è morta per colpa mia

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~Mandy~

Era strano, molto strano. Subito dopo l'affermazione di Camilla, Carl si è incupito, lo guardo e gli dico cosa è successo , ma non mi risponde, saluto gli altri e gli faccio cenno di venire con me, andiamo verso una panchina e ci sediamo , voglio che mi racconta tutto, capisco che ha un ricordo che lo turba, ho bisogno di sapere che cosa gli passa nella testa , voglio aiutarlo.

"Raccontami di te" dico guardandolo negli occhi , abbassa lo sguardo per terra, con una mano gli prendo il mento per alzargli il volto "Carl" lo imploro con molta calma
"Che c'è" risponde con prepotenza
"Voglio sapere perché ti sei incupito quando Camilla ha detto la parola mamma" ha gli occhi lucidi , mi guarda , capisco che non vuole parlarne qui, mi alzo e lo prendo per mano, entriamo nel grande edificio e cerchiamo un' aula vuota.

L'aula di chimica fortunatamente è vuota, ci sediamo agli ultimi banchi ed improvvisamente scoppia in lacrime, mi viene un vuoto al cuore....non l'ho mai visto piangere
"Hey" prendo il suo viso tra le mani e gli accarezzo le guance con i pollici "ci sono io qui" lo rassicuro
"È morta per colpa mia" dice in un filo di voce , rimango a fissarlo per qualche secondo, non capisco
"Mia madre, è morta per colpa mia" dice fra i singhiozzi
"Cosa è successo" mi siedo sullo sgabello difronte a lui
"Mio padre picchiava mia madre" fa un momento di pausa asciugandosi le lacrime ,che continuano a cadere "la picchiava perché per lui non era perfetta, non faceva perfettamente ciò che le diceva" mi si stringe il cuore
"Se la cena non era ancora pronta quando lui arrivava a casa lui le tirava i capelli scaraventadola contro il muro facendola cadere per terra cominciando a darle calci per tutto il corpo,avevo solo sei anni quando è iniziato  tutto ciò" come può un bambino di soli sei anni vedere tutto questo orrore

~Carl~

Non c'è l'ho fatta
Ho ceduto
Sono scoppiato a piangere d'avanti alla mia ragazza come un coglione , ma che ci posso fare, mi manca sempre di più ogni giorno. Mandy mi ha portato qui in un aula vuota capendo subito che in mezzo a tutta quella gente ero a disagio, è perfetta, magnifica , non posso solo ringraziare il destino per avermela fatta conoscere.
Comincio a raccontarle cosa subiva mia madre da parte di mio padre,lei è lì d'avanti a me che mi ascolta , senza interrompermi e senza giudizio, potrei dire che Rebeka ed Emy mi hanno aiutato molto  ma in realtà non hanno fatto un bel niente, sii hanno ascoltato , ma interrompendomi e commentando.

"Mamma che bello qui"
Dico ingenuamente
"Questo sarà il nostro piccolo segreto"
La donna dai capelli biondi cenere come i mei mi sorride
"Non lo diremo a nessuno neanche a papà"
"Soprattutto a papà"
La donna ha gli occhi lucidi
"Perché piangi mamma?"
"Niente tesoro"
Cosa potevo capirne allora, ero soltanto un bambino

"Ti ho portata al Tower Bridge perché mi ricordi lei" dico , le asciugo una lacrima
"Come ti ricordo lei?" domanda in un filo di voce
"Bella, solare , amante dell'arte e soprattutto forte" si lei è così proprio com'era mia madre

"Mamma ti sono passati i dolori alla schiena?"
avevo solo tredici anni , non ero cosciente che tra qualche ora avrei perso mia madre
"Certo tesoro"
Mente ,so che mente . Estraggo una moneta dai pantaloni , la stringo fra le mani ,chiudo gli occhi esprimendo un desidero
•vorrei che mia mamma non subisse più violenza da mio padre•
Butto la monetina che cade nelle acque profonde del fiume
"Che hai espresso?"
Domanda la donna incuriosita
"È un desiderio non si può dire"
Aspettiamo che l'alba arrivi.

Just You Where stories live. Discover now