colore su tela

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~Mandy~

Entro nel mio appartamento illuminato soltanto dalla luce del sole appena sorto .

Richiudo la porta ed entro nella piccola cucina ,apro il frigorifero e prendo dell'acqua fresca, prendo uno dei bicchieri di vetro che si trova vicino al ripiano del lavabo e riempio il bicchiere per poi portarmelo alle labbra.

"Non innamorarti mai di me Mandy"

Mi frulla nella mente questa frase da quando Carl mi ha accompagnata. Nonostante sia passato un po' di tempo, sento ancora il sapore di un forte alcolico rimasto sulle labbra, il modo in cui la mia e la sua lingua si avvolgevano fra loro e "dove cazzo eri finita?" la voce di Emy mi fa sobbalzare
"Ti ho mandato un messaggio" rispondo disinvolta,
"sto bene non preoccuparti, cosa cazzo significa " dice urlando, mostrandomi il messaggio
"Emy calmati"
"No Mandy, cazzo poteva capitarti qualcosa" ha gli occhi lucidi
"Ero con Carl" dico per rassicurarla
"Questo è il problema, non dovresti stare con tipi come lui, soprattutto con lui"
"Cosa c'è che non va in lui" esordisco buttando le braccia all'aria
"Mandy, te l'ho già ribadita questa cosa, si scopa le ragazze e poi le butta come rifiuti"
"Con me è diverso"
"Le persone che amano solo se stessi non posso cambiare e poi perché con te dovrebbe essere diverso?" la guardo negli occhi e dopo un secondo  "voi due avete sc-"
"Stavamo" la interrompo
"Perché non me l'hai detto?" ha assunto  un'espressione delusa
"Io, non lo so" mi incammino verso il divano e mi ci butto sopra a peso morto, mi raggiunge anche lei e mi guarda "perché dici che con te è diverso?"
"Stava per togliermi gli slip ma ci ha ripensato e se ne è andato" sento che con lei posso parlare di tutto liberamente
"Quando è successo?"
"Alla festa di Rebeka"
"Un mese fa quindi" annuisco "Mandy se ti ha lasciata senza concludere nulla non vuol dire che ci sia qualcosa"
"Nell'ultimo mese abbiamo parlato poco e con parlato intendo facendo piccole liti , però alla confraternita era diverso"
"Perché dici così?"
"Quando mi ha portato via dalla confraternita, siamo andati in macchina e mi ha detto che non è un posto adatto a me e che è un posto pieno di gente di merda come lui, ma c'era un qualcosa sotto come se sentisse in dovere di proteggermimi "
"Mandy" poggia la sua mano sulla mia
"E mi ha portata al Tower Bridge"
"Come? Di prima mattina?per fare cosa?"
"Mi ha portata a vedere l'alba e..." rimanendo la frase in sospeso non sapendo se dirglielo o meno
"E cosa Mandy, ti ha fatto del male?" inizia a controllarmi le braccia non trovando niente , le prendo le mani e le intreccio con le mie
"Mi ha baciata"
"Mandy io non ci spererei se fossi in te, non vorrei che restassi male per quello stronzo, sai già come la penso" detto ciò si alza e va verso il piccolo corridoio  per poi sbattere la porta segno che è entrata in camera sua.

Suona la sveglia che segna le otto del mattino, ho dormito ben poco.

Mi alzo e faccio la mia solita  routine,  per essere metà ottobre fa ancora molto caldo.
Apro le ante del grande armadio bianco , prendo un vestito, grigio, sportivo ,  lo indosso e devo dire che non è male , si aderisce perfettamente alle mie curve ,solitamente non mi piaccio ,avendo una vita stretta e i fianchi larghi.
"Sei davvero sexy ragazza" dice Emy appoggiata in uno dei lati della porta
"Mi piaccio più del solito questa mattina" mi rigiro guardandomi difronte lo specchio che si trova nella porta all'interno dell'armadio
"Mettiti  le Jordan rosse e nere si abinano"
"Non le ho"
"Fortunatamente hai una coinquilina  non che migliore amica, che ha il tuo stesso numero e te le presta volentieri" il braccio che aveva dietro la schiena lo porta in avanti dove in mano ha un paio di scarpe che presumo siano le Jordan. Mi avvicino e le prendo per poi sedermi sul mio comodo letto ed ifilarmele.

