Angeles

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The death of u and me - Noel gallagher

Siamo in silenzio su questo letto da troppo tempo. Non era proprio quello a cui miravo quando mi sono lasciata andare per portarlo in camera mia.
Mi guarda serio e sento un vuoto nel petto incolmabile.
« Perché mi hai detto tutto questo? » gli domando, rompendo il silenzio.
« Perché andrò a giocare l'europeo. E starò via per un bel po' « mi dice.
Ha il tono che si usa quando bisogna dire ai bambini che devono fare un vaccino. E non so come sentirmi, cosa dovrei provare.
« Hai paura che muoia di solitudine? » gli chiedo divertita
« Angeles, è la prima volta che davvero mi trovo bene ed a mio agio, innamorato , in una relazione seria » mi dice « non voglio finisca dopo due settimane »
« chi ha detto che deve finire? »
« Starò via almeno un mese »
« Credi che non sopravviverò ? »
« Non voglio che stia male »
Matteo.
Aaah, è sempre così premuroso .
Sarà il sogno proibito di chissà quante ragazze adesso, tutte vedranno il mio fidanzato e ci faranno le fanpage. Sono già gelosa.
Stiamo davvero insieme , quindi?
Che disastro!
Ho mille dubbi, dovuti ad infinite cose che ignoro.
Però non mi è mai successa una cosa simile. Ed ora che lo vivo , voglio godermelo fino in fondo, senza le mie solite paranoie. Mi preoccuperò della cosa quando sarà il momento, potrebbero anche non convocarlo.
« Non è una certezza » gli rispondo « non voglio preoccuparmi di qualcosa che ancora non esiste »
Mi guarda strano.
Quasi come se avesse visto un alieno.
« Mi hai chiesto di lasciarti provare »
Il mio bacio è un invito a togliersi tutte le ansie possibili, almeno ora ed essere semplicemente Matteo Pessina. Uno studente del liceo scientifico che odia il latino, con la passione del calcio.
Sarebbe chiedere troppo?
Mi risponde lui, silenziosamente, portando le dita tra i miei capelli e baciandomi. È un bacio che sa di cose dette a metà, di dolcezza, quelli che dai trattenendoti pensando che l'altro ti trovi un depravato.
Lo sta facendo per me?
Per la mia inesperienza ?
Ma voglio davvero che si trattenga?
Porto le mani lungo il colletto della sua camicia ed inizio a sbottonarla, legandogli le braccia attorno al collo. È il mio stupido modo per fargli capire che si può lasciare andare, che è tutto apposto.
Mi guarda incerto per un po' poi si avventa sulle mie labbra e mi trascina in un bacio che lascia perdere il mondo, che ne sanno le coppiette in centro.
Con un gesto veloce mi trascina sotto di lui sul letto.
Si dà la spinta con le braccia, mettendosi sopra di me e si alza sui ginocchi , guardandomi dall'alto.
Ed è talmente bello da togliere il fiato.
Talmente bello che vorrei ritrarlo esattamente così, in questa posizione come un dio greco, con quei lineamenti così perfetti ed i muscoli che sembrano vogliano uscire dalla pelle, tesi per lo sforzo.
Si sfila la maglietta e mi sorride sincero, irradiando la stanza con la sua luce . Non mi ci abituerò mai, come a vedere lui innamorato di me.
Si sfila la cintura che gli avevo slacciato in antecedenza e fa scattare il bottone dei suoi jeans, sfilandomi la gonna subito dopo.
Sento lo stomaco contrarsi.
È paura? Eccitazione? Voglia di lui.
Alzo la mano sinistra portandola sul suo petto con delicatezza, lasciando che scorra lungo i suoi addominali.
Appoggia la mano sulla mia, poi si piega verso me e mi tiene ferma , stando ben attento a non farmi male.
Mi bacia come credo ogni donna voglia essere baciata dal proprio uomo. Con un giusto contrasto di dolcezza e spavalderia. Come se volesse farmi capire che quella dolcezza durerà poco e che inizierà presto a far sul serio. Mi aiuta ad alzarmi quel che basta  per sfilarmi la maglietta ed il reggiseno.
L'ultima volta per paura di spaventarmi , non mi ha nemmeno spogliata completamente. Cosa farà oggi?
Infondo avevamo così paura di fare qualcosa di sbagliato o di sentire dolore che non ho provato nulla di piacevole. C'era solo un sacco di paura e d'ansia. Ma oggi sono libera, perché non chiedo niente e sento di potermi godere qualsiasi cosa deciderà di fare.
Porta una mano sotto la schiena e mi slaccia il reggiseno. Mi vergogno. Non sono mai stata completamente nuda di fronte ad un uomo, nemmeno davanti mio padre. Ieri eravamo al buio.
E se non gli piacessi?
Appoggia una mano sul mio seno destro , sorridendo. Sembra essere fatto apposta per essere contenuto nei suoi palmi.
Gioca , mi stuzzica, si abbassa di poco e mi lecca un capezzolo.
Il mio cervello è completamente in tilt, ora.
Mi bacia di nuovo e gli accarezzo i capelli.
« Sei bellissima « mi sussurra all'orecchio. Me lo aveva già detto ieri sera ma non so perché ora, ha acceso un brivido in me. Oggi gli credo.

