Angeles/matteo

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mama- gemitaiz / nitro

Nicolò è in viaggio per tre giorni, a causa del lavoro.
Dubito sia veramente per lavoro però dalla discussione , anziché verità avrei solo ricevuto botte in testa e mi sono bastate quelle di stamattina. Finalmente riuscirò a farmi una sana e bella dormita , di quelle che non mi facevo da secoli.
In questo piccolo appartamento nel centro della città , non riesco a dormire o meglio , non mi è consentito poiché se dormo , sto perdendo tempo che potrei impiegare per cucinare e se non dormo, mi si dice che sono bianca cadaverica e mi reggo per scommessa.
Lui sottolinea sempre che se non ci fosse nella mia vita , io non avrei nulla.
Mi fa sentire una fallita, una che non ha mai combinato niente di buono in vita sua, come se tutti gli sforzi che ho fatto per laurearmi, cambiare città e trovarmi un lavoro , mi siano caduti dal cielo.
Ieri mi ha detto che il posto di lavoro per il quale ho sudato anni, studiato l'impossibile e pianto infinito tempo, ce l'ho solo perché sono andata a letto col capo.
Che strana sensazione, che brutta , più che altro, quando dopo tutti i tuoi sforzi , il tuo compagno, che è il primo che dovrebbe sostenerti , ti dice questo.
Luce continuava a dirmi che avrei dovuto lasciarlo ma Nicolò l'ha scoperto e mi ha urlato in faccia tutta la sera, asserendo dopo un pugno che sono brava solo ad andare a letto con altri e non sono capace di altro.
Quando lui è uscito, qualche ora fa, mi ha detto che se oso anche solo guardare fuori dalla finestra lui mi uccide.
Come cambiano le cose col tempo.
Chissà cosa ho sbagliato per farlo diventare così. Ho persino paura di dormire da quando ieri sera mi ha colpito alla schiena  eppure sono così stanca, vorrei solo coricarmi e non svegliarmi più.
Sto per chiudere gli occhi, su questo divano rovinato dai graffi del gatto e sporco del sangue che ho perso ieri sera durante l'ennesimo screzio, quando il campanello suona.
Chi sarà mai a quest'ora?
chi sa che abito qui?
sarà Nicolò? è tornato prima dal lavoro, io non ho ancora preparato nulla da mangiare.
Saranno ennesime botte?
il campanello suona di nuovo ed io quasi mi dimentico che avesse suonato una prima volta, poi emette nuovamente quel rumore stridulo e poi ancora ed ancora.
Mi avvicino alla finestra, ho persino paura di sporgermi e quando scosto di poco la tenda per scorgere chi suona per poco mi viene un infarto e mi assale il panico.
Perché é qui?
come sa che abito qui? chi gli ha dato l'indirizzo?
il campanello inizia a suonare continuamente poiché non si stacca da esso e posso immaginarmelo con una mano sul fianco e l'altra intenta a non staccarsi mai dal campanello che mi sta provocando un infinito mal di testa.
"Matteo" esclamo a bassa voce " che ci fai qui?"
Matteo.
Da quanto tempo non esclamavo più il suo nome a voce alta?
che poi , non vuol dire che lo abbia dimenticato ma forse le botte mi hanno fatto scordare un minimo com'era. Ha sempre i capelli corti ed un filo di barba che lo invecchia appena, una giacca scura che mi sembra quella che gli ho regalato qualche natale fa ed una faccia che sembra quella di uno che non dorme da secoli. Ma da quanto non passo un natale con Matteo?
sette anni, può essere?
è proprio vero che quando si sta lontani da chi si vuole bene, sembra che il tempo non passi mai. Non si è mai fatto sentire.
Non che io l'abbia fatto, ma come facevo?
il mio telefono ce l'ha Nicolò e ci manca solo che io scriva al mio ex.
"fammi salire , Angeles, che dobbiamo parlare"
"Matteo , fidati, è meglio di no"
"Fidati tu, fammi salire"
"Matteo.."
"Angeles, apri questo portone o giuro che mi attacco al campanello fino a quando non arrivano i carabinieri"
Ma quanto è testardo? lo sa benissimo che è un errore, che non dovremmo, che non potremmo eppure riesco quasi ad immaginarmi il suo viso soddisfatto mentre sale le scale.
Ma cosa mi è saltato in mente? se lo sapesse Nicolò , figuriamoci di quello che farebbe!

Matteo è davanti a me e nonostante i miei infiniti tentativi di mandarlo via , lui è immobile come una statua , a braccia conserte , appoggiato al muro del salotto , in attesa di parlare. Di cosa poi? non c'è nulla di cui parlare?
lui non mi ama più, non so nemmeno perché si è presentato.
Perché lui non mi ama.
Giusto?
"Matteo, ti prego, vai via, potrebbe arrivare Nicolò"
"io me ne frego di quel Nicolò, non ti sento da anni , voglio sapere"
il tono della sua voce è quasi rimproveratorio ma conoscendolo è solo un modo per nascondere quanto in realtà io gli sia mancata in questi anni. Anni.
"Matteo, non è proprio il momento, lo sai che arriverà"dico mentre continuo a torturarmi le mani, mi viene quasi da piangere
"tu non ci stai più con lui, prendi e te ne vai da qui"
"Matteo, basta"
"Angeles, sei ferita, sei da portare all'ospedale, hai bisogno di cure mediche, guardati"
mi volto, quasi su consiglio e mi guardo allo specchio per poco tempo.
sono smagrita, i capelli sono fiochi e sono ferita, piena di lividi.
"ti ha tolto tutto, ti ha preso soldi, ti ha rubato la dignità "
"perché ce l'hai così tanto con lui?"
"perché lui ti ha portato via da me e non sono riuscito a proteggerti"
perché lui ti ha portato via da me e non sono riuscito a proteggerti.
sputa queste parole , che per lui sono amare come il fiele e giuro di aver intravisto delle lacrime solcargli il viso.
In così tanti anni , non l'ho mai visto piangere.
Ho il cuore a metà. Sono quasi tentata di avvicinarmi a lui e sento persino i nostri cuori battere all'unisono. Quanto ti possono mancare due occhi?
un rumore.
una botta e sono a terra.
" non ti avvicinare mai più a lei e tu invece di piangere , cosa fai? mentre io non ci sono te la fai con un altro uomo?"
ho il cuore che impazzisce, lo sento in gola, sento il dolore che sale e le lacrime mi annebbiano la vista ma il sangue sul pavimento non mente, sta continuando a picchiarmi ed io sto sanguinando.
Matteo mi prende per le spalle e mi mette dietro di lui, per coprirmi. mi guarda compassionevole e potrei giurare che sta per piangere anche lui.
"non ti fai schifo a cinquant'anni ad andà con una ragazzina de venti? e je metti pure le mani addosso, sei malato "
"ma tu chi sei per giudicarmi? che ne sai"
"io la proteggo perché io.."
il tempo si ferma, l'aria nei miei polmoni non circola più .
"perché io la amo"
perché io la amo.
Le parole rimangono sospese a mezz'aria per qualche secondo. Come ci si sente bene dopo aver detto la verità?
"non ti fai schifo a dire ad una donna che non avrà mai successo, che speri fallisca? ma quanto rodi che lei ha vinto le olimpiadi? non riesci a prendere un caffé senza sentirla in televisione"
"tu la ami?"
"io non le ho mai messo le mani addosso e credimi "
le lacrime minacciano di scendere, non gli è mai successo nella mia vita , penserà "cosa mi ha fatto sta ragazzina!"
"pur di riaverla con me mi venderei. Io la amo, ecco perché la proteggo da te.E non immagini nemmeno quanto rosicherai quando la vedrai all'altare al mio fianco. Io ora la prendo e ti denuncio"
L'espressione di Nicolò cambia completamente, oserei dire che ha quasi paura. E riesco ad immaginare Matteo pensare"Fai bene, maledetto figlio di puttana. "Le sue mani si muovono dietro la schiena e l'aria si fa d'un tratto ancora più pesante, il respiro si fa più affannoso ed un'ultima lacrima cade sulla mia guancia . Mai avrei pensato di finire in questo giro e ci ho messo in mezzo anche Matteo, che è la cosa che mi fa più male. Maledetto, gliel'avevo detto di starne fuori!
Improvvisamente,  un rumore fortissimo. Come un rombo che ucciderà noi pure, il rumore ovatta le orecchie ,
Inalo un profumo tossico e nella stanza, parte uno sparo. Uno sparo di pistola che mi fa tappare le orecchie. Le mie mani tremano e Matteo si mette vicino a me per proteggermi. Quanto mi era mancato il calore del suo cuore, le sue mani su di me. I nostri battiti cardiaci, forse per la paura, vanno all'unisono  così come i nostri respiri, affannosi, stanchi e preoccupati. Mi ricorda quei giorni , chiusi in quella scuola , con la paura di essere uccisi da un momento all'altro. Le preghiere erano in qualsiasi lingua e mi sembra di rivivere quel momento. In quale danno mi sono cacciata ed ho inserito anche Matteo. Lui che non c'entra niente e solo colpa mia, avrei dovuto proteggerlo.
"alzi le mani, subito"
una voce sconosciuta irrompe questo fitto silenzio e mille passi si fanno spazio nella stanza, dando fine a questo silenzio estremamente terrificante. Lo stesso silenzio che vi era dopo ogni schiaffo, ogni mano addosso, ogni volta che chiudevo gli occhi per non guardare.
le forze dell'ordine sono nella stanza , irrompono , lo prendono , lo ammanettano e lo arrestano.
Angeles si butta a terra, stremata ed io con lei ad abbracciarla tra le lacrime. La stringo forte e lei butta le braccia attorno al mio collo e rimaniamo così, nel nostro angolo azzurro.
Chissà cosa accadrà domani, quanto sarà spaventata.
Mi sei mancata come l'aria, farfallina.
Sei una boccata d'aria.
Ti raggiungerò.
Ti proteggerò.

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