CAPITOLO 4

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ISABELLE

In camera mia c'è il caos più assoluto, anzi caos è un eufemismo, e non sto esagerando perchè se in questo momento qualcuno vedesse questa scena dalla finestra probabilmente mi manderebbero al manicomio, anzi, rettifico, CI manderebbero al manicomio.

Oggi è il mio primo giorno di lavoro alla ADM e in questa casa è scoppiato il putiferio già da stamattina alle sette anche se devo essere là alle nove, le mie amiche si sono svegliate già cariche e piede di energie: Marisol corre a destra e a manca cercando la sua piastra ma invano visto che non la trova e così sta svuotando qualsiasi cassetto gli si pari davanti, Sofia invece sta facendo una maratona attraversando ogni stanza solo ed esclusivamente perchè non trova il paio di stivali con il tacco che vuole farmi mettere, cercando ovviamente di schivare tutti gli oggetti che lancia Mari svuotando i cassetti e praticando il salto in lungo per andare più veloce, poi c'è Tina che sta per avere un esaurimento nervoso perchè vuole che questo giorno sia perfetto ma non sa cosa farmi mettere così sta urlando contro a una montagna di vestiti da circa una buona mezz'ora, dopo ci sono io che cerco di truccarmi ma che con tutto questo casino si sta rivelando un'impresa e infine ci sono i due compari biondi che si gustando la scena sdraiati sul mio letto. Che mandria di fulminati.

<<Ahi! Cristo Mari fai più attenzione!>> Sbraita Martina quando gli arriva in testa una ciabatta lanciata a caso da Marisol che sta ravanando nella mia scarpiera, non ho ben capito, spera di trovare la piastra nella mia scarpiera? <<Mari non sono una donna, ma cercare quella specie di ferro da stiro nella scarpiera mi sembra un tantino esagerato.>> Da voce ai miei pensieri Max mentre cerca di non ridere, per poi fallire miseramente non appena la mora lo trucida con lo sguardo, io finalmente dopo una ventina di minuti sono riuscita a truccarmi: un po' di correttore per coprire le mie borse sotto agli occhi che sembrano più dei sacchi per quanto sono grosse, mascara e gloss, niente di troppo elaborato, non amo truccarmi troppo per poi aver la faccia appesantita da tutta quella roba che alla fine sembra solo stucco.

<<FINALMENTE!>> Esulta la mia migliore amica riuscendo a trovare ciò che dovrò indossare oggi, certo poteva riuscire a farlo senza distruggermi la stanza ma conoscendola la risposta è ovvia, mi lancia i vestiti ed io mi chiudo in bagno per cambiarmi; Miss. tu ti vesti come dico io e stai zitta, quest'oggi a deciso che dovrò indossare un jeans skinny sul blu che mi faccia alla perfezione le gambe lunghe e i fianchi mettendomi in risalto il culo, un crop top nero in pizzo che lascia scoperta un po' la pancia con uno scollo a "v" che lascia in bella vista il seno, e una giacchetta in pelle sempre nera. Niente di troppo impegnativo alla fine.

La porta del bagno dopo poco di spalanca e Sofia mi lancia gli stivali con il tacco ovviamente neri, mi da un lunga occhiata e dopo aver fatto uno dei suoi soliti apprezzamenti richiude la porta; indosso le sue scarpe che mi arrivano al ginocchio e sono finalmente pronta, esco dal bagno e li trovo tutti e cinque in piedi schierati come una squadra di calcio quando canta l'inno che mi scrutano attentamente. <<Sì, può andare.>> Valutano all'unisono poi ed io dentro esulto perchè non ce la facevo più, li saluto velocemente e scappo visto che tra meno di mezz'ora devo essere lì e il tragitto casa-impresa è giusto di mezz'ora, calcolando il traffico se non arrivo in ritardo è perchè sarò riuscita a montare le ali alla moto.

Arrivo all'edificio puntualissima alle nove scoccate, percorro la discesa che porta ai parcheggi sotterranei e vi parcheggio la mia Ducati nera fiammante, tiro giù il cavalletto e scendo mentre il rombo di un'altra macchina che si fa strada per parcheggiare affianco a me mi inonda i timpani ma non ci bado molto; mi sfilo il casco e con un movimento del capo mi riavvio i capelli infilandomi gli occhiali da sole a specchio, prendo la borsa e mi faccio per girarmi quando per poco non mi prende un infarto. <<Cazzo signor Miller, mi ha fatto spaventare!>> Sussulto portandomi una mano al petto, non ho fatto nemmeno in tempo a girarmi che me lo sono ritrovato ad un palmo dal naso che mi scruta impassibile, tutto ciò ha dell'inquietante.

Sick attraction 1Where stories live. Discover now