•Capitolo 47•

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Izuku sgranò gli occhi quando vide Bakugo avvicinarsi a loro:

I=«S-Scusatemi ragazzi... d-devo andare»

Izuku corse a perdifiato nella sua stanza mentre tutti lo guardavano preoccupati

Bakugo non poteva accettare ciò che aveva fatto, e decise così di andare verso la stanza del verdino

Appena lo sentì chiudersi la porta dietro alle spalle, corse più veloce della luce e si fermò di botto proprio davanti alla porta

Aspetta... ma... perchè mi interessa?

Ad un tratto un volto familiare gli venne in mente: occhi smeraldini, capelli a cespuglio e come un cespuglio, sorriso sfavillante e quel dannato nomignolo: Kacchan!

Se lo ritrovò nella sua testa, quel dannato faccino che lo chiamava

Kacchan!

Bakugo sentì un dolore atroce attraversargli la testa come sangue che scorre nelle vene

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Bakugo sentì un dolore atroce attraversargli la testa come sangue che scorre nelle vene

Barcollò ma si riuscì a tenere in piedi, mentre, sconfitto, decise di tornare dai suoi compagni

Ma prima di tornare lo sentì. Sentì dei singhiozzi sempre più forti che gli rimbombavano sempre di più nella testa

Non sapeva cosa fare. Una parte gli diceva di andarsene e lasciarlo sfogarsi. Ma l'altra... l'altra gli diceva di correre da lui, fregarsene della sua reazione e consolarlo, volerlo sempre di più, ma soprattutto... amarlo

Katsuki non sapeva il perchè, ma si ritrovò ad avere uno strano ricordo: lui e il verdino in riva al mare

Ricordo di Katsuki:

Narratore's pov:

Izuku stava camminando sulla spiaggia in un pomeriggio di Ottobre. Erano le 3 del pomeriggio e un'ora dopo il pranzo, decise di farsi una passeggiata sul lungo mare

La sua testa era completamente annebbiata dai pensieri. Infatti la sua mente si focalizzava su un certo biondo dallo sguardo penetrante

In quel momento, il ragazzo lentigginoso capì quanto davvero lo amava e non poteva far a meno di arrossire ogni volta che gli si parava davanti o nella mente

'Mi piace camminare sul lungo mare. Lo facevo ogni volta che ero giù di morale o volevo rimanere da solo, fin da piccolo. La brezza mattutina del mare è qualcosa di così armonioso e tranquillo. Il profumo dell'acqua salata che si estende di continuo senza una fine. E' qualcosa di spettacolare. I miei piedi nudi che toccano quella soffice e bagnata sabbia color terra... molto rilassante. Mi aiuta a scacciare via i pensieri negativi e a farmi sorridere. Ultimamente sto pensando proprio a lui... se il mio amore non dovesse esser ricambiato, non saprei davvero come fare... i suoi occhi che mi guardano in un modo così penetrante, mi mettono in difficoltà ogni volta che cerco di parlargli. E così sprofondo nell'imbarazzo più totale diventando parente ai pomodori. Che cosa dovrei fare ora? Sento che anche essere qui, non mi scacci questo sguardo interminabile e attento. Non penso di farcela a non fissarmi di quel ragazzo'

Nel mentre, avanzava sempre di più in quella distesa d'acqua e così i suoi vestiti cominciarono a bagnarsi

Decide così di immergersi interamente nell'acqua trasparente e farsi un bagno rinfrescante, anche per rinfrescare i suoi pensieri

Erano solamente passati 10 minuti che venne ad un tratto Bakugo per vedere la """genialata""" che aveva fatto il verdino

Si incammina a passo svelto verso l'acqua e si immerge definitivamente anche lui

All'inizio il verdino sembrò non capire chi era, ma appena il biondo uscì con la faccia e il busto fuori dall'acqua, notò Bakugo che si tirava indietro i capelli ormai umidi e gocciolanti

I=«K-Kacchan?!»

Bakugo si avvicinò a lui, ma così tanto che lo afferrò per i fianchi per guardarlo meglio in volto e per avere la sua massima attenzione

Izuku dal suo canto non pensava fosse venuto lì per cercarlo. Possibile che Bakugo si stesse preoccupando per lui?

Izuku, ancora stranito dalla sua presenza, appoggiò le sue mani sul petto del biondo per cercare di allontanarlo e ridacchiando nervosamente, disse:

I=«No, no... non sei reale»

Disse staccandosi e ridacchiando. Ad un tratto velocemente cercò di uscire dall'acqua

I=«Non sei reale Kacchan! Impossibile!»

B=«Che nerd, guarda che non stai sognando idiota!»

I=«Sì invece! Non sei reale!»

Bakugo, a quel punto, con un ghigno malefico dipinto in volto, corse pure lui fuori dall'acqua e cominciò a rincorrere il verdino

I=«Se sei vero, rimani lì! Kacchan- WAAH!»

Sussultò appena sentì una possente mano afferrargli il suo esile braccio e tirarlo a sè fino a farli scontrare con i nasi

I loro visi non avevano alcuna distanza, solo le labbra erano di 2 centimetri distanti

Bakugo lo teneva per i fianchi, mentre Izuku era ancora con le mani appoggiate sul suo petto

Queste posizioni e vicinanza portarono i due a colorarsi il viso di rosso mentre si guardavano intensamente le labbra e negli occhi

Fine Flashback di Bakugo
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Ed eccomi con un'altro capitolo. Spero vi stia piacendo la storia miei cari otaku. Ciau~




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