CAPITOLO 2

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ISABELLE

Con un emicrania lancinante mi infilo dei pantaloncini di jeans, una felpa nera della Nike, raccolgo i capelli in una crocchia disordinata e mi infilo le mie adorate scarpe scendendo le scale del mio appartamento dopo aver salutato le mie amiche che ancora dormono sonni tranquilli, stamattina devo andare alla casa di riposo di Miami, mi sono offerta come volontaria per aiutare in cucina per il cibo per gli anziani, adoro aiutare e quale modo migliore se farlo tramite la beneficenza e aiutare gli anziani?

Salgo sulla mia sulla mia Ducati Streetfighter V4 SP nero opaco e i cerchioni argento lucido, mi infilo il casco e metto in moto immergendomi nel traffici di Miami a tutta velocità, adoro questa bambina e l'adrenalina che mi inietta la velocità ogni volta che corro, correre sull'asfalto arrivando quasi a volare credo che sia una delle mie sensazioni preferite, tagliare il vento e ingranare le marce con la stessa eleganza e leggiadria con cui un pianista sfiora i tasti del suo piano riproducendo uno dei brani di Beethoven, l'adrenalina mi trapassa l'anima ed io mi sento finalmente libera da ogni cosa, da ogni problema, da ogni paura, mi sento finalmente leggera e i miei pensieri sfumano lasciandomi volare.

Ricordo ancora quando da piccola aiutavo mio padre a sistemarla e migliorarla nel garage di casa, passavamo le ore tra grasso e sporco riducendoci uno schifo ma a noi piaceva da pazzi, mi piaceva tantissimo aiutarlo ma sopratutto amavo immergermi in quel mondo formato solo ed esclusivamente da chiavi inglesi e bulloni; quanti pomeriggi passavamo insieme, quanti momenti abbiamo condiviso tra risate e sorrisi.

<<Quando non ci sarò più bimba mia, questa moto sarà tua, voglio che ogni volta che la guiderai sorriderai e dirai...>>

<<Il mio papà mi amerà per sempre.>> Lo ripeto sempre, ogni volta che scruto il cielo rivedendo i loro visi, ogni volta che sfreccio sull'asfalto con questa belva, ogni volta che sorrido ripensando a quei momenti passati tutti e tre insieme; dopo la loro morte non ho più versato una lacrima, nemmeno per loro mantenendo la mia promessa, non avrei più pianto per niente e per nessuno, avrei sempre e solo sorriso ed è ciò che continuo a fare ogni giorno.

Arrivo davanti al palazzo leggermente rovinato dal tempo ma dai giardini curati e sistemati, anziani mi sorridono felici come ogni volta non appena parcheggio la moto e mi tolgo il casco, riconoscono ormai il rombo del mio bolide a chilometri di distanza e ogni volta che li vengo a trovare davanti a quei sorrisi colmi di gratitudine mi sciolgo sempre più; molti di loro sono completamente soli e abbandonati dalla loro famiglia che li ha portati qui per poi dimenticarli, altri invece ricevono visite ogni tanto ma niente di troppo frequente e questa cosa mi infonde un senso di irritazione infinita, se i loro figli avessero provato ciò che ho provato io passerebbero con loro giorno e notte, trascuriamo sempre troppe cose e la parte brutta è che ce ne accorgiamo sempre troppo tardi. Sempre quando ormai li abbiamo persi.

Attraverso il vialetto sorridendo ai vecchietti che mi salutano con la manina, non c'è cosa più dolce di anziani che gioiscono alla sola tua visione, che sorridono felici di sapere che ancora qualcuno si ricorda di loro.

Entro salutando la receptionist e mi avvio verso le cucine indossando il grembiule e la cuffietta per i capelli, poi mi posiziono dietro al bancone con il cibo pronta a servirlo nei piatti di questa buona gente; dopo nemmeno mezz'ora ecco che arrivano tutti in fila con il piatto in mano. <<Tenente!>> Saluto Gerald accostando due dita alla fronte simulando un saluto militare e lui ridacchia divertito, ogni volta che vengo mi racconta qualche aneddoto dei tempi in cui ha fatto il militare ed io ne rimango sempre ammaliata.

<<Riposo soldato!>> Esclama lui porgendomi il piatto che io prendo per poi servirgli una bella fetta di vitello tonnato e patate lesse, per poi porgerglielo e passare al prossimo. <<Signorina Smith, ma mi diventa ogni giorno più giovani!>> L'anziana ridacchia mentre gli servo una porzione di spaghetti, è una vecchina simpaticissima e molto elegante, si cura tantissimo, ogni tanto mi racconta di quando da giovane faceva la parrucchiera e si quanto le piacesse mettersi lo smalto, infatti ora si presenta sempre con le unghie colorate di mille colori e i capelli biondo platino sempre sistemati alla perfezione, aaaah che personaggio.

Sick attraction 1Where stories live. Discover now