Angeles

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Extasy-Ghali

Son talmente nervosa che ho quasi la nausea. Prima di tutto perché questa è la prima volta che un ragazzo mi chiede di uscire. Paolo nemmeno lo conto perché mi trattò come uno straccio. Sono in ansia per mia sorella. Ho elaborato un piano super complicato per far in modo che non sappia con chi esco stasera. Sono stanchissima, non mi merito tutto questo dolore. È la prima volta che un ragazzo mi chiede di uscire. Paolo nemmeno lo conto dal momento che mi ha trattato come uno straccio. E poi sono in ansia per mia sorella. Ho dato vita ad un piano super elaborato per far sì che non sappia con chi esco stasera. Se sapesse che è con Matteo mi seppellirebbe viva. Il campanello suona e mi affretto ad andare ad aprire prima che la mia migliore amica si faccia fregare dalla paura e mandi all'aria il nostro piano.
« Sei pronta? » mi chiede quando mi vede
« Si, prendo le chiavi e arrivo » mi volto e mia sorella ci fissa come un condor.
« Dove andate? »
« C'è un gruppo che suona vicino scuola. Li sentiamo e torniamo a casa »
« D'accordo, ma mi raccomando,andate piano «
« Certo , come sempre « le sorrido per tranquillizzarla ed esco di casa .
"Sai" mi dice Luce
"Ho il sentore che prima o poi , mentirle mi si ritorcerà contro"
Gli sorrido ed entro in auto
"Mazza, ma sei tragico popo ar massimo eh?. È una semplice uscita"
La vedo alzare un sopracciglio:" over faj?"
"Che intendi?"
"Per quanto vi ostiniate a fingere, questo è un appuntamento " mi risponde " e non sarà l'ultimo "
Non ribatto manco per sbaglio.
Non so cosa dire, ha ragione.
Ho portato i carboncini e l'album da disegno. Penserà che sono una sfigata ma poco mi importa. Non voglio che veda le mie aspettative. Quando siamo sicuri che nessuno ci veda, torniamo di fronte al mio palazzo e parcheggiamo lì .
"Sicura che possiamo andare?"
"Manzo, crede che siamo andati via da un botto"
"Apposto, ti lascio" mi lascia un bacio sulla guancia "stai na favola stasera" gli sorrido e scendo dalla macchina.
Mi basta un attimo sola per andare nel panico più totale.
E se mi prendesse in giro? E se è una scommessa?
Insomma, non posso piacergli veramente!
Lo vedo scendere dal pullman ed il cuore mi batte all'impazzata.
È lui.
Si piazza davanti a me e mi lascia un sorriso tentatore. Perfetto. Non mi ha manco parlato e già sono in tilt. Ha una camicia bianca e dei jeans neri, intonati ai suoi occhi. Mi sorride ancora e parte. Per un po' non parla nessuno e l'atmosfera è tesissima. Parte in the end dei linkin park e come sempre faccio fatica a contenermi, iniziando a canticchiarla in playback.
Si volta e mi guarda enigmatico :" hai portato il carboncino?"
Eccolo.
E adesso, che scemenza mi invento?
Se gli dico di no, pensa che speravo fosse un appuntamento ma se dico sì passo per una sfigata che ci ha creduto davvero.
Mannaggia a lui, non si capisce mai quando scherza o meno!
Restiamo vaghi.
"Quello è sempre con me" rispondo secca "per questo mi chiaman così "
"Lo trovi solo un soprannome o ti irrita?" chiede guardando la strada
" dipende da chi mi ci chiama"
"Ed io posso o ti offendi?"
Guardo il finestrino sorridendo, sperando non lo capisca.
"Vedremo" dico, poi lo guardo seria " non mi hai ancora detto cosa vuoi in cambio del ritratto"
"Un appuntamento "
D'accordo, sono confusa. Non lo è già?
"In che senso?"
"Ora vado dove mi dici tu e mi disegni come dici tu" dice lascivo " ma poi deciderò io"
Scala la marcia ed accelera un po' , su una strada che non conosco
"Ecco perché sei uscita con me, per conoscermi"
Come sempre , me ne resto zitta, immersa in dubbi e domande. Vuole un appuntamento serio? Con me?
Perché? Cosa trova di interessante in me?
"Dove mi porti?" Chiede
"Che ne so"
"Non ci credo che non c'è un posto con le luci coatte, le peggio angolazioni e li sfondi atomici che ritraggono meglio uno gnocco come me?"
Ci penso su un attimo, senza che mi venga in mente nulla. Poi d'improvviso , mi assale un ricordo, di quelli che se ci pensi non sai se riderci o piangere.
"Ci sarebbe un posto" dico malinconica
"Vicino scuola, mi ci portava mia madre"
"Apposto " sorride
"Sai come arrivarci?
" avoja" dico sicura " svolta a destra"

Passeggiamo da una decina di minuti ed i ricordi mi stanno mangiando.
"Che hai" mi chiede " pari triste"
"Nulla, mi fa ricordare mia madre"
"Non c'è più?"
Scrollo la testa.
Passiamo di fronte ad una bancarella che vende dolci.
"Non so cosa si prova , veramente, mi dispiace tantissimo. Ma so come far tornare il sorriso ad una principessa triste" mi afferra la mano e mi fa andare fino ad un chiosco .
"Mi da' delle frittelle verdi, cortesemente?"
Chiede al venditore , allungandogli cinque euro prima che io possa protestare.
"Frittelle verdi?"
" sono frittelle di zucchine"
Mi porge il sacchetto e ne afferro una, mordendone i lembi
"Bona eh"
Mi chiede sicuro
"Hai gusti particolari"
"Me li ha trasmessi papà " accenna un sorriso e mi piazza gli occhi addosso, ma sono incapace di pensare .
"Anche in fatto di donne" mi dice piano , fissandomi le labbra
"Che ci faccio qui?"
"Che intendi?"
"Non sono il tuo prototipo di ragazza"
"Che ne sai del mio prototipo?"
"Le vedo le ragazze appresso a te" rispondo " alte, bone, smaltate"
"Il fatto che mi ci vedi in giro non significhi mi piacciano"
Vorrei controbattere, ma non voglio pensi che io sia gelosa. È che lo vorrei tutto per me, senza nessuno addosso. Forse mi sto solo innamorando un poco...
"E se ti dicessi che sei proprio il mio tipo?" Si fa sempre più vicino ed io sono come ghiacciata dinnanzi a lui. Il suo profumo mi entra nelle narici e non smetto di guardarlo negli occhi. Sono incantata da due occhi scuri che mi sembra , almeno in questo momento, abbiano l'infinito al loro interno. Fino a quanto si può amare qualcuno?
Quando si capisce che è amore?
Ricambia?
E se mi sta solo usando?
"Che c'è, non parli più?"
Non ho tempo di dire nulla, perché le sue labbra sono già sulle mie, ad unire il mio rossetto alla sua bocca.
Insinua la sua lingua dentro la mia bocca e fa scorrere una mano lungo la schiena, lasciando bollenti baci sul mio collo che mi mandan in estasi in una attimo.
Santo cielo! Siamo di fronte a tutti, Angeles, riprenditi!
"Siamo quasi arrivati" gli dico staccandomi a fatica da lui " è proprio qui , dietro l'angolo"
Lui mi guarda negli occhi, sorridente ed ancora col fiatone
"Fammi strada, angelo mio"

Count on meWhere stories live. Discover now