10. Deliziosa

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"Le parlava con gli occhi, le diceva: sei perfetta, sei bellissima

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"Le parlava con gli occhi, le diceva: sei perfetta, sei bellissima."

🥀

«Harry!» La voce di Heaven attirò l'attenzione di chi se ne stava comodamente seduto al White Rose, ma poco le importò.

Il ragazzo dai capelli ricci con il quale da un po' di settimane ormai aveva iniziato questa relazione clandestina, la stava spingendo dentro lo studio di Jack.
Ci era entrata solo due volte prima e sapeva che il biondino in quel posto ci teneva tutti i documenti e si occupava di tutte le scartoffie burocratiche del White Rose. Era una stanza non troppo grande, le pareti erano bordeaux e si intonavano perfettamente con il legno scuro della scrivania e dei pochi mobili all'interno. C'era un po' la stessa atmosfera di tutto il locale.
Harry chiuse la porta a chiave e la guardò sorridendo.

«Probabilmente Jack mi ammazzerà, ma devo risolvere un problema con te.»

Lei aggrottò la fronte ed incrociò le braccia al petto, appoggiandosi al bordo della scrivania.
«Che problema?» gli domandò.

Lui sorrise e le si avvicinò. Appoggiò le mani sui suoi fianchi e la bocca sul suo orecchio per sussurrarle qualcosa.
«Secondo te?»

Dal tono basso e caldo con cui pronunciò quelle parole e dal fatto che praticamente il suo corpo era spalmato su quello di Heaven, lei capì perfettamente a che genere di problema il ragazzo stesse facendo riferimento.
Un'evidente rigonfiamento evidenziava il cavallo dei suoi pantaloni e continuava a gemere a bassa voce mentre sfregava il bacino contro quello di lei.
Lentamente la mente della ragazza si stava offuscando dalla voglia di sentirlo; succedeva ogni dannata volta. Da quando avevano iniziato, non riuscivano a stare lontani, ogni occasione era un pretesto per unirsi e se l'occasione non c'era, allora, la creavano. Come in quel momento.
Era semplicemente andata al bar, sedendosi come suo solito e ordinando qualcosa da stuzzicare, fingendo di leggere un libro quando in realtà non aspettava altro che lui arrivasse. E poi lui era arrivato, l'aveva guardata e senza dirle nulla l'aveva trascinata dentro quella stanza.
Di solito aspettavano la fine della serata per poi andare da lui, oppure, di nascosto dai genitori di Heaven, lo facevano in camera sua, come due adolescenti, tappandosi le bocche con i baci e trattenendo il fiato quando il piacere diventava troppo intenso persino per riuscire a tenere gli occhi aperti.
Non era mai capitato, non ancora almeno, dentro al White Rose. Ma tutta quella situazione li eccitava da morire.

Harry continuava a sfregarsi su di lei e a dirle cose sporche all'orecchio. Quanto la facesse impazzire quel suo atteggiamento solo lei lo sapeva. E allora ci perse completamente la testa.
Lo spogliò della maglietta e gli abbassò i pantaloni, lo spinse sulla sedia posta dietro la scrivania e gli concesse di guardarla mentre con seducenti movimenti si apriva i bottoni davanti del vestito e lo lasciava aperto ma ancora sulle sue spalle. Gli occhi di Harry toccarono con lussuria le forme della ragazza, seguiti poi dalle sue mani che non persero tempo a ritrovare un contatto che, per quel piccolo e breve spogliarello, gli era stato privato.

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