poggia la sua mano sulla mia gamba. Rabbrividisco all'immediato contatto.
-C-che cosa ci faccio qui?- chiedo spavenatata.
-Ricordi qualcosa di ieri sera?- mi chiede aggrottando le sopracciglia. Perché mi fa quella domanda?
-No, ho una grande confusione in testa. Noi... cioè...-
-No, stai tranquilla. Eri ubriaca e sei andata in un bar. Cristo Sofia ti avrebbero potuto violentare e tu eri li e da sola.-
-Si, ma avevo tanta voglia di dimenticare e io non potevo...-
-Ti sembra una giustificazione?- credo di averlo fatto arrabbiare, ma non mi importa niente.  Per me ho ragione io. Anche se fa bene a preoccuparsi, infondo sono pur sempre una donna. Ancora una volta il mio stomaco inizia a contrarsi a causa della vicinanza con Andrea.-    Comunque non sono arrabbiato, sono solamente infastidito.- sorrido ad Andrea che non fa altro che guardarmi cercando di fare la persona seria e matura della situazione.
Mi metto a cavalcioni su di lui incrociando le mie braccia al suo coo e dandogli un bacio sul collo.
-E dai, non fare il paparino apprensivo.- Andrea mi cinge la vita e mi sorride muovendosi imbacciato sotto di me.
-Dio, scendi ti prego. Mi stai uccidendo così.- corrugo le sopracciglia e lo guardo non capendo cosa voglia dire fino a quando non sento qualcosa premere sulla mia coscia. Abbasso lo sguardo imbarazzata mentre le miei guancie prendono fuoco. Andrea si avvicina iniziando a baciare il mio collo e mi lascio trasportare da questa magnifica sensazione. I suoi baci sono come la mela avvelenata di Adamo ed Eva, ti fanno peccare anche se sai che è sbagliato. Ma pur di averli faresti di tutto.
-Ricorda sempre che siamo la favola più bella che non avrà mai una fine. Esiste solo tu e quando le persone o i bambini mi chiederanno cosa è l'amore.- bacio. -Io risponderò che l'amore sei tu.- sorrido alle sue parole che mi fanno inumidire i miei occhi.
-Ma cosa è l'amore?- chiedo. Forse per lui potrebbe essere una domanda stupida, ma io ho bisogno di capire, di sapere se sono veramente innamorata di Alessandro.
-Te l'ho detto. Sei tu!-
-No. Non in quel senso. Come si fa a capire se si è innamorati?- Andrea smette di baciarmi e mi guarda dritto negli occhi. Se non fosse Andrea proverei imbarazzo.
-L'amore...- fa una breve pausa abbassando lo sguardo verso il basso per poi riguardarmi sorridendo per un breve istante, ma poi ritorna serio. Quasi come se dovesse dare un consiglio importante alla propria figlia innamorata. -...è come un fiore nel cemento. Devi accudirlo, estrarlo dal cemento e farlo crescere. Devi proteggerlo e disperarti se quel fiore si dovesse ammalare. Devi sorridere e piangere insieme a quel fiore, farlo diventare un tuo amico. Devi proteggerlo degli agenti atmosferici, bagnarlo quando serve e fargli vedere sempre il sole, perché ognuno di noi come qualsiasi fiore ha bisogno del sole nella propria vita.- Il silenzio illumina i nostri visi pieni sentimenti. I nostri occhi parlano per noi e gridano tutto l'amore che provano quando si incontrano.
-Che cosa provi quando vedi la ragazza di cui sei innamorato?- chiedo innocentente facendo finta di non essere io la ragazza di cui dice di essere profondamente innamorato.
-Mi tremano le gambe a vedere il suo sorriso, principalmente quando sono io la causa del suo sorriso e mi distruggo quando piange perché mi addolorara sapere che piange quando potrei vederla illuminare il mondo con il suo magnifico sorriso. Voglio fare qualsiasi cosa per renderla mia, ma non posso perché lei è ingenua come una bambina e non ricorda niente. Si fida di chi le da la caramella e non di chi le ha urlato sempre contro nonostante tutto l'amore che ha provato. Giuro che a volte ho tendenze omicidie verso di lei, ma poi basta che l'avvolgo in un mio abbraccio e mi dimentico del resto del mondo. Perché non importa il resto se il mio mondo è lei.
-A-Andrea. Io devo... Alessandro si starà preoccupando, devo andare. Mi dispiace.- dico alzandomi da sopra le sue gambe. Tutto quello che stava dicendo mi faceva male, principalmente ora che non capivo i miei sentimenti nei suoi confronti e in quelli di Alessandro. Chi era veramente l'uomo della mia vita? Perché provo quel senso di protezione nei confronti di Andrea e di terrore, di sbaglio, nei confronti di Alessandro?
Prendo la mia borsa ed esco di casa quando il mio cellulare inizia a suonare.
-Pronto?- rispondo mentre cerco di chiudere la borsa.
-Si può capire che cazzo stai cambinando? Alessandro mi ha chiamata in preda al panico dicendomi che gli avevi detto che dormivi da me. Gli ho detto che stavi dormendo e che questa mattina lo avresti chiamato. E allora? Esigo delle spiegazioni immediatamente.- prendo una boccata d'aria e inizio a parlare.
-Ieri sera sono andata in un bar...-
-...e...?-
-Ascolta sei a casa? Non mi va di parlare al telefono.-
-Ti aspetto.- ordina e chiude immediatamente la chiamata. Prevedo una giornata molto lunga oggi. Attivo il motore della macchina e cammino per le strade della città stando attenta al traffico.
"Forza Sofia, puoi affrontare anche questa situazione." Penso tra me e me arrivando davanti la casa della mia migliore amica. Harry è davanti la porta di casa che fuma una sigaretta perso nel suo mondo.
-Ehi!- esclamo mettendo le mani nella tasca dei jeans. Harry espira tutto il fumo che aveva inspirato e mi guarda dall'alto al basso per vedere che gli aveva parlato. Quando vede che sono io un sorriso si allarga sulle sue labbra.
-Ma guarda chi si vede da queste parti.- dice felice di vedermi.
-Si, chi non muore si rivede.- ridacchio abbassando la testa. Un'altra manciata di fumo arriva alle mie narici.
-È schizzata.- afferma continuando a guardare l'orizzonte. Per un breve momento non capivo a chi si stesse riferendo ma poi capisco che sta parlando della sua ragazza.
-Immagino che sia per colpa mia- espira ancora una volta socchiudendo questa volta gli occhi.
-A te la verifica.-
-Certo che sei veramente stronzo.- rido dandogli una piccola spinta. Harry fa finta di cadere ma poi ride anche lui.
-Te la posso fare una domanda?- chiedo mentre osservo tutto l'amore che prova nei confronti di Emma.
-Vuoi?- Harry mi offre una sigaretta che esce dal suo pacchetto da venti. La prendo senza esitare accendendola con l'accendino che trovo sul muretto.
-Cosa pensi dell'amore?- mi guarda cercando di studiarmi, di capire cosa mi passa per il cervello, ma non ci riesce perché solo Andrea ha questo potere.
-Riguarda Andrea, vero?-
-È così evidente?- chiedo sorpresa.
-Sappiamo tutti quello che provi tutt'oggi per Andrea.-
-Ho perso la memoria.- getto quella frase li sul momento. Nessuno sa niente, neanche Emma. Credo che con qualcuno devo parlare di questa mia "breve" amnesia.
-Cosa?- chiede sbalordito.
-Si, ricordo tutto tranne quello che è successo con Andrea negli anni in cui l'ho incontrato. Sto cercando di ricordare ma di certo non mi aiuta il fatto di stare con una persona con cui non provo quelle sensazioni che mi attraversano quando sto con Andrea.
-E lui lo sa?-
-Si, ogni tanto mi racconta qualcosa di quando siamo stati insieme, ma ti giuro che non ricordo niente, anche se ogni tanto ho qualche vago ricordo.-
-Capisco. E sei andata da un medico?-
-Mhm... veramente no. Non credo sia importante anche se ora che ci penso potrebbe essere una soluzione a risolvere questo piccolo problema.-
-Cosa?! Spero tu stia Scherzando riguardo al fatto che non credi sia importante.- sorrido nel vedere tutta la sua apprensione.
-Ci vediamo dentro, eh?!- annuncio infine entrando dentro la casa che ormai è tanto familiare.
Emma mi viene incontro inizialmente sorridendo, ma poi il suo sorriso si è trasformato in qualcosa di pauroso, arrabbiato. Brividi di paura tempestano la mia pelle. Meglio non stare con Emma quando è arrabbiata.
-E allora? Si può sapere che cosa hai fatto?-
-Okay, allora, prima che tu mi inizi a fare una della tue solite prediche stai calma e siediti che ti dirò tutto.- lei fa come le ho detto facendomi posto sul divano.
-E allora...- prendo un respiro profondo e ricomincio a parlare. -Ho perso la memoria e l'unica cosa che non ricordo sono tutti i momenti passati con Andrea. Alessandro mi ha detto che ci amiamo e mi ha portato in una piscina e andava tutto bene fino a quando non ho preso la chiamata alla quale avrebbe dovuto rispondere Alessandro. Era una certa Elizabeth e parlava come se fossero dei complici. Allora io mi sono spaventata e nel frattempo Alessandro è uscito dalla piscina portandomi sotto la doccia, li ha provato a toccarmi ma io sono corsa via. Sono andata in un bar, mi sono ubriaca e poi l'unica cosa che ricordo è che stamattina mi sono svegliata a casa di Andrea.-
-Oh mio Dio!- esclama Emma portandosi una mano davanti la bocca. -Hai perso una parte della tua memoria.-  annuisco come se mi dovessi vergognare di ciò che è successo.
-Ma dimmi una cosa. Cosa ha scaturita questa perdita di memoria? Sei per caso caduta o qualcosa del genere?- scrollo la testa.
-Non lo so. So solo che mi sono svegliata nel mio letto. Credo che prima ho fatto l'amore con Alessandro, ma non ne sono sicura.-
-Quindi l'ultima persona che hai visto è stato Alessandro?- chiede dubbiosa. Annuisco corrugando le sopracciglia. Cosa stavo pensando?
-A cosa stai pensando?- chiedo conoscendo la sua mente.
-Ah niente, stavo pensando che è da tanto che non usciamo.- la guardo dubbiosa, la studio, l'analizzo, ma so per certo che non sta dicendo la verità, ma faccio finta di crederle.
-Scusami, ma adesso devo andare via. Mi dispiace, ma ti giuro che qualche giorno passo qui a casa tua e passeremo tutta la giornata insieme. Harry lo cacciamo via, va bene?- le chiedo retoricamnete sorridendole e schiacciandole un occhiolino.
-Ti voglio bene amica mia- sussurra abbracciando forte ed è in questo momento che mi abbandono a un pianto disperato pieno di sentimenti repressi.

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