Sothis poggiò con poca grazia il vassoio davanti al principe e cominciò a versargli da bere con sguardo accigliato e fare nervoso. Laran non lo degnò di uno sguardo di troppo e tornò a parlare con i suoi. 

"I titani si sono ritirati verso Sais nonostante la loro vittoria e mio padre tornerà tra qualche giorno da Olimpia per comunicarci la sua nuova strategia". I tre dei guardarono Sothis per un attimo, prima che Laran schioccasse la lingua per richiamare la loro attenzione. "Il re è andato a chiedere consiglio a Isid, se ha avuto una premonizione possiamo sapere la prossima mossa di Rigel".

"Se ne ha avuta una" sottolineò Bes. "Forse il re le chiederà di forgiare un altro Tinia".

Mentre Sothis poggiava la brocca sul tavolo, guardò di sottecchi Laran, ma il principe rispose senza remore: "Potrebbe, ma lo dubito fortemente. In base a ciò che ha detto Bia e ciò che ha raccontato Sibil, hanno impiegato anni per creare il Tinia e anche se volessero crearne un secondo, non lo avremmo subito pronto".

"Tu", Maris apostrofò Sothis. "Tu sei un nysa. Sai perché Rigel ha deciso di ritirarsi nelle sue terre anche dopo averci battuto?"

Alzò gli occhi verso di lui mentre Laran faceva lo stesso, facendo cenno di no con la testa. Sothis rispose: "No, e se lo sapessi non lo direi a voi".

"Se sai qualcosa è tuo dovere parlarne con il principe e ..."

"Maris", Laran lo interruppe immediatamente e tutti e tre gli dei si irrigidirono. Dopo aver ottenuto il loro silenzio cercò di liberarsi anche di Sothis. "Mi serve un bagno, al più presto".

"A te serve un bagno? Io e gli umani non ci siamo fermati nemmeno un attimo da quando siamo qui, puoi fartelo da solo".

L'espressione innervosita di Laran non fu percepita dai suoi amici, che invece di rimanere in silenzio si indignarono per l'ennesima volta. "Come ti permetti ...". "Se il principe chiede ...", "Sei qui proprio per ..."

"Basta! Andatevene!" Ordinò agli altri dei il principe. "Quando avrò notizie vi manderò subito a chiamare. Siamo tutti molto stanchi, andate a mangiare qualcosa e a riposarvi". Veive, Bes e Maris borbottarono qualcosa ma alla fine, con riluttanza, chinarono il capo e uscirono. Laran  si rivolse immediatamente a Sothis. "Proprio non riesci a stare zitto?"

"Non quando sento delle cazzate", Sothis lasciò il tavolo e andò a scoperchiare il grande catino di bronzo che avevano già sistemato per Laran. Se avesse avuto la sua magia avrebbe potuto sistemare tutto senza pensarci e correre a dormire, ma ora era costretto a dover riempire la vasca con acqua che doveva scaldare a lungo sul fuoco. Mentre stava sistemando tutto l'occorrente, Laran continuò a mangiare.

Dopo molto silenzio, in cui la vasca continuava a riempirsi lentamente di acqua bollente e Laran aveva finito tutto quello che gli era stato portato, il principe si alzò in piedi e cominciò a spogliarsi di tutti quegli stupidi orpelli che indossava sempre:_il mantello, la corona, la spada e l'armatura che erano serviti solo ad affaticare il suo cavallo. Quando rimase solo in tunica, immerse la mano nell'acqua fumante. Sothis si era fermato, aspettando un verdetto. Quasi si immaginava che sarebbe stato rimproverato perché l'acqua era o troppo calda o troppo fredda quando Laran gli parlò.

"Non voglio obbligarti a parlare", disse con serietà, disegnando onde sulla superficie opaca dell'acqua, "ma se sei a conoscenza di qualcosa ti converrebbe parlarne con me". Sothis fece un grugnito sarcastico e Laran alzò lo sguardo. "A questo punto, se io mi trovassi in difficoltà, ne risentiresti tu per primo".

"Continui a dare per scontato che non troverei un modo di sopravvivere anche senza di te. Mi dispiace, ma non sei così essenziale".

Laran strinse le labbra e fece un passo indietro, nervoso, ma silenziosamente dandogli ragione.

I DUE RE  [BL]Where stories live. Discover now