la confraternita

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~Carl~

Scendo dalla macchina e sento il leggero venticello di ottobre passarmi sul volto.

È passato già un mese dalla festa di Rebeka e l'incontro con la tizia stramba,non so cosa mi sia preso quel giorno , non è da me fermarmi nel bel mezzo del piacere ,ma sentivo il bisogno di andarmene, sentivo che lei era troppo fragile per sopportare uno stronzo e arrogante come me.
Quando mi alzai da lei, leggevo nei suoi occhi il desidero di continuare.

Scaccio via questo pensiero ed entro nella grande casa  e il volume alto della musica  mi trasporta verso il gran casino delle persone , l'odore dell'alcol che mi invade le narici mi fa uscire già fuori di testa.

Vado verso la cucina dove trovo dell'assenzio, prendo un bicchierino da shottini e ne riempio fino all'orlo, porto il bicchierino tra le labbra bevendo tutto  in un solo sorso, il bruciore che mi procura  alla gola è qualcosa di davvero piacevole.

~Mandy~

"Su forza Mandy muoviti" mi grida dalla sua stanza Emy , metto gli stivaletti neri di pelle ma questa volta con un tacco basso e  sistemo la gonna, che lascia intravedere un po' troppo la mia coscia.
Esco dalla stanza e vedo Emy che indossa un pantaloncino,abastanza corto,rosso in pelle  con un top in pizzo bianco uguale al mio.
Usciamo ed entriamo nella macchina di Tyler,con gli altri che ci stavano aspettando.

Venti minuti dopo ci ritroviamo fuori ad una grande casa ,Emy mi ha spiegato che è una confraternita che frequenta dai tempi del liceo, entriamo e la maggior parte delle persone è già ubriaca oppure fatta.
Klaus mi porge un bicchiere con della vodka alla fragola.
Mi mischio tra la folla  facendomi trasportare dalla musica .

In lontananza vedo una chioma che potrei riconoscere a chilometri di distanza.
È da un mese che non ci parliamo, pur frequentando le stesse lezioni , e vedendolo più volte alle partite di football dove era seduto ai primi posti ,con una sigaretta tra le labbra osservando il vuoto, con gli occhi pieni di tristezza.
Si volta nella mia direzione,
restiamo  immobili.
Siamo soltato io e lui  , la voce delle persone si ovattata man mano nelle mie orecchie ma a portarci nella realtà  fu la voce stridula di Rebeka.
"Tutti in cerchio grazie" esordisce,non capisco cosa dovremmo fare ,ma vedo in lontananza Emy che dice di sedermi accanto a lei.

Mi trovo seduta in mezzo a dei ragazzi ubriachi e delle ragazze a mala pena vestite che si strusciano vicino ai loro compagni o compagne.
"giocheremo a obbligo o verità , penserete che è un gioco per bambini ma le regole sono queste, la verità  chi risponderà sinceramemte dovrà bere uno shottino, l'obbligo è sempre lo stesso invece chi non vorrà fare un obbligo o una verità  dovrà bere un alcolico scelto dalla persona che le  ha porso la domanda , le regole sono queste ,che  il gioco cominci" dice la riccia applaudendo insieme al resto delle persone che urlano e finischiano,per poi sedersi tra Carl e una ragazza dai capelli rosa con dei piercing alle labbra.

È arrivato il mio turno, sono nervosa perché la persona avversaria è Rebeka, non sa niente di me non dovrei preoccuparmi ma tutto può accadere.
"Obbligo o verità?"
"Verità "
"È vero che sei stata in orfanotrofio perché i tuoi genitori sono morti lasciandoti sola come un povero cane che sei ?" dice per poi ridere con gusto, come fa a sapere questa cosa su di me?
Sento  pizzicarmi gli occhi, ma cerco di non far uscire le lacrime.
"Ehy non  piangere, volevo solo conoscerti meglio" fa la faccia da finta dispiaciuta, per poi ridere con la sua risata irritante.
"Se volevi sapere qualcosa  chiedevi a lei, non servono i soldi del paparino per ottenere ciò che vuoi stronza" parla Emy al mio posto, rimango lì immobile a fissare il vuoto non riuscendo a ribattere.
"Brutta troia del cazzo ti strappo tutti quei capelli che ti ritrovi" dice Camilla cercando di andarle contro ma fu fermata in tempo da Klaus ed Emy
"Amore calmati"
"No, come cazzo si permette di insultare la mia amica"
"Non ti avvicinare a me brutta lesbica del cazzo, e tu rispondi alla domanda stupida"
"Rebeka basta" questa volta a parlare è Carl
"Come scusa? Da quando difendi un povero cagnolino" dice guardandolo con disgusto
"Se non vuole rispondere alla domanda,non è obbligata a farlo è la regola" dice  con prepotenza guardandola negli occhi, Rebeka distoglie lo sguardo e punta i suoi occhi marroni scuro suoi miei color miele
"Bene, se non vuoi rispondere berrai" si gira e prende una grande bottiglia di vetro con del liquido verde all'interno.
"Neanche per sogno" dice Carl strappadogli la bottiglia fra  le mani
"Che cazzo c'è adesso, sono le regole" dice riprendendosi la bottiglia
"Si ma questo no"
"È soltanto dell'alcol non le farà niente"
"Porca puttana Rebeka è assenzio" urla il ragazzo dagli occhi azzurri come il mare.
"Lurida troia che cazzo volevi farle" urla Emy, non me ne intendo di alcolici, ma essere difesa da Carl in quel modo presumo sia qualcosa di molto pesante.
"Calmatevi non è niente" dice la riccia cominciando a riempirne un bicchierino fino all'orlo, Carl si alza venendo verso di me , mi prende per il polso facendomi alzare per poi uscire.

"Perché mi hai portato via?" non mi degna di uno sguardo e non mi risponde, continua a camminare per poi farmi cenno di entrare in una macchina dal color grigiastro.
Il contratsro tra il venticello fresco e l'aria calma e calda all'interno della macchina non aiuta affatto, vedo Carl estrarre dalla tasca dei pantaloni un paio di chiavi e inserirle vicino al volante, la macchina si accende ed usce dal parcheggio.

"Dove stiamo andando?" tento per la seconda volta sperando in una risposta da parte sua
"Non ho una meta"
"Perché mi hai portata via da lì" ritento
"Non è un posto adatto a te"
"E perché non dovrebbe essere adatto a me?"
"Perché sei sensibile e fragile, per stare in un posto pieno di stronzi come me"
"Non dovrei essere nemmeno qui con te allora" non risponde continuando a guardare la strada portandomi  in un posto senza meta.

SPAZIO AUTRICE
chissà dove  Carl porterà Mandy
(scusate per eventuali errori)
Baci e buona lettura🥀

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