6. anonymous

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«Buonasera signor Silvio Berlusconi» la voce robotica modificata dell'hacker cominciò a parlare quando il video partì e un volto mascherato apparve «Ci permetta di presentarci: noi siamo gli Anonymous, un gruppo di hacker che nelle ultime ore è riuscito ad accedere ai server russi ed estrarre file di rilevante importanza. Siamo qui per chiederle un favore»

Silvio era parecchio stupito. Cosa volevano da lui?

«Vorremmo proporle una collaborazione, se a lei non dispiace. Vorremmo che ci facesse da spia, dato che ha una certa confidenza con Vladimir Putin. In cambio, noi la aiuteremo a fargli cambiare idea come lei vuole.» propose la voce.

L'espressione confusa apparve sul viso di Silvio: come poteva accettare una cosa simile?

Fare da spia e imbrogliare il suo "migliore amico" era una cosa che mai avrebbe potuto fare. Vlady era troppo importante per lui e non si sarebbe mai immaginato di tradirlo così, nonostante il modo in cui l'aveva trattato prima.

Silvio non sapeva cosa scegliere: da una parte c'era Vlady tradito ma l'Ucraina salva, dall'altra, invece, c'era un Vlady spietato ma perlomeno non tradito, e l'Ucraina ancora messa a ferro e fuoco.

Questa volta non poteva chiamare Biden, avrebbe deciso da solo.

*

Dopo ore, Silvio ripose al messaggio degli Anonymous, dicendogli che avrebbe accettato la loro proposta a delle condizioni.

Silvio voleva sapere l'identità del loro capo. Rimanere nell'anonimato era un agio che non voleva permettergli, pur non essendo fondamentale.

«È un po' complicato...» aveva risposto il loro capo, quello che aveva parlato nel video, quando si incontrarono in videochiamata quella sera.

«Non mi interessa. Per quanto mi riguarda potreste anche essere dei baka oni-chan yamete kudasai pazzi sgravati poveri gabbiani melodrammatici con le Geox che affogano in un lago di Lemon Soda» aveva risposto prontamente Silvio.

«Va bene...ma se fa un passo falso... scriveremo il suo nome sul Death Note» accettò il capo degli Anonymous dopo un po' di negoziazione che Silvio aveva imparato da un rabbino in Vaticano.

«Domani sera alle 21 a Kiev centro, se tarda lo prenderò come un "mi tiro indietro"» Ma Silvio non si sarebbe mai tirato indietro, lui era SUPER SILVIOMAN.

*

Silvio arrivò in perfetto orario nel luogo prestabilito. Un tipo incappucciato e con la maschera degli Anonymous sul viso gli fece cenno di seguirlo.

Scesero in un passaggio sotterraneo che portava alla metro, finché il tipo non lo fece entrare in uno stanzino del controllore. Era tutto buio.

La luce si accese all'improvviso, e Silvio notò che il tipo era armato.

Ma cosa più scioccante di tutte: il capo degli Anonymous era lì davanti a lui, e si era appena levato la maschera. La mandibola di Silvio toccò terra.

Davanti a lui c'era la regina Elisabetta.

«Sua maestà?? Lei è davvero...»

«Sì, sì. Sono io, giovanotto. Sono il capo degli Anonymous» rispose la regina, un po' offesa dato lo stupore del nostro Silvioman, il quale non stentava a crederci.

Lo stupore sparì quasi subito, perché Silvio, come un segugio, annusò un odore strano.

«Questo...odore di...formaggio andato a male mischiato a pozzanghere di fango...» disse girandosi verso il tipo che l'aveva portato lì «Non può essere. CONTE???»

«Statte zitt figlio de bona madre che se ce scoprono quei bastard...»

Conte, dietro la maschera, non fece nemmeno in tempo a finire la frase che sentì il rumore di uno sparo, e la regina che veniva colpita.

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non potevo non mettere la regina elisabetta she's too strong😫
- frafra

un amore impossibile (berlusconi×putin)Where stories live. Discover now