Sto fissando il soffitto da un paio di minuti. Anche se non sto pensando a nulla in particolare, cosa strana per me, siccome penso sempre, continuamente e Matteo me lo fa notare ogni volta che mi vede assorta.
Sono talmente felice che mi sento fuori dal mondo.
Non avevo mai provato nulla di simile.
La vera felicità, rara come il vero dolore.
Felicità quando mi ha stretto tra le sue braccia e mi ha riempito di carezze e parole gentili. Dolore quando con calma si è fatto spazio dentro me , stando attendo ad ogni singolo movimento pur di non farmi male.
Ho anche pianto quando è successo ed ho sperato di cuore che non l'avesse visto.
Avrei voluto sotterrarmi ma poi sono arrivate le sue mani, grandi e possenti, ad asciugarmi gli occhi e le sue labbra a baciarmi la fronte, per mettermi al sicuro. Farmi sentire protetta.
Mi risiedo accanto a lui sul letto. Apre le braccia e lascia che mi accoccoli tra esse. Ha lo sguardo perso.
« Che cosa guardi? » domando
« i tuoi poster » mi dice « in fatto di calcio , abbiamo gusti diversi »
« Ah si, dimenticavo che sei l'atalantino professionista »
Ride di gusto e mi illumino al suono di questa melodia, ma forse non mi ci abituerò mai
« Maradona, Ferrara, Cannavaro... dimmi che tifi Napoli senza dirmi che tifi Napoli proprio eh? »
« lo sai come sono » gli dico io « che sai, magari un giorno sarai talmente bravo che li incontrerai e ti chiederanno l'autografo per i figli »
« Ho i miei dubbi. Ma sarebbe bello arrivare anche ad un passo dal suo livello «
« Sei bravo » lo rassicuro « tutto andrà alla grande , vedrai »
Matteo resta un paio di secondi silenzioso e mi guarda negli occhi.
« Vieni con me all'europeo » mi dice.
E non è una domanda.
Una supplica.
« venire con te? Sei pazzo ? »
« Solo di te , ma lo sai che ho bisogno che tu ci sia. »
Roteo gli occhi divertita e forse un po' imbarazzata.
« E vian? »
« L'ho già messa al suo posto »
« non trattarla troppo male. È solo cotta di te »
« Hey » mi ammonisce con lo sguardo, mettendomi due dita sotto il mento per costringermi a guardarlo
« non dovresti essere gelosa di me? Mi mandi da un'altra? »
« So come ci si sente » rispondo
« Verrai all'europeo ? » chiede per alleggerire la tensione
Che faccio?
So quanto sia preoccupato e quanto ci tenga, ma posso davvero aiutarlo?
Quindi la risposta viene da sé : » d'accordo , ti accompagno « gli dico
Lui si illumina e mi sorride: « veramente ? »
Gli faccio segno di si con la testa e mi bacia , felice come un bambino a natale.
« Grazie tesoro mio » mi dice a fior di labbra prima di rituffarsi di nuovo su di me.

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