38. Scelte

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"Toccami, trattienimi, non lasciarmi cadere da questo muro, che sotto c'è il vuoto e ci scomparirei dentro

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"Toccami, trattienimi, non lasciarmi cadere da questo muro, che sotto c'è il vuoto e ci scomparirei dentro."

🥀

C'era troppa pace.
Dopo giorni interi a farsi la guerra, Heaven si sentiva come se ci fosse troppa pace. Così, da un momento all'altro, avevano smesso di sbraitarsi contro e di dirsi parole cattive. Forse era servito toccare il fondo, piangere tutta una notte e stringersi tra le coperte con il cuore a pezzi, cercando di rimetterne insieme i cocci, per capire che in quel modo, che arrabbiandosi, continuavano soltanto a distruggersi. Forse era bastato questo.

Ciononostante, Heaven si sentiva ancora scalfita. C'era qualcosa che non andava e riusciva a percepirlo. L'aveva intuito da alcuni gesti schivi di Harry, da alcuni sguardi che non le aveva ricambiato. E Harry non lo faceva mai. Lui ricambiava ogni singola occhiata, anche la più timida, anche la più silenziosa e nascosta.
Come quella mattina, che dopo aver fatto l'amore per tutta la notte, lui non si era neanche fatto trovare a casa. Era andato via, senza svegliarla e prima che lei potesse aprire occhio, lasciandola in quel grande letto, da sola e avvolta soltanto dal profumo di tutto ciò che avevano consumato la sera prima.
Harry non lo faceva mai, non andava mai via dopo essere stato a letto con lei, non prima almeno di averle dato un ultimo bacio.
Le aveva solo lasciato un altro biglietto in cucina.

C'era un'emergenza in reparto, sono dovuto scappare. Scusami.
Ti aspetto in ospedale più tardi, avvisami quando stai arrivando.
-H.x

Era il secondo biglietto che le lasciava in due giorni. Ma anche in quel pezzo di carta le sembrò schivo e distante. Le dava questa sensazione, come se le stesse nascondendo qualcosa.
Nonostante tutto però cercò di non pensarci, di convincersi che era solo una stupidissima sensazione.

L'aveva avvisato con un messaggio, prima di arrivare in ospedale e, quando arrivò, lo vide all'ingresso dell'edificio. Indossava il camice bianco, sotto il quale portava la classica divisa azzurra. Era bello. Era bellissimo. Come sempre.

Heaven affrettò il passo per raggiungerlo, desiderosa di dargli quel bacio che quella mattina le era stato negato. Se chiudeva gli occhi sentiva addosso ancora il suo profumo, nonostante la lunga doccia che aveva fatto, così come sentiva i suoi sospiri nell'orecchio, i baci famelici sulle sue labbra. Fare l'amore con lui era come tracciare un segno indelebile sul suo corpo, poi sulla sua anima e, in fine, sul suo cuore.

«Ciao.» lo salutò, quando fu ad un solo passo da lui.

Harry accennò un sorriso.
«Vieni, dai. Liam ci sta già aspettando.» le disse.

La sua mano si appoggiò con delicatezza sul fondo della schiena della ragazza, spingendola dentro l'ospedale.
Heaven lo guardò, colpita ancora da una strana, e non bella, sensazione. Le stava nascondendo qualcosa, sembrava preoccupato e non riusciva a capire quale fosse il problema, non dopo la notte che avevano passato, non dopo essersi detti che era meglio fare la pace piuttosto che continuare a farsi la guerra.

Anime in fiamme [HS]Donde viven las historias. Descúbrelo ahora