13. Deluderti

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"Guardami negli occhi e dimmi che ti sei sentita vuota in questi giorni, che sei sparita e non ti sei fatta vedere perché non riuscivi a guardarmi senza pensare di aver fatto una cazzata a scappare da me

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"Guardami negli occhi e dimmi che ti sei sentita vuota in questi giorni, che sei sparita e non ti sei fatta vedere perché non riuscivi a guardarmi senza pensare di aver fatto una cazzata a scappare da me."

🥀

A volte non ce ne rendiamo conto di quanto qualcosa è importante, non fin quando non la perdiamo.
Camminiamo a testa alta, per la nostra strada, dando per scontato così tante cose. Poi arriva un giorno. Arriva un giorno che qualcosa, oppure tutto, cambia; arriva un giorno in cui quello che prima c'era, non c'è più. E solo a quel punto, quando ormai è troppo tardi, quando ormai non si può recuperare, che ci rendiamo conto dell'immenso errore che abbiamo fatto: lasciar fuggire.
Spesso nella vita si ha questa tendenza, quella dello scappare, quando le cose si fanno complicate, quando le cose non vanno come vorremmo, quando chi vogliamo non ci vuole. Scappiamo. Chissà perché siamo così stupidi.
Scappiamo e lasciamo andare via tutto, perdiamo ogni cosa, semplicemente per renderci poi conto che non era quello che volevamo.
E quindi si commettono degli errori. Da un lato non si trattiene ciò che si vuole per davvero, ci si nasconde tra una montagna fatta di menzogne, di felicità vane e false; dall'altro si scappa, si corre via da quello che è sempre stato il centro, il fulcro, il punto fermo di tutta la nostra vita e della nostra felicità.
Dunque, l'unico problema che si pone è quello di capire se si è ancora in tempo per rimediare a gli errori commessi, oppure no.

Anche Heaven aveva commesso l'errore: era scappata.
E anche Harry l'aveva commesso: non l'aveva trattenuta.

Le loro crisi erano iniziate dal momento in cui Heaven aveva stabilito ancora una volta che tra di loro non sarebbe mai nato nulla di sentimentale, dal momento in cui aveva ferito i sentimenti del ragazzo.
Dopo essere andato via ed averla lasciata sotto la pioggia a guardarlo confondersi tra i passanti frettolosi sul marciapiede, non si erano più visti, né sentiti per un po' di giorni. Lei non era più andata al White Rose, lui non l'aveva più chiamata e tantomeno era più andato a casa sua.
Heaven aveva sentito Jack un paio di volte, preoccupato dalla sua assenza al bar, assenza che aveva giustificato inventandosi qualche motivo lavorativo, ma non si era mai azzardata a chiedergli di Harry, nonostante ardesse dalla voglia di sapere che fine avesse fatto, se fosse ancora arrabbiato con lei, o se anche lui si stesse chiedendo come mai non andasse al White Rose da un po'.
Passata quella settimana allora iniziò a chiedersi se avesse senso quel suo atteggiamento, se avesse senso nascondersi ed evitarlo, fin quando non trovò la risposta: no, non ne aveva.
Doveva affrontarlo.

Così quella sera si sistemò, indossando una delle sue gonne preferite: una gonna di jeans nera, con i bottoni centrali; abbinandola ad un top bianco molto aderente al busto. Aveva scelto di proposito quell'outfit, spinta dal suo poco ego e dalla sua voglia di apparire sempre perfetta e di non lasciar trasparire, neanche col suo aspetto, quanto temesse una reazione negativa da parte di Harry.
Coprì le spalle nude con la giacca di jeans ed afferrando la borsa uscì di casa, diretta al bar.

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