capitolo 14

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Madison
abbracciai riccioli d'oro senza pensarci due volte, fu una cosa che mi uscì spontanea, ma non ne diedi molto penso; alla fine noi siamo amici, e gli amici si abbracciano no?.
"vuoi qualcosa da mangiare?" interrompendo i miei pensieri per la millesima volta il tedesco fece ingresso nella sua camera con, solamente, dei pantaloncini da calcio: il petto era nudo e il mio sguardo, come da calamita, ci finì sopra: lui sembrò accorgersene; di fatti avanzo lentamente verso di me e con un sorriso malizioso mi guardò dall'alto verso il basso.
avevo voglia di baciarlo, abbracciarlo, stringerlo a me, farlo diventare mio, ma ogni cosa ha il suo tempo, non bisogna correre, "andiamo al bar qua vicino" risposi alla domanda precedente smettendo di pensare a tali cose: le quali non dovrebbero essere minimamente nel mio cervello.
indossai i jeans della sera precedente e frugando innocuamente nell'armadio del ragazzo a pochi centimetri da me, presi una sua maglietta e me la misi "ti sta bene, certo non quanto sta a me" disse il proprietario della t-shirt ridendo, "beh, che non risalta le mie curve e le mie tette è poco ma sicuro" ribattei ridacchiando.
***
avevamo appena finito di mangiare, io presi un cornetto e del caffè latte a differenza del più grande che si bevette solo un amaro caffè; "vuoi fare un giro" mi domando lui dopo essere usciti dal bar "no, grazie, vado a casa a farmi una bella doccia" risposi io continuando a camminare; "beh, anch'io ho una doccia".
al che sgranai gli occhi tirandogli uno schiaffo sul braccio del tedesco e urlando il nome di quest'ultimo.
"ti accompagno a casa" mi disse pochi istanti dopo mentre continuavamo a camminare, lo ringraziai e dopo essere arrivata davanti al mio cancello lo salutai con un semplice bacio sulla guancia al quale lui in tutta risposta mi afferrò per un fianco.

non dovevo innamorarmi di te Where stories live. Discover now