l'alba

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~Carl~

Di nuovo quella sensazione, 
di  proteggerla, di non poter permettere a nessuno di farle del male, proteggerla  anche  da me .
Odio questa sensazione, non mi è mai importato di nessuno,neanche di Rebeka, se non di me stesso.

Quando vidi Rebeka prendere la bottiglia di assenzio il solo pensiero mi uccideva, non è abituata  a bere ,si notava dalla festa.
Farle assaporare quel che è un alcolico pesante anche per me, non potevo permetterglielo.
Mi stupisco di me stesso ,nel portarla via da quella gente di merda e portandola con me nel pensare di proteggerla, anche se non sono la persona adatta, voglio che stia con me,  assaporarla, toccarla, anche solo guardala.

Viaggiamo da un paio d'ore , lei e lí, nel sedile del passeggero, poggiata con la testa di lato rivolta verso di me,  ammirando  il suo viso angelico. 

Finalmente siamo arrivati,
le tocco lentamente la guancia ,dal colorito roseo, la vedo muoversi e ritraggo immediatamente la mano
"Dove siamo?" dice con un filo di voce,apre finalmente i suoi magnifici occhi color miele
"Guarda stesso con i tuoi occhi" si mette composta e appena vede dove siamo  spalanca gli occhi e si gira per guardarmi facendomi un gran sorriso, per poi ritornare a guardare il meraviglioso paesaggio.
"Ti piace?" esordisco
"È meraviglioso" sussurra "perché mi hai portato al Tower Bridge?"
"Per vedere l'alba" .

Il Tower Bridge  un posto meraviglioso dove mia madre mi portava a vedere l'alba quando mio padre dormiva profondamente per il troppo alcol assorbito .
L'ultima volta che ci sono stato con lei avevo dodici anni.

Non  dimenticherò mai quando buttamo una monetina dal ponte per poi finire giù nelle acque profonde del lago  ,desiderando di avere una vita felice, e che mia madre non dovesse vivere più nella paura, ma questo desiderio non si avveró, ricordo quando tornammo a casa ,   c'era mio padre che ci aspettava.
Quella volta si sfogó su di  me .
Appena entrammo in casa mi prese mi buttò sul pavimento,non riuscivo a reagire non avevo ancora le palle per affrontare quel pezzo di merda, il dolore dei calci sulla pancia e i pugni sul mio viso ,dandomi la colpa di non avergli fatto trovare   un piatto caldo a tavola ,all'alba appena tornato da uno street club ,  sentendo le urla di mia madre chiedendogli di smettere, urladogli che non mi avrebbe portato più in quel posto e promettendogli un piatto caldo ogni volta che ne aveva voglia, promise queste cose soltanto per me, per non lasciarmi morto sul pavimento di quella casa del cazzo.

Una lacrima raggiunge l'orlo per poi cadere creando una scia sulla  mia guancia ,al ricordo di me e mia madre sul quel ponte aspettando il sole apparire man mano sul cielo ancora buio, asciugo velocemente la lacrima e fortunatamente Mandy non l'ha vista impegnata a mandare un messaggio a non so chi.
"Su forza andiamo" aprendo lo sportello nel mio lato per scendere
"Dove?"
"Sul ponte?" detto ciò esco definitivamente dall'auto  stessa cosa fa lei e ci incamminiamo verso il ponte .

Wow non ricordavo quanto fosse bello, da quando è morta mia madre non riesco a venire più qui, non so cosa mi sia passato per la mente di portarci lei ,una ragazza che conosco a malapena da un mese , ma sento che lei è diversa.

"È davvero meraviglioso qui" dice ammirando il bel paesaggio
"Tu sei meravigliosa"  dico   in un sussuro, ma cosa mi prende.
Prende una moneta dalla sua borsetta, la tiene stretta fra le mani chiudendo gli occhi ,e qualche secondo dopo getta la moneta nel fiume.
"Cosa hai desiderato?" mi azzardo a dire, non mi interesserebbe di solito, ma lei ha un qualcosa che mi fa venire voglia di conoscerla sempre di più, conoscere il suo passato.
"Non si dicono i propri desideri" dice ridacchiando e guardando d'avanti a se
"Perché ti sei fermato quel giorno alla festa?" prosegue voltandosi verso di me
"Non potevo continuare" dico fissando il panorama
"Perché?"
"Non sei adatta ad un tipo come me" punto i miei occhi azzurri nei suoi color miele
"Ti farei soffrire Mandy, a me non mi importa delle persone se non di me stesso"
"Se non ti importava dovevi continuare"
"Fai troppe domande ragazzina"
"Oh scusa , ma  stavi quasi per scoparmi"
"Bhe non è successo" faccio spallucce
"Ecco vorrei capire il perché" mi avvicino a lei per zittirla e la bacio ,non mi spiego il motivo, potevo farlo anche  in altri modi.

Inizialmente è un bacio  lento e dolce, poi chiedo l'accesso alla lingua e lei me lo concede subito ,sento il sapore della vodka alla fragola, che le si addice perfettamente , poggio le mani sul suo bacino e scendo lentamente arrivando al fondoschiena strizzandolo e proculandole piacere, incrocia le  braccia attorno al mio collo per poi infilare le meni nei capelli.

Ci stacchiamo dal bacio e poggio la mia fronte sulla sua ,rimaniamo con gli occhi chiusi senza dire una parola.
"Non innamorarti mai di me Mandy".

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