Sick attraction 1

CAPITOLO 1

<<Che avete da fare oggi?>> Domanda Martina mentre si ciuccia le dita sporche di glassa rosa facendoci sogghignare, adora mangiare eppure è sempre magra come uno stecco, vorrei anch'io il suo stesso metabolismo veloce ma a quanto pare quando Dio regalava questa fortuna io ero in coda per dormire.

<<Io lavoro, sto mancando troppo spesso e se continuo così perdo il posto.>> Commento buttando giù tutto d'un fiato il caffè, lavoro in un pub in fondo alla strada, è molto conosciuto infatti ogni sera ci viene praticamente tutta Miami, pagano bene e riesco a giostrare bene l'alternanza lavoro e miei restanti impegni; anche se finisco sempre verso le sei del mattino, devo indossare una misera uniforme e aver a che fare con uomini orrendi che non sanno tenere le mani apposto. <<Cristo Isabelle, hai una laurea in architettura, si può sapere che cazzo ci stai affare in quel buco?>> Sbotta sfiancata Marisol sputacchiando dei cereali il giro parlando con la bocca piena, come al suo solito; anche se non lo ammetto ha ragione, ho perso anni per una laurea in architettura ma dopo i sei rifiuti precedenti alle sei imprese a cui ho fatto richiesta mi sono messa l'anima in pace e ho mollato, sinceramente non ci tenevo molto a farmi prendere un'altro po' per il culo.

<<A me va più che bene, finché ho alcol e entrata gratis ogni sera, puoi fare ciò che vuoi tesoro.>> Esclama Sofia facendoci ridacchiare, finchè è gratis penso che vada bene a chiunque, in ogni caso anche se vorrei ben altro non mi dispiace il mio lavoro e poi quando inizi a prenderlo come un divertimento, è una passeggiata servire drink e ballare su un bancone per qualche mancia in più.

Ad interrompere la nostra discussione mattutina è il suono del campanello così, dopo una partita a morracinese per decidere chi si sarebbe scomodata per andare ad aprire, Tina, con la solita sfiga che la contraddistingue, si alza sbuffando e va alla porta. <<Dove sono le nostre quattro donne preferite?>> Al suono di quelle voci gli occhi di tutte e quattro si illuminano, e non appena i due biondini fanno la loro entrata in cucina abbiamo la certezza che sono proprio loro. Max è praticamente quell'amico che tutti vorrebbero: divertente, solare, dolce ma stronzo quando serve, con la parola pronta ad ogni evenienza e che ti riesce a tirare sempre su il morale; poi c'è Cole, hai bisogno di qualcuno che ti animi un po' la vita? Chiamalo e te la stravolgerà per intero, insieme sono due teste calde, ne combinano di ogni, ricordo ancora che una volta avevano appeso un ragazzo all'insegna di un ristorante per le mutande solo perchè lui e i suoi amici ci avevano occupato il tavolo, quel poveretto probabilmente non sarà più uscito di casa per la grandissima figuraccia che gli hanno fatto fare. In ogni caso ci conosciamo ormai da anni e per noi sono come dei fratelli acquisiti, non c'è mai stato nulla di malizioso tra di noi, e non perché non siano dei bei ragazzi, sono praticamente un concentrato di muscoli e fascino amplificato da quei due tasselli di cielo che hanno al posto degli occhi, e penso molte donne ucciderebbero per qualche secondo della loro attenzione, ma nessuna di noi ha mai provato altro se non un gran bene, solo una bella amicizia e così rimarrà.

Max si siede tra me e Mari, rubando a quest'ultima un cereale e ricevendo in cambio un bel ceffone sulla nuca, mai rubare il cibo a quella ragazza, sarebbe capace di tagliarti le mani, per non dire qualcos'altro. Cole invece si accomoda tra le altre due more appoggiando i piedi sul tavolo che subito Sofia scaccia assestandogli un bel destro nello stomaco, si abbiamo proprio un bel rapporto, formato da botte e risate. 

<<Donzelle, che ne dite se oggi andiamo a farci un bel bagno? Siamo in piena estate diamine, non potete rimanere ad oziare in questa baracca.>> Propone Cole mentre cerca di soffocare Sofia incastrandole la testa sotto il braccio e scombinandole i capelli ramati. <<Ci sto, sono bianca come un lenzuolo, devo abbronzarmi un po'.>> Constata la mia migliore amica scrutandosi da sola le braccia, stessa cosa fanno le altre due felici mentre io rimango zitta, non vado al mare da tanto e sinceramente non ne sento la mancanza, poi con il corpo distrutto da una sessione interminabile di esercizi non riesco nemmeno a muovermi, figuriamoci nuotare. <<Scordatevelo, io salto.>> Come fossero collegati da un solo neurone, sbuffano tutti e cinque in sincrono sbattendosi una mano sul viso, lo so che a volte posso sembrare guastafeste ma non ho voglia di perdere ore e ore in spiaggia, e poi devo riposarmi, stanotte ho il turno continuo e senza pause, se non arrivo carica di energie crollo a terra. <<Cazzo Isa, da quanto tempo è che non scopi? Sei uno straccio.>> Osserva quel biondino carico di testosterone di Max dandomi una gomitata, e il suo compare annuisce assecondandolo. <<Esatto, se vuoi ti regalo una ventina di gatti così diventi una bella gattara, oppure ti fai suora, ecco sì non staresti male con quella specie di velo grigio sai?>> Continua l'altro ricevendo un calcio nello stinco dalla sottoscritta, in effetti hanno ragione, non vado con un uomo da un po' ma la vita non è solo sesso e alcol come fanno loro, ci sono anche altre cose ed io in questo periodo vivo di quelle accantonando per un attimo le prime due, cioè la prima visto che di una bella bevuta non mi privo mai soprattutto con il lavoro che faccio. <<Dopo quel Tim, Tum, o come si chiamava, non vai con un uomo da anni cavolo! Avrai le ragnatele la sotto.>> Constata la mora affianco a Max dando corda agli altri due, anzi solo a Max visto che Cole dopo averci rimesso lo stinco se ne sta zitto senza esprimere il suo pensiero, ed io gliene sono grata visto che peso tutti i presenti conoscano cosa frulla in quella testa. <<Innanzitutto si chiamava Tom, e poi, possiamo smettere di parlare della mia vita sessuale?>> Sospiro esarpesata facendoli ridacchiare, si divertono a prendermi per il culo sti scemi ma io gli voglio bene anche un po' per questo loro lato cretino, fanno finta di pensarci un attimo e alla fine Sofia mi incastra nella sua ragnatela.