Dopo esserci preparate , io ed Emy prendiamo Il bus andando verso il colleg.

Dopo aver seguito  le lezioni, entro nell'aula dei miei sogni,l'aula di pittura, dove si trovano tanti pennelli dalla punta di forme diverse, barattoli pieni di colori, tele di forme e misure diverse.

"Hey finalmente"  a portarmi nella realtà fu la voce di Emy ,venendo verso di me per poi abbracciarmi
"Sono così emozionata" ci stacchiamo dall'abbraccio e mi porta nel suo angolo dove c'è una tela di media misura, poggiata su un cavalletto in legno, sul quadro sono rappresentate due donne.

Alla destra la prima donna è rappresentata con un lungo abito nero che ha un lungo spacco dove mostra la gamba destra, lunghi capelli neri e un paio di ali ,anch'esse nere, che le spuntano dietro la schiena, sullo sfondo ci sono delle sfumature rosse e grigie. Nella parte sinistra l'altra donna è rappresentata con un lungo abito azzurro ,anch'esso con un lungo spacco sulla gamba destra, con lunghi capelli castani e un paio di ali bianche che le spuntano dietro le spalle ,lo sfondo è una sfumatura fra bianco giallo.

"È stupendo" rimango incantata da questa meraviglia
"Bhe ovvio che è stupendo, siamo noi"
"In che senso"
"Tu sei la donna sulla sinistra ,un angelo affascinante e seducente ma molto sensibile , la donna alla destra sono io ,con aria arrogante e menefreghista, ma in fondo nasconde un lato dolce e amorevole ,ma molto orgogliosa"
"Che stupida" dico ridendo e abbracciandola "ti voglio bene" dico sussurandole per poi sciogliere l'abbraccio.

Dopo aver indossato un camice bianco per non macchiare il vestito, mi ritrovo seduta ,con una piccola tela avanti ai miei occhi, prendo il cellulare e le cuffiette, infilo gli auricolari , vado su Spotify e parte la musica.

Non sento più nessuno ,ci sono solo io e la mia musica ,prendo un pennello e lo intingo nell'acrilo  dal colore azzurro, pongo il pennello sulla tela senza seguire uno schema preciso lasciandomi  trasportare dalla musica colorando tutto di un solo colore, intingo di nuovo il  pennello nell'acrilico questa volta di un colore bianco , tampono leggermente il pennello sporco di bianco sulla tela  creando delle piccole nuvolette sfumate con l'azzurro già posto sulla tela, al centro del quadro  faccio delle linee bianche  ,formando un viso .

~Carl~

Alzo gli occhi dal telefonino e vedo e l'aula di pittura man mano svuotarsi, aspetto altri due minuti  seduto sulle scale in legno,dove porta ai piani superiori.

Vedo un ultima volta la porta che si trova alla mia destra , sembra non esserci più nessuno, mi alzo dalle grandi scale e mi dirigo nell'aula, non voglio che le persone mi vedano dipingere non mi prenderebbero più il ragazzo stronzo e menefreghista che sono,  ma in realtà sono solo un ragazzo con una vita di merda ,con un padre alcolizzato e senza affetto verso suo figlio, ho imparato che nella vita non bisogna aspettarsi niente dalle persone, finiscono solo per deluderti.
Libero i miei pensieri  nella pittura ,dipingendo un qualsiasi cosa senza seguire uno schema, molte persone si aspetterebbero che io praticassi del pugilato o qualsiasi altro sport che comprende pugni o calci, ma ahimé non amo questi sport , preferisco dare un pugno ad una persona o spaccarmi una mano,  che prendere a pugni un sacco pieno di non so che materiale.

Appena entro noto una figura seduta  girata di spalle, non posso non riconoscere i suoi lunghi capelli castani , mi avvicino lentamente e mi ritrovo dietro di lei.

Osservo ciò che sta dipingendo, un volto di  una donna di profilo, che guarda le nuvole in alto, mischiando tanti colori facendo uscire man mano un capolavoro
lei è un capolavoro, sembra dipinta da un angelo.
lei  è"colore su tela".

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