Capitolo 61 (✔️)

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Sono passati solamente quindici giorni dal nostro rientro a Los Angeles e già dobbiamo ripartire. Tra una settimana avrà inizio la Senior Mountain, senza di me. Abbiamo avuto giusto il tempo di sbrigare le cose più urgenti in officina e siamo volati di nuovo a San Juan, tutti. Quest'anno non sarà come sempre, questa è sempre stata la mia competizione e vedervi partecipare un'altra persona mi mette di pessimo umore. So che questa persona è l'uomo che amo e con il quale ho intenzione di passare il resto della mia vita, ma per me è come se mi fosse stato strappato un pezzo fondamentale della mia vita. Lo so che è abbastanza egoista da parte mia, ma sentirsi sempre al centro dell'attenzione è qualcosa che ti carica per poter fare del tuo meglio sempre. Quest'anno l'attenzione è tutta su Dom anche da parte dei miei ragazzi e la cosa mi ha infastidito. Per un po' di tempo, mentre sistemavano la sua auto, me ne sono rimasta in disparte con una stupida scusa, poi ci ho pensato e seriamente non ne vale la pena restare imbronciata pensando che sono incinta e che mio marito potrebbe ammazzarmi se prendessi parte alla gara. Rido al pensiero di Dom infuriato che sbraita contro di me per quello che ho anche solo pensato e ammetto di aver sentito dei brividi lungo la schiena, per la paura. Raggiungo i ragazzi, qui su questa collina che mi ha vista cadere e rialzarmi, per poterli aiutare in qualsiasi cosa. Giuro che si ribellano alla mia volontà, li butto giù. Presa dagli ultimi controlli all'impianto di trazione, quasi sussulto quando Gisel mi chiede di seguirla per potermi parlare. Lascio tutto quello che sto facendo per prestare tutta la mia attenzione alla ragazza che ho di fronte e, dallo sguardo furtivo, mi sta sicuramente nascondendo qualcosa.

"Posso chiederti un favore?" stando attenta a non farsi sentire. Tutto questo mi sta facendo incuriosire ancora di più.

"Certo, tutto quello che vuoi!" rispondo da buon amica. Da quando mi sono trasferita ne ho trovati tanti di amici e, se prima mi sentivo sola, posso dire che in certi casi mi sento anche troppo circondata da persone. Senza dire altro, Gisel mi invita a seguirla e, richiamata l'attenzione di Mia, chiede lo stesso anche a lei. Non so se cominciare a preoccuparmi o ridere, sembriamo tanto delle bambine che hanno combinato qualche pasticcio e adesso fanno di tutto per mascherarlo.

"Voglio far ingelosire Han." Confessa tutto d'un tratto. Quasi mi strozzo con la saliva per lo stupore. Per quale motivo vorrebbe fare una cosa del genere? Io, con Dom almeno, non lo farei, so dove può arrivare la sua gelosia e non è niente di bello da vedere.

"Perché?" chiede Mia anche per me che resto ferma a fissare le loro facce.

"Non mi dimostra mai quello che prova, voglio assicurarmi che sia realmente interessato, ecco." Mi fa sorridere questa sua affermazione perché, davvero, non ha tutti i torti. Han è un ragazzo alquanto riservato che pesa tutte le cose che fa. Non l'ho mai visto perdere la calma o agitarsi più di tanto. Forse sarà divertente vedere la sua faccia mentre Gisel sarà intenta a chiacchierare con un'altra persona. Sono curiosa di vedere quello che può succedere. Senza pensarci di più, le do il mio appoggio e subito arriva anche quello di Mia. Guardandomi intorno, noto un ragazzo molto carino alle prese con il distributore di bevande che gli sponsor della competizione mettono a disposizione e senza pensarci, lancio uno sguardo d'intesa alle ragazze e ci avviciniamo. Per non dare troppo nell'occhio, iniziamo una conversazione che se dovessi riportare, bhe, non ne sarei capace. Raggiungiamo quel tipo ancora ad armeggiare con la macchinetta ed estraggo dalla tasca dei miei jeans una banconota da cinque dollari. Questo tipo di macchinette non accettano banconote, solo cent, dandomi la possibilità di trovare una buona scusa per poter parlare con quel bel ragazzo. Mentalmente spero che Dom non si ritrovi a guardare in questa direzione. Chiedo al tipo se ha la possibilità di cambiare la mia banconota e dopo un primo imbarazzo da parte sua, si lascia andare ad una conversazione alquanto banale. Le solite presentazioni e convenevoli che fanno si che il nostro piano possa riuscire. L'intenzione era quella che, ad un certo punto, io e Mia avremmo dovuto lasciare soli lui e Gisel, ma quando rivolgo il mio sguardo verso il nostro gruppo, troppi occhi sono rivolti verso di noi, e non sono per niente incoraggianti. Guardo Dom e, se solo potesse, mi incenerirebbe con lo sguardo che adesso mi rivolge. Quasi nel panico, con una scusa faccio capire a Mia che sia l'ora di allontanarsi, prima che qui le cose prendano un verso strano, lasciando da sola la nostra amica a parlare con quel ragazzo. Mentre camminiamo verso di loro, una risata carica di ansia si impossessa di noi e, quasi per sfuggire alle loro domande, cerchiamo invano di allontanarci verso le roulotte. Veniamo richiamate dalla voce dura di Dom e, adesso, non vorrei fare altro che correre e richiudermi da qualche parte. Spero che capisca che non stavamo facendo assolutamente niente di male. Mia mi lascia sola per raggiungere Brian che non sembra molto arrabbiato a differenza dell'uomo che a passo veloce mi sta raggiungendo. Ok, mi sto spaventando. Mi raggiunge e i suoi occhi parlano per lui. Continua, credo per il nervoso, a strofinare le mani in uno staccio che, per quanto utile, non riuscirà a togliere tutte le tracce di grasso, ma non sembra il caso di farglielo notare. Decido di prendere parola prima che lui possa anche solo pensare di aprire bocca, sperando che non mi sbraiti contro.

"Non è come pensi, te lo giuro. Quel tipo non centra niente, stiamo solo aiutando Gisel in un cosa." Restando sul vago, non vorrei che poi spifferasse tutto ad Han.

"Cosa?" chiede calmo. Lo guardo come per fargli capire che non riuscirà a farmi dire nient'altro. Ci fissiamo fino a quando non porta le sue mai sui miei fianchi e, con forza ma non prepotentemente, si avvicina a me. Questo significa che cercherà in qualsiasi modo di farmi parlare e ci riuscirà, per mia sfortuna. Decido, quindi, di evitare di dare spettacolo e rivelargli ciò che avevamo complottato.

"Sta cercando di far ingelosire Han. Ha chiesto aiuto a noi e glielo abbiamo dato. E poi sai che riesco ad allacciare un dialogo con chiunque anche solo con un sorriso." Spiego anche se riconosco che l'ultima parte potevo tenermela per me. "Ma l'ho fatto solo per aiutare un'amica, non per farti ingelosire." Cercando di, si, aggrapparmi agli specchi.

"E' successo, però." Spiega pacato. So che alla fine il suo obiettivo era quello di dirmi che non devo o posso avvicinarmi ad altri perché di sua proprietà. Non c'è davvero bisogno che me lo dica, perché non posso non appartenere a lui.

"Non dovevi, capito?" mi avvicino per sfiorargli l'angolo delle labbra. Sorride e capisco che non c'è più alcun pericolo. "Posso andare ora, mio padrone?" chiedo, prendendolo in giro e sorridendo. Dopo un bacio rassicurante, mi lascia andare, raggiungendo poi insieme il resto del gruppo che guarda divertito la reazione di Han. È, com'era giusto che fosse, andato a reclamare la sua ragazza, facendo sparire così, speriamo, i dubbi di Gisel.

"E' a dir poco spaventoso cosa possa fare una coalizione tra donne." Dice Han una volta raggiunto il gruppo facendoci ridere tutti fragorosamente. Almeno sono riuscita a smettere di piangermi addosso per la mia mancata partecipazione alla Senior Mountain.

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