CHAPTER 7 - Ti prego resta

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TAEHYUNG POV

Raggiunsi il bagno adiacente per ripulirmi da tutto quel sangue e quando fui solo iniziai a leccarmi le dita assaporando ogni goccia di quella delizia cremisi.
Una volta finito ritornai da lui e presi a medicarlo.
Gemette lievemente dal dolore ma non disse nulla finché non gli avvolsi le mani con delle bende pulite.
Quando terminai passai alle sue ginocchia. Allungai le mani per sbottonargli i pantaloni, ma urlò un "no" e si dimenò.

<<Devo medicarti anche le ginocchia Jungkook.
Fai il bravo e aiutami a togliere questi>>
Indicai i suoi pantaloni macchiati di sangue.

Alla fine sospirò lasciandosi spogliare e finalmente potei medicarlo del tutto. Quando terminai lo fasciai e lo aiutai ad indossare dei vestiti puliti.
Si osservò le mani fasciate e si accorse di non poterle piegare.

<<Non sforzarti. Devi tenerle a riposo se vuoi che guariscano in fretta>>
Mi raccomandai.

Non mi rispose, si alzò dal letto e zoppicando lievemente uscì dalla stanza lasciandomi da solo.
Grugnii infastidito e lo raggiunsi in corridoio placcandolo contro il muro.

<<Hai sentito quello che ti ho appena detto?!?>>
Quasi urlai.

<<Si, ma voi non avete sentito quello che vi ho detto io. Me ne vado, da oggi non lavoro più per voi>>
Affermò facendomi raggelare.

<<Jungkook->>

<<No. Lasciatemi andare, voglio ritornare a casa>>
Si dimenò senza forze.

<<Ma tu non hai una cazzo di casa! Dove speri di andare?!?>>
Sbottai.

Per un istante mi guardò non sapendo come ribattere.

<<Ovunque tranne che qui>>
Rispose con sguardo assente e riprese a camminare fino ad arrivare in cima alla rampa di scale.

Si appoggiò al corrimano e scese i gradini; lo raggiunsi e lo fermai nuovamente.

<<Cosa intendi per ovunque? Sotto ad un ponte come un fallito?
In mezzo alla strada come un mendicante? In un bordello come una puttana?>>
Marcai l'ultima parola con disprezzo scordandomi il rapporto che Jungkook avesse con quella parola.

<<Un bordello sarebbe il posto perfetto per uno come me>>
Mi guardò con lo sguardo di chi aveva terminato tutte le lacrime da versare e scese fino alla fine delle scale lasciando me alla cima.

<<ASPETTA! LE TUE COSE?!?>>
Gli rammentai il bagaglio che aveva portato con sè al suo arrivo.

<<Tanto non ho le forze di portarlo>>
Rispose con una scrollata di spalle appoggiando la mano sulla maniglia.

Quando aprì la porta venni investito da tante sensazioni, una peggiore dell'altra, e tutte quante si erano concentrate all'altezza del mio petto.
Il mio primo pensiero razionale però fu la fame.
Lo stomaco borbottava e senza di lui non avrei più potuto nutrirmi.
Si, avrei potuto mettere un altro annuncio, ma sarebbero passati giorni prima di poter trovare un sostituto di Jungkook e in ogni caso io non volevo un altro ragazzo. Volevo il dolce Jungkook che aveva patito le pene dell'inferno prima di scorgere un briciolo di felicità in me; felicità che gli avevo strappato via. Volevo il piccolo Jungkook che con i suoi occhioni curiosi aveva osservato con stupore la mia villa non appena vi aveva messo piede.
Volevo il sexy Jungkook capace di farmi perdere la testa con un singolo sguardo.
No, non lo avrei lasciato andare.

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