25. Accetterei anche una bugia

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"La rabbia gli aveva completamente annebbiato la vista e confuso i sensi; credette persino di odiarla

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"La rabbia gli aveva completamente annebbiato la vista e confuso i sensi; credette persino di odiarla."

🥀

Harry aprì gli occhi tutto d'un tratto, svegliandosi di colpo e destando la sua mente da un sonno profondo.
Per pochi secondi dovette guardarsi attorno per mettere a fuoco ciò che lo circondava: la sua camera da letto era avvolta dal buio della notte, ma una flebile luce arrivava dalla finestra, generata dai lampioni nelle strade e dalla luna alta in cielo. Il suo corpo, rannicchiato su un lato del materasso, era avvolto dalle lenzuola, con una mano a stringerle e un braccio sotto la testa.
Dopo diversi minuti iniziò a realizzare diverse cose, tra cui alcuni ricordi di Heaven che lo lasciava credendo che per entrambi fosse le scelta migliore.

E allora sospirò, chiudendo gli occhi per qualche secondo, ma un movimento alle sue spalle lo destò dai suoi pensieri piuttosto confusi. Un particolare, di certo non poco rilevante, gli era sfuggito: in quel letto non era da solo.

Quando si girò con la testa e si accorse per bene della persona che se ne stava distesa sul suo letto, quasi nuda e coperta solo dal leggero strato di un lenzuolo, si sentì mozzare il fiato.
Era lei, era Heaven. Rannicchiata tra le coperte del suo letto, a impregnare quella superficie del suo profumo e a lasciarlo ad aleggiare lì e in quella stanza per giorni e giorni, per ricordargli che lei c'era stata.
Se ne stava più o meno nella stessa posizione in cui si era svegliato lui, con l'unica differenza che lei non teneva un braccio sotto la testa, ma con entrambe le mani si stringeva il lenzuolo al petto. Era chiaramente senza vestiti al di sotto, o comunque non portava nessuna maglietta e nessun reggiseno e questo non fece che incuriosire maggiormente Harry.
Non si ricordava nulla di quella sera, non si ricordava di essersi incontrato con lei, tantomeno si ricordava ciò che era successo, com'erano arrivati in quel letto, o se avessero fatto l'amore. Aveva un vuoto totale. Eppure, quando accadevano certe cose con lei non succedeva mai che non ricordasse nulla, nemmeno dopo aver bevuto come una spugna.
L'ultima cosa che ricordava era di essere stato lasciato.

Continuò a guardarla per un po', finché sul viso di Heaven si aprì un piccolo sorriso.

«La vuoi smettere di fissarmi?» mormorò tenendo ancora gli occhi chiusi.

Harry allora tornò a quella realtà e si girò completamente verso di lei, che aprì gli occhi e sbatté le palpebre un paio di volte per metterlo a fuoco.

«Scusami.» sussurrò lui.

Heaven scosse piano la testa e lentamente si spostò sul materasso, solo per raggiungerlo e avvolgere il braccio attorno al busto del ragazzo. Il corpo di Harry si ricoprì di brividi a quel contatto.

Anime in fiamme [HS]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora