chapter 15

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17:08
Le porte dell'ascensore si aprirono lasciando visione a una stanza buia, fredda, abbandonata e misteriosa.
Uscimmo dall'ascensore dirigendoci verso il centro della grande stanza. Le porte dell'ascensore si chiusero, le luci si accesero lasciando spazio a una vasta tecnologia antica. Al centro della stanza c'era il pannello di controllo formato da vari computer antichi, e intorno c'erano vari registratori anch'essi molto antiquati.
"andiamo questa non può essere il punto dati è tecnologia antiquata" disse Nat scherzandoci su, ma avrebbe fatto meglio a ritirare le sue parole dato che sulla scrivania c'era una piccola porta per chiavetta USB e non perse tempo a infilarci la chiavetta di Fury. Sentimmo una voce robotica,"avviare il sistema?" chiesr codesta voce. Mi avvicinai alla tastiera e scrissi 'si'. E così si accesero tutte le altre luci, i registratori si accesero ed i nastri incominciarono a girare, e una faccia apparve sullo schermo del computer, mentre una telecamera si posava sui nostri visi senza che noi ce ne accorgessimo.
"Rogers Steven, nato nel 1918" disse la voce robotica
"Romanoff Natalia Alianova, nata nel 1984" continuò la voce robotica. Anche se questa voce non era poi così robotica, da come parlava si capiva che chiunque egli fosse era russo dato il suo accento.
"Cecilia  Vasilevsky, nata nel 1985" concluse la voce robotica.
"sembra una registrazione" disse Nat
"io non sono una registrazione" rispose la voce robotica smentendo l'ipotesi di Nat. Io ero ancora con gli occhi spalancati, chiunque ci fosse stato dietro questo schermo sapeva di me. Sapeva qualcosa sulla mia famiglia, conosceva il mio cognome cosa che io fino a qualche secondo prima non sapevo quale fosse. Anche se c'è la  possibilità che si sia sbagliato. Ma una cosa era certa, chiunque o qualunque cosa fosse, sicuramente aveva a che fare con l'hydra.
"non sono l'uomo che il capitano fece prigioniero nel 1945" disse la voce robotica, risvegliandomi dai miei pensieri. "ma io esisto" concluse la voce. I nostri sguardi si posarono sul computer di fianco dove ci mostrava una foto in bianco e nero di un uomo con gli occhiali,pelato e a giudicare dalla foto, un po' bassino. Steve capii subito di chi si trattava lo si leggeva dal suo sguardo.
"tu conosci questo coso?" chiese Nat posando il suo sguardo su Steve.
"Armin Zola"rispose Steve iniziando a esplorare la stanza, "uno scienziato tedesco che lavorava per teschio rosso, è morto da anni" continuò lui.
Teschio rosso. I miei dubbi svanirono, le mie domande ebbero risposte a codesto nome. Questo scienziato faceva parte dell'hydra e probabilmente si aggiornava ogni singolo secondo su ciò che accadeva in quella banda di terroristi.
"primo errore, io sono svizzero, secondo,guardatevi intorno non sono mai stato così vivo" rispose subito la voce robotica, mentre Steve continuava la sua esplorazione, e io e Nat guardavamo ancora sbalordite il computer incredule di quello che stava accadendo. Sentii la mia mano fredda entrare  in contatto con un altra forma di calore, sentii le mie dita  intrecciarsi, posai il mio sguardo verso la mia mano e con sorpresa vidi che era intrecciata a quella di Nat; così inizia ad osservare il suo volto che era molto confuso e impaurito, ma io rimasi più confusa e stupita del suo gesto che di tutto quello che stava accadendo attorno a noi. Non ci pensai due volte a posare nuovamente il mio sguardo sul computer stringendo la mano della cara Natasha.
"nel 1942 mi diagnosticarono una malattia terminale, la scienza non poteva salvare il mio corpo, ma la mia mente, tuttavia, meritava di essere salvata in una banca dati su 60km di nastro"  continuò la voce robotica. Quindi non c'era nessuno dietro lo schermo, era solo una mente infilata in dei vecchi computer per farla semplice. "voi vi trovate nel mio cervello" concluse la voce.
"come sei arrivato qui" chiese Steve al computer avvicinandosi a noi, segno che aveva concluso la sua breve esplorazione. "invitato" rispose la voce. " Era l'operazione Paperclip dopo la seconda guerra mondiale. Lo SHIELD ha reclutato scienziati tedeschi con un valore strategico." risposi io. "Pensavano che potessi aiutare la loro causa. Ho anche aiutato il mio." si giustifico il dottor Zola.
"L'HYDRA è morta con il Teschio Rosso." disse Steve, ah quanto vorrei che fosse così.
"Dimostralo"disse Steve ancora non convinto di quello che stava affermando il dottore.
"Accesso all'archivio. " disse con la sua voce robotica il dottor Zola, o meglio la sua mente o quel che era. Vedemmo lo schermo del computer mostra loro vecchi filmati di Johann Schmidt, conosciuto come Teschio Rosso, di come i fondatori originali dello SHIELD.
"HYDRA è stata fondata sulla convinzione che non ci si potesse fidare dell'umanità con la propria libertà. Quello di cui non ci siamo resi conto è che se provi a prenderti quella libertà, loro resistono. La guerra ci ha insegnato molto. L'umanità aveva bisogno di cedere volontariamente la sua libertà. Dopo la guerra fu fondato lo SHIELD e io fui reclutato. La nuova HYDRA è cresciuta. Un bellissimo parassita all'interno dello SHIELD. Da settant'anni l'HYDRA alimenta di nascosto la crisi, raccogliendo la guerra. E quando la storia non ha collaborato, la storia è stata cambiata." ci disse il computer. Dovevo aspettarmelo, SHIELD e HYDRA sono in guerra da anni e anche se entrambi possono sembrare 2 cose talmente differenti in realtà sono praticamente la stessa cosa con l'unica differenza che l'HYDRA si è mostrata per quello che è sin da subito. Entrambi vogliono il controllo, entrambi vogliono fare vedere che sono potenti e entrambi pensano che non ci si può fidare di niente e di nessuno, ed entrambi negano la libertà umana.
"È impossibile, lo SHIELD ti avrebbe fermato." disse Nat stringendo di più la mia mano, ancora incredula di quello che stava scoprendo.
"Gli incidenti accadono" disse Zola prima di mostrarci sullo schermo come l'HYDRA ha ucciso Haward Stark e Maria Stark,e svelandoci che non c'è mai stato nessun incidente ma era solo opera dell'HYDRA così come la morte di Fury. Steve e Nat erano sorpresi ma per me non era una novità, avevo commesso anche il quelle azioni in passato,quindi la mia faccia più che sorpresa era rigida e cercava di trattenere le lacrime mentre i ricordi affioravano la mente.
a interrompere questo momento così emotivo e drammatico fu Steve che con rabbia ruppe improvvisamente lo schermo del computer ma non servì a molto dato che dall'altro schermo del computer apparve di nuovo lui e la sua fastidiosa voce robotica.
"Come stavo dicendo..."cercò di continuare il dottor Zola ma Steve lo interruppe di nuovo."Cosa c'è su questo disco?" chiese il capitano.
"Project Insight richiede insight. Così ho scritto un algoritmo." rispose il dottor Zola, "Che tipo di algoritmo? Che cosa fa?" chiese Nat
"La risposta alla tua domanda è affascinante. Sfortunatamente, sarai troppo morto per ascoltarlo." ci disse e improvvisamente tutte le porte si chiusero, Steve prova a fermarlo lanciando il suo scudo in mezzo ma è troppo tardi, "Ragazzi, abbiamo uno spauracchio. Balistico a corto raggio. 30 secondi al massimo." dissi io guardando preoccupata Steve e Nat.
"Chi l'ha licenziato?" ci chiese Steve
"SHIELD" rispondemmo in coro io e Nat. Fummo interrotti di nuovo da quella maledetta voce." Temo di aver temporeggiato, Capitano. Ammettilo, è meglio così. Siamo entrambi... fuori tempo massimo." disse la voce prima di sparire.Steve nota una piccola apertura per terra, butta di lato la porta di metallo e proprio mentre il locale esplode si butta nel buco seguito da me e Natasha e ci protegge con il suo scudo, riuscì a tirarci fuori da sotto le macerie appena mentre gli agenti STRIKE arrivarono per vagare per l'area per loro. " Chiama la risorsa." disse Brock Rumlow, fu questa l'ultima cosa che sentii, prima di iniziare a correre come non mai seguita da Steve. Probabilmente non avrei più rivisto o meglio risentito il dottor Zola che sapeva qualcosa sulla mia famiglia e sul mio passato ma almeno mi aveva dato un indizio.

17:46
Steve aveva appena bussato alla porta di un suo amico, Sam Wilson, vi aveva detto che di potevano fidare di lui e che almeno per il momento ci sarebbe stato utile stare da lui dato che avevamo tutti contro.
"Ehi, amico" disse Sam aprendo la porta di casa, "Mi dispiace per questo. Abbiamo bisogno di un posto dove nasconderci." disse Steve davvero dispiaciuto di dover recare disturbo al proprio amico e mettendolo in mezzo a questa faccenda.
"Tutti quelli che conosciamo stanno cercando di ucciderci." dissi io spiegandogli brevemente la nostra situazione. Vidi Sam fare una pausa prima di rispondere,"Non tutti" ci disse prima di farci accomodare in casa sua. Poco dopo aver fatto la doccia uscii dal bagno trovando Nat sul letto asciugandosi i capelli con l'asciugamano, l' osservai meglio e notai che aveva un aria pensierosa così mi avvicinai a lei e mi sedetti di fronte. "Stai bene?" le chiesi," Sì" rispose lei "Che sta succedendo?" chiesi nuovamente io non togliendole lo sguardo di dosso. "Quando mi sono unita allo SHIELD, pensavo di andare dritto. Ma immagino di aver appena scambiato il KGB con l'HYDRA. Pensavo di sapere di chi stavo raccontando le bugie, ma... credo di non poter più distinguere la differenza."mi rispose lei
"C'è la possibilità che tu sia nel business sbagliato" dissi io cercando di rallegrarla, e così fu,a vidi sorridere debolmente,sorrisi anche io abbassando per un secondo lo sguardo tornando a guardarla attentamente, e così fece anche lei. I miei occhi erano intrappolati a i suoi, le mie labbra chiedevano di assaggiare di nuovo il suo sapore, il mio corpo voleva attaccarsi al suo così da sentirsi completo. Senza nemmeno accorgercene eravamo a 3 o 2 o 1 cm di distanza, non so bene di preciso quanti cm di distanza c'erano tra me e lei, ma so che ero a tanto così da farli azzerare tutti in un secondo peccato che a rovinare questo piccolo momento romantico fu Sam "Ho preparato da mangiare. Se voi ragazze... mangiate quel genere di cose"ci informo Sam, io e Nat sorridemmo per poi alzarci e andare in cucina da Steve e il nostro cibo.
"Quindi, la domanda è: chi nello SHIELD potrebbe lanciare un attacco missilistico interno?" chiese Nat a me e Steve
"Pierce" rispose freddo Steve, "Che si trova seduto in cima all'edificio più sicuro del mondo." risposi io ingoiando un pezzo di pane "Ma non sta lavorando da solo, l'algoritmo di Zola era sulla Lemurian Star." rispose Steve "Così era Jasper Sitwell."continuò Nat,"Quindi, la vera domanda è: come fanno le tre persone più ricercate a Washington a rapire un ufficiale dello SHIELD in pieno giorno?"chiese Steve alternando il suo sguardo da me a Nat. "La risposta è: non lo fai." disse Sam lasciando un file  sul tavolo."Cos'è questo?" chiese Steve non capendo,"Chiamalo curriculum." rispose Sam più deciso che mai.
Nat prese il file da cui trovo una foto di Sam con la squadra di para-salvataggio,"Questa è Bakhmala? La missione di Khalid Khandil, eri tu." disse Nat, "non ci avevi detto che il tuo amico era un para-soccorso" dissi io riferendomi a Steve
"Ho sentito che non potevano portare gli elicotteri a causa dei giochi di ruolo. Cosa hai usato, uno scivolo invisibile?" continuai riferendomi  a Sam. "No. Questi" disse Dando un file a Steve,che non perse tempo a leggerlo. "Pensavo avessi detto di essere un pilota." disse Steve finendo di leggere il file e rivolgendo uno sguardo confuso a Sam, "Non ho mai detto pilota." rispose Sam,"Non posso chiederti di farlo, Sam. Sei uscito per una buona ragione." disse il capitano " Ma non glielo stai chiedendo tu, si sta offrendo volontario quindi tecnicamente non glielo stai chiedendo" dissi io scherzando, ma mi beccai solo un occhiataccia da Steve, che poi rivolse il suo sguardo a Sam che prese parola, "Amico, Capitan America ha bisogno del mio aiuto. Non c'è motivo migliore per rientrare." "Dove possiamo mettere le mani su una di queste cose?" chiese Steve accettando il fatto che il suo caro amico non si sarebbe tirato in dietro. "L'ultimo è a Fort Meade, dietro tre cancelli sorvegliati e un muro d'acciaio di dodici pollici." rispose Sam, "Non dovrebbe essere un problema" disse Steve alzandosi dalla tavola seguito da me e Nat. Prima di andarmene diedi un'occhiata veloce al file sul tavolo, e notai che il nome della missione militare si chiamava Falcon. "Falcon" dissi sottovoce una volta usciti da casa di Sam, "cosa?" chiese Nat confusa, " il nome della missione di Same si chiamava 'Falcon' " risposi io, "e quindi?" continuò Nat ancora confusa, " beh più che nome per una missione mi sembra un nome da eroe tipo ' tranquilli ragazzi Falcon è qui" dissi cercando di imitare la voce da uomo, vidi Nat ridere così  feci anche io. "smettetela di ridere e pensate alla missione" dissi Steve anche lui sorridendo per la mia fantastica imitazione.
Nonostante la nostra situazione trovavamo sempre dei momenti per divertirci, come vecchi amici che si conoscono dalle medie e più, e questa era la parte che mi piaceva delle missioni, il saper sorridere nonostante le circostanze, forse noi lo facevamo perché siamo stati già preparati al peggio, abbiamo visto, sentito, fatto di peggio, talmente peggio che ora anche se dovessimo combattere per salvare l'intero universo, troveremo il modo per scherzare e fare una battuta come se in realtà fossimo seduti a un tavolino a prenderci del semplice e normalissimo caffè.

Bastardi a mano armata ||Natasha Romanoff Where stories live. Discover now