Calma Max! - 30

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🎧 Imagine dragons - demons

Non la sento, non sento la sua solita musica. Mi hanno appena portato la colazione, come sempre mangio in camera il giorno della gara e ormai ci pensa lei a ordinarla. Guardo il vassoio e Sorrido come uno stupido, c'è tutto, non ha dimenticato niente.
Avrei tanto voluto vederla stamattina, e non per urlarle contro per la storia del bambino che ancora mi fa male, non riesco a perdonarla per avermi tenuto nascosta una cosa simile, ma solo per sapere se sta bene. Se fare l'amore con me l'ha scossa la metà di quanto ha scosso me farlo con lei, deve sentirsi impazzire. Durante la notte scorsa, sono stato tentato mille volte di andare di nuovo da lei, mi svegliavo e cercavo di capire se fosse sveglia ma non ho mai sentito un minimo rumore, come se non ci fosse. E se fosse andata via? Se fosse stato troppo per lei? Se...? Scatto verso la porta e vado verso la sua vicino, busso ma non mi risponde
"dai harley so che ci sei, non fare finta di non sentire. Apri. Dopotutto lavoriamo insieme. Harley?"
Continuo a bussare ma niente.
"Max!" mi volto e vedo Daniel
"ehy che ci fai qui?"
"no tu Romeo che fai alla porta di Giulietta?"
"ah ah ah... Visto che non risponde volevo solo sapere come sta"
"o muori dalla voglia di vederla?"
"no"
"seeeeeee... Ci credo proprio! Senti romeo comunque non c'è davvero"
"dove è andata?"
"un giorno di permesso, credo per pensare un po'"
Cazzo me lo sentivo, lo sapevo.
"te l'ha detto lei? L'hai vista?"
"no Max, me l'ha detto Christian. Sta tranquillo, la vedrai stasera. Andiamo ora"
È strano, non mi sembra possibile, non lo avrebbe mai fatto, mi avrebbe preso a parolacce questo si, ma andare così non è da lei.
Forse è più scossa di quanto pensavo.

Mentre il briefing è in corso e si parla di strategie di gara, più di qualche volta mi isolo nel mio mondo, oggi composto dalla sua camera, da lei, da noi e da quello che abbiamo fatto e condiviso. Non riesco a togliermelo dalla testa.
"Max? Ci sei?" Gianpiero mi chiama riportandomi sul pianeta terra
"si si scusate, ci sono" cerco di concentrarmi.
Al termine esco dal motorhome e sulla Pit lane vedo mio padre al telefono, è di spalle, sembra preoccupato.
"capisco, ti serve qualcosa? Faccio venire qualcuno a darti il cambio? Magari vuoi riposare un po'... Ok capisco. Avvisaci se ci sono novità"
Attacca mettendosi il telefono in tasca e guarda in alto.
Capisco immediatamente che è preoccupato, conosco bene mio padre. Vado da lui
"papà, che hai?"
Mi guarda come se fosse sorpreso di vedermi lì
"niente figliolo perché?" mi chiede e io capisco al volo che c'è qualcosa che non va, qualcosa di importante, non mi chiama mai così
"sei strano" gli dico con uno sguardo indagatore
"ti sbagli Max, va tutto bene, tranquillo"
Annuisco, da stamattina che più di qualcuno mi dice di stare tranquillo, mi sto innervosendo.
Cammino da solo verso la pista, tra poco devo andare alla parata dei piloti. Approfitto di essere solo per riflettere un po'.
Mio padre è strano, Gianpiero anche, Christian preoccupato, possibile che hanno così poca fiducia nelle mie doti di pilota? La pista qui è congeniale alla mia guida e poi oggi mi sento carico. Che hanno tutti? Che ci sia qualche problema alla macchina? Bah...

"allora Max, tutto ok?" mi chiede Alex
"si mate, sei pronto?"
"ovvio. Sarà una gara interessante" mi dice
"tu hai notato qualcosa di strano?" gli chiedo curioso
"qualcosa ma forse è per l'incidente di ieri sera di Sebastien"
"che è successo?"
"ha avuto un incidente, ma sta bene, solo un braccio rotto, l'ho visto prima che entrava in ufficio di Christian, c'erano anche tuo padre e Gianpiero"
"ma come ha fatto?"
"sai com'è lui, un giro in cerca di qualche bella ragazza, si sarà distratto e baam. Per fortuna sta bene dai"
"si infatti" gli rispondo continuando a salutare il pubblico.

Ho portato la macchina in griglia e l'ho posizionata sulla prima casella, parto in pole oggi. Siamo tutti qui, io I meccanici, Christian, manca lei, harley che mi passa le mie cose con un rituale al quale ormai ci sono abituato, condito da vari insulti alcuni velati alcuni urlati. Chissà dove sarà e a cosa starà pensando.
Mi avvio con Alex e Daniel verso lo schieramento degli altri piloti per l'inno nazionale del Bahrein e ci posizioniamo dietro a Pierre e Charles.
All'improvviso Pierre abbassa la testa e si porta le mani sui capelli. Che diavolo ha?
"forza fratello, resisti. Che ci avrebbe detto ora?" gli sussurra Charles guardandosi intorno come se avesse paura che qualcuno potesse sentirlo
"pensate alla gara" gli risponde Pierre quasi sussurrando
"esatto. Forza, è quasi fatta"
Mi volto verso Daniel che ha fatto un colpo di tosse, finto! Come se volesse richiamare l'attenzione dei due. Che cosa nascondete?
"Dan che cazzo succede?" gli chiedo furioso, ora so, sono certo che c'è qualcosa e da quanto ho capito c'entra harley.
"di che parli?" mi risponde ma lo conosco benissimo, i suoi occhi non mentono.
Non mi diranno niente, Christian neanche, sembra che mi stia evitando. Marko! Dov'è? Non lo vedo e di solito si aggira per la griglia.
L'unico è Gianpiero, mi vuole bene lo so, non mi mentira'.
All'ultima nota di questo cazzo di inno scatto come una pantera verso Gian
"Max aspetta!" sento Daniel gridare. No Dan c'è qualcosa che devo sapere, non so cosa ancora.
Eccolo!
"Gian!"
"dimmi Max"
Lo guardo negli occhi, stessa espressione, preoccupazione, come tutti gli altri, perché non ho capito prima?
"dov'è Bea?"
"è in permesso Max lo sai"
"No! L'ho capito, non sono stupido so che mi tenete Nascosto qualcosa, dimmelo Gian devo sapere"
"sali in macchina Max, va tutto bene per favore"
"ti giuro che me ne vado e lascio la macchina senza pilota. Dimmelo"
"Non fare il pazzo ok? Resta fermo come se stessimo parlando di altro. Poi sali in macchina e corri. Promesso?"
"ok" un brivido mi percorre la schiena e non è assolutamente un brivido di piacere
"l'incidente di Sébastien di ieri sera, Bea era con lui"
C'è un terremoto in Bahrein, scappate! Al riparo! Terremoto!
No, sono le mie gambe. Gian mi offre un braccio al quale mi aggrappo
"sta bene vero?" riesco a chiedere cercando di mantenere la promessa. Ho le telecamere puntate contro e mi sforzo di dirlo in un sorriso che risulta sghembo
"non benissimo Max, non so I particolari. Marko è con lei"
"come è successo? Perché era con Sébastien?"
"un frontale, una macchina ha sbandato e gli è andato contro. Hanno sbattuto addosso a un albero dalla parte di Beatrix. Stavano rientrando in hotel. Seb ci ha detto che l'ha incontrata al bar, era pensierosa e così lha invitata ad uscire un po' per svagarsi. Non so altro Max"
E ora? Che faccio? L'istinto mi dice di mollare tutto e correre in ospedale.
Gian deve capire le mie intenzioni
"Max, ti prometto come abbiamo promesso agli altri che ti terrò aggiornato durante la gara. Troverò un modo per farti capire te lo prometto. Appena finisce ti giuro che ti porto da lei"
Annuisco
"dimmi solo una cosa Gian, Ti prego. È sveglia? L'avete sentita? Qualcuno ci ha parlato?"
"fino a poco fa non era ancora cosciente Max. Mi dispiace"
Resto ancora fermo, ancora appoggiato al braccio di Gian. Mi spinge verso la macchina, sono quasi tutti saliti.
Salgo e mi chiudo la visiera, nessuno deve vedermi, nessuno! Solo io e te harley. Da soli, io e te, io in macchina e tu con me, qui nella mia testa. Resisti harley, ti giuro che mi sbrigo, resisti. Arrivo da te e ti sveglierai, ti farò incazzare così tanto che ti sveglierai e mi prenderai a schiaffi, ci urleremo in faccia fino a farci sentire in tutto l'ospedale. Io ti dirò che ti odio e tu lo stesso, ti alzerai e ci guarderemo negli occhi.
Semaforo rosso, per quanto scaldo le gomme del fuoco esce dalla ruota anteriore sinistra.
Via! Forza, forza forza! Corri Max! Vola! Prima tagli il traguardo, prima finisce! Prima curva, una bolgia, Hamilton mi sta dietro, non rompere, non ho tempo per i tuoi giochetti psicologici oggi.
Resisti harley!

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