28. Mancanza

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"Stava tutto nella paura di perderlo

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"Stava tutto nella paura di perderlo."

🥀

Londra, ottobre 2020.

Harry alla fine aveva accettato la proposta che gli era stata fatta, sorprendendo il Dottor Davies, che dopo la loro chiacchierata e dopo aver osservato per bene l'espressione triste del ragazzo non aveva potuto fare a meno di credere che non avrebbe mai accettato e che avrebbe quindi dovuto trovare un rimedio.

Il mese che mancava alla sua partenza era volato via ed era sfuggito dalle mani di Heaven e Harry senza che nessuno dei due potesse rendersene conto. Fino a che non si erano ritrovati costretti a passare l'ultima notte d'agosto insieme, mentre facevano l'amore e si ripetevano di amarsi, e poi costretti a salutarsi davanti ai controlli aperti di un aeroporto che li avrebbe divisi. C'erano cinque ore di fuso orario a tenerli distanti, oltre che una distanza pari a più di 5km e circa 7ore di volo. Troppe variabili per permettere loro di potersi vedere con quanta più frequenza possibile. C'era poi il fattore lavoro, che teneva impegnato Harry più di quanto si aspettasse e a volte riusciva a stento a trovare dieci minuti per poterla chiamare e chiederle come stai?. Eppure, bastavano quei cinque minuti per mettere a posto ogni cosa e farli improvvisamente sentire meglio. Era incredibile come anche solo il suono della sua voce riuscisse a calmare l'animo tormentato di Heaven.

Perché lei ci provava con tutta sé stessa a convivere con quella distanza, ma più il tempo passava e più si sentiva gravare addosso il peso di quella lontananza.

Le mancava averlo vicino la notte, guardarlo negli occhi durante il giorno, sentire le sue mani su di sé e il suo profumo nell'aria. Le mancava bisticciare con lui, le mancavano i loro baci, tutte le notti passate a far l'amore. Le mancava da morire. E gliel'aveva pure detto, non l'aveva mai nascosto; a bassa voce, mentre parlavano a telefono, stanca dopo tutta una giornata di lavoro e ascoltandolo raccontarle di come procedesse la ricerca, se l'era lasciato scappare dal nulla e senza preavviso.

«Mi manchi, Harry.» aveva sussurrato, mettendolo a tacere. «Mi manchi da morire.»

Quella confessione le era sfuggita dalle labbra con estrema naturalezza da lasciare lui completamente senza parole. Sapeva che Heaven non era mai stata tanto il tipo da confessioni tanto intime e significative, che aveva sempre avuto dei limiti insormontabili sui suoi sentimenti, per cui sentirle dire certe cose, come quei mi manchi, lasciarono Harry talmente tanto di stucco che non seppe neanche risponderle.

Lui quella distanza la stava vivendo diversamente. Ogni giorno lo viveva allo stesso modo, sommerso dal lavoro e troppo preso da altro per poter effettivamente soffermarsi a pensare che ormai fosse passato più di un mese da quando era partito e quindi da quando aveva visto per l'ultima volta Heaven. Non sapeva spiegare come si sentiva, a volte non si fermava neanche a pensarci, per paura di iniziare a pensare di aver fatto una cazzata e di conseguenza abbandonare tutto e tornare da lei. Sapeva di aver preso una scelta giusta, nonostante il vuoto accanto a lui che lo accompagnava tutte le notti nel letto sembrava suggerirgli qualcosa di diverso. Perché erano quelli gli unici momenti in cui si concedeva la possibilità di pensarla e di sentire il cuore farsi piccolo e desideroso di un contatto che di fatto non poteva avere.

Anime in fiamme [HS]Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon