A quel punto Sothis ricevette un calcio al petto così forte che avrebbe fatto svenire chiunque non avesse ricevuto l'addestramento che invece era stato impartito a lui. Per un momento rimase intontito, ma riprese coscienza in fretta quando le ombre nere si dissiparono dalla sua vista e il dolore si diradò abbastanza da fargli fare un altro, doloroso respiro. In quell'attimo di immobilità, i quattro che erano intorno a lui erano riusciti a mettergli le mani addosso per alzarlo come un sacco inanimato e portarlo via, ma non appena Sothis riuscì di nuovo a pensare diede una violenta testata a chi lo teneva in piedi.

Caddero tutti per terra, mentre sangue dorato schizzava dappertutto. Sothis si rannicchiò, cercando di rimettere in ordine i pensieri. Doveva scappare, doveva riuscire a rimettersi in piedi.

"Mi ha rotto la testa! Maledetto, mi ha rotto la testa!" Uno degli assalitori si teneva le mani sulla fronte, dove sgorgava sangue dorato su tutta la sua brutta faccia.

I due che erano riusciti, nel frattempo, a legare Mimir tornarono indietro per poterlo aiutare.

"Avevamo sentito dire che era forte,  sorprese che uno come lui riesca ancora tenere gli occhi aperti". Il capo tirò fuori un coltello dalla cintola e si avventò su Sothis, schiacciandolo ancora una volta per terra e tagliandogli una spalla. Si sorprese quando non lo sentì nemmeno urlare di dolore. "Fai tanto il duro, eh?"

"Il capo ha detto di portarlo da lui tutto intero!"

"Può baciarmi il culo, se vuole! Questo stronzetto deve capire prima qual è il suo posto, se non vuole un altro buco dove conta di più!"

Sothis, invece, anche con la spalla sanguinante, riuscì a girare su sé stesso e disarcionare il dio sopra di lui dandogli un cazzotto in faccia. Quello urlò, e fece un passo indietro ma Sothis non riuscì a mettersi in piedi. 

Qualcuno si era sfilato una cintura e gliel'aveva passata intorno al collo per tirarlo giù per la seconda volta. Aveva la vista annebbiata, il respiro accelerato e vagamente consapevole che l'avevano pugnalato di nuovo, ma la mancanza d'aria era tale che non riusciva nemmeno a capire dove era stato ferito. Cercò di slacciarsi la cintura dalla gola, me era impossibile farlo mentre c'erano sei persone che cercavano di fermarlo. Eppure, anche in quel caso disperato, anche senza magia, non si lasciò vincere dalla paura. Sarebbe riuscito a liberarsi in un modo o nell'altro anche a costo di farsi portare fin da Bia e poi colpire proprio lui!

Non si accorse che qualcuno era arrivato nel recinto.

Una voce femminile stava urlando qualcosa. "Che state facendo?! Fermi! Fermi, così lo uccidete... Ah!"

Lin?

"Sparisci, umana!"

Sothis non poteva vederla, ma riconobbe la voce di Lin. Era arrivata a passo lento, fin quando nell'oscurità non si era accorta di cosa stava succedendo. Quindi era entrata di corsa nel recinto e aveva tirato la tunica del dio che stava trattenendo Sothis con la cintura, ma quello si era girato con uno scatto fulmineo e l'aveva colpita. 

La donna umana era caduta e si era allontanata strisciando nel fango calpestato dagli zoccoli, lo stesso fango che copriva anche Sothis. Sanguinante e confusa era uscita dal recinto, borbottando piano, con la bocca piena di sangue: "Aiuto ... C'è qualcuno? Aiuto?" Ma la sua voce era bassa e rauca a causa del colpo ricevuto e anche quando barcollò tra le tende, nessuno la sentì.

Sothis, nel frattempo, svenne.

Proprio mentre i  movimenti di Sothis si facevano più lenti e il suo viso sempre più rosso, Lin aveva visto una tenda, molto distante da lei, verde e bianca. Ignorando il dolore si mise a correre goffamente e precipitò dentro la tenda come se qualcuno l'avesse lanciata. 

I DUE RE  [BL]जहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें