5. shock

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Quando gli occhi dei nostri due meravigliosi protagonisti, entrambi color scagazzo di gabbiano, si incontrarono, un'esplosione di emozioni avvenne.

L'aria intorno si dipinse di cuoricini, unicorni emo e Lelli Kelly.

Vlady sgranò gli occhi, in preda all' agitazione a causa del fatto che tutto si sarebbe aspettato, tranne che vedere Silvio lì in piedi davanti a lui.

Ma cosa ci faceva lì? E soprattutto, come diavolo aveva fatto a superare i missili che sfrecciavano così velocemente?

Le opzioni erano due: o qualcuno aveva infilato un petardo nel culo di Silvio per farlo andare più veloce ed evitare le bombe, o era un supereroe.

Vlady non sapeva cosa dire. Prese per un braccio Berlusconi e lo portò in un edificio abbandonato poco distante, per parlare in pace senza che Gavril si mettesse in mezzo.

«Vlady...dove stiamo andando?» chiese Silvio mentre Putin lo trascinava via. Ma Vlady non rispose.

Quando arrivarono, Vlady non aveva ancora pronunciato una sola parola, e Silvio era preoccupato.

Che fosse arrabbiato perché non aveva voluto dargli ascolto? O peggio, volesse minacciarlo?

«Che ci fai qui?» proruppe Vlady mentre chiudeva la porta.

«Sono qui per fermarti, Vlady, mi pare ovvio» spiegò Silvio, senza fare troppi giri di parole. Doveva essere conciso e fargli capire che la guerra non era la soluzione.

Putin sbuffò: sapeva già cosa Berlusconi gli avrebbe detto, anche se non lo aveva ancora sentito.

«Senti, devi guardare nel tuo cuore... Questo non sei tu Vlady» partì in quarta Silvio «Possiamo risolvere tutto insieme, devi solo dirmi cosa ti turba»

«No, Silvy, non possiamo» fu la risposta secca di Valdimir.

Silvio era scioccato.

«Abbiamo due obiettivi diversi: tu vuoi fermarmi, ma io voglio continuare questa guerra» rispose duramente Vlady dopo che Silvio gli domandò perché non potessero risolvere insieme.

«Sei mio nemico, Silvio, se decidi di volermi fermare. E io non negozio con i nemici, li distruggo»

Silvio non ce la fece più. Scappò via correndo come una principessa impaurita quando le ammazzano il principe nei film, e una lacrima amara gli accarezzò la guancia. Mentre scappava sentì Vlady chiamare il suo nome in lontananza.

Era distrutto. Era emo. Ma avrebbe trovato il modo di convincere Vlady, a qualunque costo.

*

La suoneria del telefono, che faceva "POVERO GABBIANO, HAI PERDUTO LA COMPAGNA", squillò all'improvviso.

Era Salvini.

Silvio rispose al telefono mentre stava finendo di allacciarsi il vestito da maid.

Tutto per te, Vlady, pensò prima di rispondere.

«Ciao Silvio, ho sentito che sei in Russia adesso, eh?» la voce di Salvini risuonò dall'altro capo «qui a Roma sei un eroe, un assoluto imperatore, un dio greco. Ci sono centinaia di fanpage su di te, e in moltissimi ti shippano con Putin»

Silvio sputó l'acqua che stava bevendo dal bicchiere: la gente lo shippava...con Vlady?

L'idea non gli dispiacque poi così tanto.

«Cosa? Ma come... io e Vlady non abbiamo nessuna relazione di quel tipo, assolutamente no...» balbettò qua e là e sbiascicó parole a caso senza senso, ma Salvini sembrò crederci (noi no però).

«Comunque... ti ho chiamato perché c'è questo gruppo di hacker che mi ha contattato. Ha un messaggio per te» Salvini cambiò discorso e successivamente procedette a mandare il video con il messaggio degli hacker a Silvio.

«Guarda su whatsapp»

Ma appena Silvio aprì whatsapp, la scritta Anonymous catturò la sua attenzione.

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SONO ARRIVATI GLI ANONYMOUS
ci ho messo 50 anni a pubblicare perché wattpad non me lo faceva fare😭
e poi ne approfitto per ringraziare piede_di_salvini per aver sponsorizzato questa storia su tiktok 👩‍❤️‍💋‍👩👩‍❤️‍💋‍👨.
- frafra

un amore impossibile (berlusconi×putin)Where stories live. Discover now