Anime in fiamme [HS]

11. San Valentino

"Toglimi tutto quello che vuoi.
Strappami anche l'anima.
Ormai sono tua."

🥀

Heaven si guardava attorno e ovunque i suoi occhi si posassero vedevano cuori, rose rosse, baci rubati, baci bagnati, abbracci, sorrisi e tanto, tanto, amore.

Quattordici febbraio. Il giorno di San Valentino.

Non ne aveva mai apprezzato il vero significato, l'aveva sempre trovato un giorno sopravvalutato, dove le persone si impegnano a far sembrare più veri i propri sentimenti e dove si divertono a regalare fiori e cioccolatini solo per un motivo simbolico, che per altro. Perché, secondo Heaven, la verità era che più della metà di tutte quelle persone sfruttava quel giorno solo per fare colpo e sprecava i restanti 364 giorni a perdersi mille occasioni per provare i propri sentimenti senza il bisogno di usare cioccolatini e rose rosse.
A volte basta solo una parola, solo un gesto, un abbraccio, un misero sguardo.

Aveva avvisato Harry di non azzardarsi a presentarsi davanti a lei con nessun regalo, con nessun mazzo di rose, così come lo aveva avvisato di non uscirsene affatto con qualche frase sdolcinata. Non voleva niente di tutto quello, per lei e per loro sarebbe stata una giornata come tutte le altre.
Avrebbero fatto sesso, sì, probabile, ma sicuramente non perché era il giorno di San Valentino, o per dichiararsi chissà quale forma strana di attrazione che li teneva legati e faceva in modo che quando stavano insieme, tra uno sguardo silenzioso e sulla bocca il sapore di un bacio che non si erano ancora neanche dati, finivano sempre a rotolarsi tra le lenzuola di un letto.

Ma doveva aspettarselo che Harry non l'avrebbe ascoltata affatto.
Motivo per cui non si meravigliò quando sentì il suo cellulare vibrare nella tasca del suo cappotto e quando, tirandolo fuori, lesse il nome di Harry sullo schermo e il simbolo di un messaggio.

Da Harry: Buon San Valentino, bellissima! Hx

Cercò di sopprimere un fastidioso sorrisino che sentiva volersi far strada sul suo viso con tanto di prepotenza. Non poteva davvero sorridere e sentirsi emozionata per uno stupido messaggio. Non le era mai interessato di ricevere qualche messaggio a San Valentino, eppure con Harry sembrava averci sperato. Una parte molto nascosta dentro di sé e avida di attenzioni, di quelle di Harry soprattutto, ci aveva sperato. Nonostante non l'avrebbe mai ammesso, nonostante anche a sé stessa l'avrebbe sempre negato.

Non rispose, decise di chiamarlo direttamente. Il ragazzo accettò la chiamata al secondo squillo e mentre Heaven continuava a camminare per le vie di Londra, accolse con piacere la sua voce calda e rauca provenire dall'altra parte della cornetta.

«Dolcezza, hai ricevuto il mio messaggio?»

Lei sorrise. Aveva imparato ad amare quel soprannome: dolcezza.