CHAPTER 3 - Cosa si prova

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TAEHYUNG POV

Mangiammo in silenzio e quando terminammo Jungkook sparecchiò e si mise a lavare i piatti.
Mi diede le spalle e riempì il lavello d'acqua tiepida per poi prendere la spugna e lavare le stoviglie.
Per un po' lo osservai lavorare, ma alla fine non resistetti alla tentazione di toccarlo.

<<Stai facendo un ottimo lavoro piccolo>>
Sussurrai al suo orecchio facendogli scivolare dalle mani un bicchiere, che però non si ruppe e finì nel lavello.

<<È il mio lavoro...>>
Si limitò a rispondere.

<<E lo stai svolgendo alla perfezione. Sono molto soddisfatto>>
Dissi abbracciandogli la vita da dietro.

<<Grazie Sign->>

<<Ma potrei esserlo di più...>>
Sussurrai nuovamente, ma questa volta sfiorai il suo orecchio con le mie labbra umide.

Lo sentii fremere per poi irrigidirsi. Sorrisi.

<<M-mio Signore devo finire di sistemare...>>
Tentò di farmi capire.

<<Tu continua, da bravo. Ti sto solo elogiando un po'>>
Inspirai rumorosamente al suo orecchio e lentamente feci scendere le mie mani sui suoi fianchi.

Egli chiuse gli occhi ed ebbe un sussulto lasciando cadere la spugna nel lavello.
Sorrisi soddisfatto della reazione ottenuta e le mie mani scesero ancora più in basso fino ad arrivare al suo sedere che strinsi con forza. Tale gesto lo fece rinsavire e mi allontanò bruscamente spingendomi all'indietro bagnandomi il gilet.

<<Stavi andando così bene Jungkook.
Che peccato>>
Sfoggiai un sorriso amaro ed uscii dalla cucina.

JUNGKOOK POV

<<OH MIO DIO L'HO SPINTO! HO SPINTO IL CONTE! GLI HO MANCATO DI RISPETTO ODDIO ODDIO ODDIO!!!>>
Urlai nella mia testa dopo che se fu andato e feci di tutto per non scoppiare a piangere.

<<Ora mi licenzia, me lo sento!>>
Ebbi paura.

<<Dovevo fare la puttana come ho sempre fatto!>>
Continuai a rimproverarmi mentalmente.

Mi diedi una regolata e terminai di lavare i piatti per poi ritornare nella mia stanza.
Mi gettai a preso morto sul letto ed osservai il soffitto riccamente decorato da un cielo azzurro e putti nudi intenti a suonare gli strumenti più raffinati.
Quella stanza era un sogno, quel cibo era un sogno, tutto era un sogno. Magari tutto quello non era reale. Magari ero morto di fame nella mia baracca ed ora mi trovavo nell'aldilá. Ma se ero davvero nell'aldilá che ci faveva il Conte Taehyung a torturarmi?
Ero forse finito nel limbo o all'inferno?!?
Le sue mani sul mio corpo e le sue labbra che sfioravano il mio orecchio mi fecero perdere lucidità per interi secondi e Dio solo sa che idea si sia fatto di me...
Passai il pomeriggio a torturarmi psicologicamente finché non guardai l'orario, 19:57, e mi ricordai di avere ancora un compito da assolvere alle 20:00 in punto.
Uscii dalla mia stanza e mi diressi verso quella indicata dalla lista e una volta arrivato bussai.
Erano le 20:00 spaccate.

<<AVANTI!>>
Sentii una voce a me sconosciuta darmi il permesso di entrare.

Obbedii a quella voce aprendo la porta, ma subito me ne pentii.
Difronte a me vi era un grande letto matrimoniale a due piazze decorato da tende in seta mezze abbassate e su di esso vi era un ragazzo biondo poco più grande di me completamente nudo e coperto solamente da un lenzuolo mentre dall'altro lato del letto vi era il Conte Taehyung che stava gattonando verso di lui con una cravatta rossa fra i denti ed uno sguardo languido.
Indossava solamente i pantaloni e un gilet, ma senza la camicia sotto mostrando così la sua pelle lattea.
Spalancai la bocca talmente tanto da temere che la mia mascella si staccasse e finisse a terra.

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