34.

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T/n p.o.v
Quel pomeriggio riuscì ad alzarmi e come sempre cercai il più possibile di farmi vedere tranquilla e serena, come se nulla fosse, perché...
Sapere che qualcuno si sarebbe preoccupato per me, mi faceva solo sentire estremamente in colpa e no perché non volevo essere aiutata o altro, ma per me avere troppa gente preoccupata per me mi fa solo sentire un grande peso.
Si sa ognuno di noi ha i propri problemi e essere un problema aggiunto alla lista non mi piaceva, sapevo e so bene come cavarmela da sola.

"Dove vai?" Domandai a hyunjin facendo finta di aver dimenticato, feci la domanda solo perché speravo mi chiedesse di andar con lui. Volevo passare ancora del tempo assieme a lui.
Lui mi guardava con una faccia confusa, sicuramente perché non si aspettava un atteggiamento così solare e felice.
"Ehm... vado in quel locale. Ceh... te ne ho parlato ieri in somma." Mi rispose lui prendendo la mascherina.
"Ah già, dimenticavo." Gli risposi stendendomi.
"Ti va di venire con me?" Mi domandò lui alzando le spalle.
Scesi dal letto molto velocemente, avevo ancora il vestito di Diana e chiesi a hyunjin di aspettare il tempo di una doccia.
"Fai con comodo" mi disse lui uscendo e andando nel soggiorno.

Finito il tutto, come sempre indossavo qualcosa di comodo mentre i miei capelli avevano ancora le onde mosse della serata precedente, non mi dispiacevano quindi li lasciai così.
Arrivando in soggiorno non trovai Hyunjin, in quel momento pensai subito che mi avesse lasciato lì...
Per questo presi subito il telefono per chiamarlo.

Al telefono:

«mi hai lasciato qui?!» domandai quasi incredula.
«ma no! Sono giù che ti aspetto.» mi rispose lui per poi chiudere subito la chiamata.

Con grand velocità presi la mascherina e un paio di occhiali da sole, così avrebbero dovuto coprire le mie orribili occhiaie.
Scesa fuori trovai lui ad aspettarmi mentre usava il suo cellulare.
"Oh... andiamo." Fece Hyunjin notando la mia presenza.

Di cole non c'era ombra, mi domandavo più volte che fine avesse fatto e di come la situazione si sarebbe mossa... sicuramente tutto ciò che era accaduto non poteva essere mica dimenticato o cancellato.

Evitavo di pensarci e hyunjin mi aiutava tanto in questo. Durante il tragitto parlammo molto di varie cose e io stranamente mi sentivo bene.
Non mi serviva fingere.
Tornai a scherzare e a saltellare per le strade come il mio solito e lui pur essendo tanto diffidente mi assecondava nello scherzo.

Arrivati hyunjin pagò già l'affitto per due ore.
"Solo due?" Gli domandai sotto voce.
"Eh si, basteranno per staccare un po'... dopo ho intenzione di allenarmi." Mi rispose lui mentre pagava.
"Ma è il tuo giorno libero."
"Poco mi importa, anzi volevo chiederti di aiutarmi." Mi rispose guardandomi.
Gli feci cenno con la testa, tanto non avevo nulla da fare e poi sono sempre stata dell'opinione che i giorni di festa sono solo una grande perdita di tempo.

Arrivati nella stanza, sembrava proprio una delle stanze del mio vecchio liceo artistico... era piena di materiali e lui senza perdere tempo si posizionò il più comodo possibile.
Io rimasi sullo stipite della porta a guardarlo mentre lui prese una tela di media grandezze, delle matite che variavano dalla mina più dura a più morbida, una gomma pane e in fine si posizionò proprio dinanzi a me.

"Sai... mi piacciono tanto le te mani." Mi fece lui.
"Vorresti disegnare una mia mano?" Gli domandai quasi ridendo.
"Sembra banale, ma si." Mi rispose un po' imbarazzato.

Non esitai più di tanto, dopo tutto non ci vedevo nulla di male, misi in posa la mia mano in tre quarti e lasciai lui lavorare.
Lavorando, però, notai che il suo sguardo non cadeva sulla mano modella, ma osservava più volte il mio volto naturale.
Capì subito in quel momento che il suo vero intento era fare un mio ritratto e riuscì a capire anche che era troppo timido per chiedermelo.
Levai la mia mano e subito lui mi chiese il perché, non gli risposi e prendendo uno sgabello mi affiancai a lui vedendo il suo schizzo preliminare.
Avevo fatto centro era un ritratto ed ero proprio io.
Lui cercò di farsi vedere, ovviamente, tranquillo, ma notai subito il suo lieve rossore in volto.
"Guarda..." gli feci io rubandogli la matita dalla mano.
"Dovresti partire da degli schemi geometrici, guarda quest'occhio" continuai indicando l'occhio destro da lui disegnato.
"Non è proporzionato con il resto del volto " iniziai a disegnare uno schizzo molto leggero formato da semplicissime figure geometriche che sarebbero state poi d'aiuto nella realizzazione del disegno.
Lui mi guardava stupito e nel mentre io disegnavo mi si riaffiorarono tutti i ricordi più belli degli anni passati al liceo.
"Perché non me ne hai parlato?" Mi domandò subito lui guardandomi.
"Di Cosa?" Feci io poggiando la matita sulla sporgenza dei tre piedi.
"Di questo, anche a te piace disegnare." Mi rispose lui guardandomi ancora confuso.
"Poi come fai ad essere così brava?" Continuò a domandare Hyunjin.
"Ho fatto i primi due anni di liceo artistico in Italia, poi sono partita con una mia strettissima amica per l'accademia." Gli risposi sorridendo
Mi guardava incredulo sembrava tutto scemo.
"Tieni continua" gli feci ridandogli la matita per poi rialzarmi e rimettermi sullo stipite della porta, Hyunjin senza fare troppo domande riprese il suo disegno e io cercai di rimettermi nella posizione da lui disegnata.

Una Vita nuova (hyunjinxReader)Where stories live. Discover now