18. Sapere è potere

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I'm fighting for you
I'm hiding for you
But it's killing me to love you

Vancouver Sleep Clinic - Killing me to Love You

Appena arrivai alla fine del viottolo in sassi, che conduceva al nostro mini appartamento, la figura slanciata di Emily uscì di casa come una furia, richiudendosi dietro la porta con una forza brutale che mi fece percepire il tremolio delle pareti

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Appena arrivai alla fine del viottolo in sassi, che conduceva al nostro mini appartamento, la figura slanciata di Emily uscì di casa come una furia, richiudendosi dietro la porta con una forza brutale che mi fece percepire il tremolio delle pareti.

Il cielo era ormai al crepuscolo e i piccoli lampioni disseminati per i viottoli erano già accessi. Scostai il pacchetto ricolmo di cubetti di ghiaccio che oramai si era quasi completamente sciolto, lo confermavano le gelide goccioline che mi scivolavano per tutta la lunghezza della guancia fino a strusciarmi sul collo. Avevo un bel segno violaceo e gonfio grazie all'allenamento con Jesus.

Emily mi raggiunse mangiandosi la distanza con le falcate rapide. Rimasi immobile non riuscendo a non notare la posizione rigida delle spalle, i pugni serrati in modo innaturale, con i polsi rivolti verso terra.

Avrei potuta ignorarla, ma le parole di Jesus mi erano rimaste incastrate in testa. Ero scappata dalla villa dinanzi agli sguardi forzatamente composti degli agenti dell'intelligence, Ivan e Cliff compresi.

«Emily?»

Rimase con il peso in avanti, come immobile sul passo non compiuto.

«Va tutto bene?»

«Chiaramente no.»

La raggiunsi con la brezza della sera che mi imperlava la pelle delle braccia di brividi.

«Will?»

Lei annuì con le labbra esili serrate, i capelli corposi erano arruffati e le erano rimasti incastrati nella bretella della canotta che indossava.

«E' tutta la settimana che sta al loro quartier generale e non mi vuole dire niente, anzi come ha detto lui: "non voglio dirti cose che ti potrebbero coinvolgere!"» allargò le braccia con lo sguardo puntato sopra le nostre teste.

«Cristo! Sono già dall'altra parte del mondo. Come posso non essere coinvolta?»

Appoggiai il pacchetto di ghiaccio sul gradino di casa attendendo che buttasse fuori ciò che le faceva tremare il labbro inferiore dal nervoso.

«Io so la scelta che ho fatto. Ma lui non pare comprenderlo. Non sono una principessa da proteggere. Sapere è potere. E nella cristo di situazione in cui ci troviamo, io ho il diritto di sapere tutto. Non può trattarmi come una bambina, non ne ha la possibilità. Oh no!»

«Non sai cosa sta facendo con l'Intelligence?»

«No. Non so un'accidenti di nulla. Lo capisco che Will è sempre vissuto in una dannata bolla di cristallo pur di star lontano dalla sua famiglia... e che ora il senso di colpa per aver abbandonato Nicholas lo devasta. Ma adesso non può chiudere me in una bolla.»

Black Moon ~ Il peso della SperanzaWhere stories live. Discover now