75. Quotidianità

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Martina

Mi sveglio a causa dello spiraglio di sole che filtra dalla finestra. La brezza della mattina inonda la stanza.

Quando apro gli occhi, trovo quelli di Draco puntati dritti su di me.

«Ciao.» Poggia le labbra sulle mie.

«Perché mi stai guardando?»

«Stavo riflettendo su quanto sia fortunato ad avere una creatura così bella accanto a me.»

Arrossisco immediatamente e appoggio la testa sulla sua spalla. C'è un istante di silenzio.

«Che facciamo stamattina?» esordisco, spostando l'attenzione verso un argomento sicuramente più importante.

«Rimaniamo qui.» Sistema il cuscino sotto la sua testa e si riappoggia.

«Sicuramente non possiamo rimanere qui per sempre. Saremmo dovuti tornare già ieri sera ad Hogwarts, Draco.» Gli scompiglio i ciuffi biondi, lui non obietta.

«Torneremo presto.»

Mi bacia sulla guancia, poi fa scorrere le sue dita sulla mia coscia, sotto le lenzuola. «Però, sai, qui è molto più...come dire...intimo.» Mi fa l'occhiolino.

«Smettila di usare questo tono!» Scoppio a ridere e ciò mi fa repentinamente cadere dal letto.

Non devo essermi accorta di essermi rotolata forse un po' troppo. Continuo a ridere, stesa e nuda sul piccolo tappeto che c'è al lato del letto, per terra.

«Che cazzo ridi, Lynch? Mi prendi per il culo?» Scivola giù dal letto anche lui, sopra di me, e inizia a farmi il solletico.

Mi bacia facendo quanta più pressione sul mio torace.

«Ahia

«Cosa?» Si solleva con le braccia.

«Niente, ti sei appoggiato sulla pancia.» Faccio una smorfia e sposto una mano sulla sua guancia.

«SEI INCINTA?!» Spalanca gli occhi e schiude le labbra.

«No, Draco! Non sono incinta!» Inizio nuovamente a ridere come una matta.

«Porca troia, stavo per avere un attacco di cuore!» Si porta una mano sulla testa e sospira.

La mia espressione si rabbuia un po'...e francamente non riesco a spiegarmi il perché.

Non ho mai voluto bambini e non pensavo di cambiare idea. In realtà non ho mai voluto cambiare idea, anche perché so che non sarei una brava madre. Insomma, mi avete vista? Sono un disastro.

«Marti...» Mi accarezza i capelli.

Merda, se n'è accorto.

«Non so cosa tu abbia capito, ma conosco questa espressione. Non penserai che non voglio figli con te, vero?»

Era soltanto un esclamazione giocosa, Martina, non c'è bisogno di ingigantire la cosa.

«No, è solo che...»

«Te l'ho detto mille volte che voglio dei figli. Dai, te li immagini? Dei piccoli Draco e delle piccole Lynch a correre per tutta casa. Usciremmo pazzi, noi due.» Conclude la frase con una piccola risata.

«Sì, scusa se ho reagito così. Mi è solo venuto in mente tutto...questo...il futuro, intendo.»

«Il nostro futuro» Mi bacia sul naso.

«Il nostro.»

Il nostro.

Mi fa il solletico ancora per un po' e poi torniamo sul letto.

Pages of Lifetime Memories 2; d. malfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora