La nascita di Sirio

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Lì, tra i cadaveri del campo di battaglia, salivano i gradoni della grande sala del trono a Olimpia, lì dove il salone si spalancava. Su quel trono qualcuno la guardava silenziosamente. Era una creatura così piccola se paragonata all'immenso trono d'oro e avorio su cui sedeva: un bambino, poco più che in fasce, con le guance paffute e occhi tondi. Sorrideva con la sua bocca rossa senza gengive e poggiava una mano su uno strano oggetto d'oro. Sembrava un sonaglio, con due estremità rotonde. Con l'altra mano, il bambino toccava un'arma, un ascia bipenne – così diversa da ogni altra cosa fatta d'oro in quella sala del trono.

Il bambino guardò Isid e rise.

La grande sala si riempì di quel suono infantile e gioioso e le risa scossero il piccolo corpicino pallido. I suoi occhi rossi brillavano, i suoi capelli bianchi oscillavano in morbidi ricci intorno alle sue guance e, tra quelle ciocche soffici, due piccole corna.

"Mia signora!"

Isid si alzò in piedi, spaventata.

La visione scomparve così com'era arrivata e improvvisamente le porte della sala d'oro si chiusero. Il massacro, lo sterminio, era ancora tutto intorno a lei. Il vento le agitava i capelli sottili e il velo nero mentre raccoglieva la gonna e si voltava per vedere avanzare una piccola figura che correva. Era vestita di verde, i capelli rossi legati in una crocchia sulla testa.

"Mia signora!" Urlò di nuovo Eve, la sua apprendista, avvicinandosi a perdifiato. "Mia signora, il re ti chiama!" Disse boccheggiando. Il suo viso era arrossato e gli occhi erano pieni di lacrime. La ragazza cercava di non guardare in basso, tenendo gli occhi dritti, verso il cielo e le sue nuvole.

"Cosa ...", Isid era ancora sconvolta per quello che aveva visto e cercò di darsi un contegno. "Cosa è successo?"

"All'accampamento ... Sua maestà Herian ha chiamato tutti i re. Nell'accampamento dei titani si festeggia".

"Si festeggia?" La maga si guardò intorno, dove migliaia di titani giacevano morti e ancora caldi. "Come è possibile?"

"Non lo so, mia signora. Hanno inviato il nobile Dubhe a parlare con il re".

Isid non riusciva a capire. Non c'era nessun motivo per i titani di festeggiare dopo una sconfitta, a meno che non fosse ...

La donna si voltò a guardare dove le era apparsa la visione, dove il bambino titano aveva seduto sul trono degli dei.

Che fosse per questo? No, non aveva mai previsto qualcosa solo pochi attimi prima che succedesse. Isid non aveva mai visto qualcosa che si era svolta nel passato, come la nascita di un bambino già vivo.

Non capiva.

"Fammi strada", le ordinò e le due si affrettarono a tornare indietro.

"Fammi strada", le ordinò e le due si affrettarono a tornare indietro

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𝑷𝒐𝒄𝒉𝒆 𝒐𝒓𝒆 𝒑𝒓𝒊𝒎𝒂 

La rovina era calata su di loro.

I DUE RE  [BL]Where stories live. Discover now