19. Promettimi

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"Promettimi che avrai il coraggio per entrambi in qualsiasi occasione

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"Promettimi che avrai il coraggio per entrambi in qualsiasi occasione."

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Erano passati quattro giorni.
Harry aveva provato a contattare Heaven diverse volte, chiamandola, scrivendole messaggi e lasciandogliene altri nella segreteria telefonica. Messaggi che lei non ascoltò. Non ne aveva il coraggio.
Il ricordo del suono della sua voce le faceva contorcere lo stomaco, figuriamoci il sentirla per davvero, anche solo attraverso un cellulare. Lei non ce l'aveva questo coraggio.
Non aveva neanche letto i messaggi, li aveva sempre cancellati prima ancora di aprirli.

Cercava in tutti i modi di sfuggire da quella perenne sensazione di tristezza che non aspettava altro che lei abbassasse ancora la guardia per avvolgerla ed inglobarla in un baratro dal quale non sarebbe uscita tanto facilmente.
Già la prima volta era stata dura smettere di piangere, accettare ed assorbire il fatto che non stessero più insieme, convincersi che questa decisione fosse quella giusta.

Sapeva di aver fatto tutto lei, di non avergli concesso nemmeno la possibilità di spiegarsi e nonostante cercasse di capire continuamente perché l'aveva fatto, non riusciva a parlargli. Preferiva restare con i suoi dubbi e le sue insicurezze, piuttosto che vederlo, sentirlo o parlarci. Perché poi lo sapeva che effetto aveva quel ragazzo su di lei, lo sapeva che la rendeva debole, che la teneva in pugno. E lei non poteva più accettarlo.

Harry però, come al solito, non accettava le scelte di Heaven e faceva di testa sua. Che un modo per venire a parlarle, nonostante tutti i sotterfugi della ragazza, lo trovò comunque.

Infatti, quattro giorni dopo, Heaven se lo ritrovò dietro la porta di casa. Con tutta la sua imponenza e tutta la sua bellezza.
Perse un battito e si rese conto di quanto le fosse mancato averlo vicino, a soli pochi passi di distanza.

«Ciao.» sussurrò con quella voce che il solo sentirla le fece venire i brividi.

Teneva le mani nelle tasche dei suoi jeans neri stretti e con gli occhi la stava scrutando attentamente, quando lei invece era rimasta bloccata, a stringere con le dita il legno della porta e con il fiato sospeso.

«Posso entrare?» le chiese.

Heaven deglutì. In un batter d'occhio iniziò a sentirsi le mani tremare, la voce sparire e le gambe gelatina.

Se ti permetto di mettere piede qui, dentro questa casa, so che non potrò più tornare indietro.
Se ti concedo di guardarmi ancora negli occhi, so che non potrò più nascondermi.
E allora lo vedrai quanto sono fragile.
E allora tutti i miei muri diventeranno di carta, che tu sarai pronto a strappare.
Perché è questo che fai, che hai sempre fatto: distruggi i miei scudi, perché non accetti barriere. Nella mia vita ci sei sempre entrato in pieno.

Si mosse nervosamente sui suoi piedi, deglutì, ma non gli rispose.

«Heaven, per favore.» la supplicò.

Anime in fiamme [HS]Where stories live. Discover now